|Ref =''Annuario dell'Aeronautica Italiana 1934''<ref name=J4p91>{{Cita|Jotti da Badia Polesine 1934|p. 91}}.</ref>
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L''''IMAM Ro.26''', citato alle volte anche come '''Romeo Ro.26''', era un [[aeroplano]] monomotore [[aereo da addestramento|da addestramento]] [[ala (aeronautica)|biplano]] prodotto dall'azienda [[italia]]na [[IMAM|Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali]] di [[Napoli]] all'inizio degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]] e rimasto allo stadio di [[prototipo]]
== Storia del progetto ==
All'inizio dell [[1932]] la società italiana SA Industrie Meccaniche e Aeronautiche Meridionali ([[IMAM]]), su progetto dell'ingegnere [[Giovanni Galasso]], costruì un velivolo da addestramento basico, biplano designato Romeo Ro.26.<ref name="aw">{{Cita|Airwar||aw}}.</ref> L'aereo era equipaggiato con un propulsore stellare [[Armstrong Siddeley Lynx]] a sette [[cilindro (meccanica)|cilindri]] (prodotto su [[licenza (economia)|licenza]] in Italia dalla [[Alfa Romeo]]) da 215 [[cavallo vapore|CV]] (158 [[Watt|kW]]).<ref name="aw"/> Il nuovo velivolo era destinato all'addestramento basico dei piloti, nonché a gare acrobatiche.<ref name="aw"/> Per preparare i piloti degli [[idrovolanti]], il [[carrello di d'atterraggio]] a ruote poteva essere sostituito con [[galleggiante (aviazione)|galleggianti]]. Il prototipo, [[codice di registrazione degli aeromobili|immatricolato]] I-ABIL, andò in volo per la prima volta nel corso del 1932.<ref name="aw"/>
== Tecnica ==
Aereo da addestramento biplano, con alipiani alari di uguali dimensioni e leggermente scalate.<ref name=J4p91/> Esse sono di costruzione completamente lignea, e ricoperte di [[tela]]. La [[fusoliera]] è di costruzione completamente [[Metallo|metallica]], costruita in [[Tubo|tubi]] di [[acciaio]] [[saldatura|saldati all'autogeno]], e ricoperta da [[legno]] e tela. Gli [[impennaggio|impennaggi]] di coda sono di costruzione lignea, ricoperti di tela.<ref name=J4p91/>
Il [[carrello di d'atterraggio]], triciclo posteriore fisso, aveva carreggiata larga, ed era dotato di [[Ammortizzatori|ammortizzatori oleo-elestici]]. Era prevista la sostituzione del carrello di d'atterraggio con una coppia di galleggianti, al fine di trasformarlo in un idrovolante.<ref name=J4p91/> I posti di pilotaggio, aperti, sono disposti in tandem, con l'istruttore posto nel primo [[Abitacolo (aeronautica)|abitacolo]], il cui accesso avviene da una porta posizionata sul lato destro della fusoliera. I comandi di volo erano innestabili o disinnestabili in volo a piacimento dal [[Pilota (aviazione)|primo pilota]].<ref name=J4p91/>
Il propulsore era un [[Alfa Romeo Lynx]] a 7 [[Cilindro (meccanica)|cilindri]], [[Raffreddamento ad aria|raffreddati ad aria]], erogante la [[Potenza (fisica)|potenza]] di 215 CV (158 kW) ed azionante un'[[elica]] bipala lignea di 2,180 m di [[diametro]].<ref name=J4p91/> Il velivolo saliva a 1.000{{formatnum:1000}} [[metro|m]] in 3 minuti, a 2.000{{formatnum:2000}} m in 6'20", a 3.000{{formatnum:3000}} m in 10'40", a 4.000{{formatnum:4000}} m in 16', a 5.000{{formatnum:5000}} m in 25', a 6.000{{formatnum:6000}} m in 43'.<ref name=J4p91/> la velocità di stallo a 500 m, 78 km/h.<ref name=J4p91/>
== Impiego operativo ==
== Versioni ==
;'''Ro.26''': versione da addestramento basico.<ref name="aw"/>
;'''Ro.26I''': versione idrovolante. Le caratteristiche tecniche erano: apertura alare 8,89 m, lunghezza 6,65 m, altezza 2,68 m, superficie alare 22 mq, peso a vuoto 800 kg, massimo al decollo 1 050{{formatnum:1050}} kg, carico alare 47,50 kg/m<sup>2</sup>, velocità massima 205 km/h, velocità di stallo 82 km/h, salita a 1.000{{formatnum:1000}} m in 3'20", a 2.000{{formatnum:2000}} m in 7', a 3.000{{formatnum:3000}} m in 13', a 4.000{{formatnum:4000}} m in 21'30", a 5.000{{formatnum:5000}} m in 34'.<ref name=J4p150>{{Cita|Jotti da Badia Polesine 1934|p. 150}}.</ref>
== Utilizzatori ==
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