Enrico d'Assia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
SIG SG 510 (discussione | contributi)
Annullata la modifica 96539792 di 79.42.231.71 (discussione)
Etichetta: Annulla
orfanizzo redirect
Riga 32:
 
Tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo frequentò la società internazionale che trascorreva le proprie vacanze sull'isola di [[Capri (Italia)|Capri]], isola già frequentata in passato dai genitori e dove avrebbe vissuto suo padre dopo essere stato rilasciato dagli Alleati che, all'indomani della fine della seconda guerra mondiale, lo avevano trattenuto agli arresti per qualche tempo a causa del suo servizio nel terzo Reich, un servizio peraltro simbolico e di semplice portaordini e messaggi tra [[Hitler]] e [[Mussolini]].
Altra isola molto amata da Enrico d'Assia fu [[Isola d'Ischia|Ischia]], dove tra gli altri frequentò il noto sarto d'alta moda [[CristobalCristóbal Balenciaga]]. In particolare lo si ritrovava a Forio in quello che era allora il "cuore" culturale del posto: il Bar Internazionale di Maria Senese. Qui, oltre all'aristocratico pittore, era possibile incontrare gente come [[W. H. Auden]], [[Alberto Moravia]], [[Elsa Morante]], [[Gilbert Kool]] direttore del «Teatro delle marionette» a [[Losanna]], [[Luchino Visconti]] e tanti altri ancora. In questo paese, situato sulla collina ad esso prospiciente, Enrico d'Assia possedeva Villa Falconara, con una piena vista sul porto e sulla costa, dotata di un acro di terra e di un giardino con piscina.
 
Nel 1991 Enrico d'Assia decide di trasferire le sue memorie personali in un libro, "Il lampadario di cristallo", pubblicato per l'editore Longanesi e curato dalla giornalista Mariù Safier. Fu presentato con una grande festa anche alla Fiera del libro di Francoforte di quell'anno. In esso sfilano re e regine, principi e principesse, duchi e langravi d'Italia e Germania, mostrandoci per un attimo, per il breve spazio delle duecentocinquanta pagine, il loro volto privato, domestico, per lo più amabile e sorridente, come in genere non appare nei libri di storia. Ma vi sono passati in rassegna anche i luoghi, le belle case, le ridenti ville, le magnifiche villeggiature e i pomposi castelli tra i quali il principe ha diviso gli anni e i mesi della sua infanzia e giovinezza: tutto passato, perduto, scomparso perché oggi le case sono distrutte, le ville vendute, così come i castelli, in qualche caso trasformati in musei o alberghi come lo Schloss Hotel Kronberg, dove si è svolta la festa di presentazione del libro, ex residenza dei langravi d'Assia e ora immenso albergo severo, in piena campagna, non lontano da Francoforte. "I ricordi che ho raccolto in questo libro, sono un po' come le rifrazioni della luce in un lampadario di cristallo: raggi di vita, memorie a volte vivaci e precise, oppure fosca nebbia", così Enrico ebbe modo di descrivere in sintesi il contenuto del suo libro.