Hilde Benjamin: differenze tra le versioni
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Dal 1949 al 1967 è anche deputata. Nel contesto di uno stato praticamente privo della [[divisione dei poteri]],<ref name="zeit"/> nel 1954 accede persino al comitato centrale del [[Partito di Unità Socialista di Germania]] (SED).<ref name="hdg"/>
Servendosi delle svariate cariche da lei ricoperte, si adopera per l’istituzione di giurie popolari, ma si applica anche con rigore per la lotta contro gli oppositori del comunismo. Di persona, pronuncia due sentenze di morte, ma a queste vanno aggiunte le condanne da lei decise in veste di ministro e poi confermate pro forma da altri giudici al momento dei processi.<ref name="fem"/>
Per il suo procedere considerato in genere intransigente nei confronti degli imputati, la stampa occidentale critica duramente lei e i processi farsa inscenati dal regime, comparandola alle figure naziste che in precedenza avevano preseguitato la sua famiglia.<ref name="fem"/> La Benjamin si orienta al giurista russo [[Andrej Januar'evič Vyšinskij]] ispirandosi a lui anche nel il modo di presentarsi in pubblico. Compare in tribunale in cravatta e con la [[treccia russa]] arrotolata sulla testa, per cui viene soprannominata, tra l'altro, con il nomignolo ''la russa'' (oltre a quello di ''Rote Guilliottine'', ghigliottina rossa).<ref name="ber"/><ref name="rew"/><ref name="mdr">{{cita web|url=https://www.mdr.de/zeitreise/ddr/hilde-benjamin148.html|titolo=Scharfrichterin der DDR|accesso=25 ottobre 2019}}</ref>
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