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{{Incidente
|evento = Eccidio
|titolo = Eccidio di Cerequio La Morra
|data = 29 agosto 1944
|immagine =
|didascalia =
|nazione = RSI
|divamm1 = [[Piemonte]]
|divamm2 = [[Provincia di Cuneo]]
|luogo = Località Cerequio [[La Morra]]
|data-inizio =
|data-fine =
|obiettivo = Partigiani della [[Brigate Garibaldi|XIV Divisione Garibaldi]] e della [[1º Gruppo Divisioni Alpine|XII Divisione Autonoma Bra]]
|ora-fine =
|tipologia = Esecuzioni
|vittime = 31
|feriti =
|esecutori = Milizie fasciste della [[4ª Divisione alpina "Monterosa"|Divisione Monterosa]] e della [[Brigate nere|Brigata Nera Mobile “Ricciarelli”]]
|sospetti =
|motivazione = Azione di rastrellamento contro formazioni [[Resistenza italiana|partigiane]]
|nome mappa =
}}
 
L' '''eccidio Di Cerequio [[La Morra]]''' indica l'insieme delle [[Esecuzione sommaria|esecuzioni sommarie]] effettuate nei rastrellamenti del 29 agosto 1944 da milizie fasciste a danno di formazioni [[Partigiani italiani|partigiane]], il cui epicentro fu la località di Cerequio e coinvolse altri territori limitrofi ai comuni di [[La Morra]], [[Cherasco]] e [[Verduno]], in particolare le località di San Bartolomeo e Meane. I partigiani catturati furono condotti presso la cascina Averame (detta "n'sec"<ref name=":4" />) nella borgata di Cerequio del comune di La Morra, dove 18 furono uccisi a colpi di mitraglia subito dopo la loro resa e i rimanenti vennero [[Fucilazione|fucilati]] sulla strada verso La Morra, nel luogo oggi denominato "Piazza dei Martiri". Pur con alcune difformità delle fonti, che riportano un numero totale di vittime variabile fra 28 e 35 (dove si contano anche altri due partigiani garibaldini uccisi a Santa Maria, una vicina borgata, uno sulla strada di Alba e un contadino, freddato a La Morra<ref name=":1">{{Cita libro|titolo=Autobiografia di mio padre - capitoli sulla Resistenza|url=http://www.radiocora.it/wp-content/uploads/2014/07/Autobiografia-di-mio-padre-capitoli-sulla-Resistenza.pdf}}</ref>), conformemente all'elenco delle vittime accertate e alle memorie dei partigiani sopravvissuti, il conto più verosimile dei partigiani direttamente coinvolti è 32<ref name=":0" />, quello delle vittime totali è di 31, di cui due minorenni.<ref>{{Cita web|url=http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5511|titolo=scheda {{!}} Atlante stragi nazifasciste|lingua=it-IT|accesso=10 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191026163011/http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5511&lang=en|dataarchivio=26 ottobre 2019|urlmorto=no}}</ref><ref name=":4">{{Cita web|url=https://comune.bra.cn.it/index.php?option=com_content&view=article&id=12411:impnews-2529&catid=302&Itemid=338|titolo=Un commovente ricordo per i partigiani uccisi a Cerequio|autore=Raffaele Grillo|sito=comune.bra.cn.it|accesso=16 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191026162321/https://comune.bra.cn.it/index.php?option=com_content&view=article&id=12411:impnews-2529&catid=302&Itemid=338|dataarchivio=26 ottobre 2019|urlmorto=no|urlarchivio2=https://archive.fo/UdIJx|dataarchivio2=26 ottobre 2019}}</ref><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.cuneodice.it/varie/bra-e-roero/a-cerequio-di-la-morra-la-cerimonia-in-memoria-dei-28-partigiani-uccisi-il-29-agosto-1944_28775.html|titolo=A Cerequio di La Morra la cerimonia in memoria dei 28 partigiani uccisi il 29 agosto 1944 - Cuneodice.it|sito=www.cuneodice.it|accesso=10 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191026163258/https://www.cuneodice.it/varie/bra-e-roero/a-cerequio-di-la-morra-la-cerimonia-in-memoria-dei-28-partigiani-uccisi-il-29-agosto-1944_28775.html|dataarchivio=26 ottobre 2019|urlmorto=no}}</ref> Un solo partigiano, ferito e finito sotto la pila degli altri sfuggì al colpo di grazia e riuscì a salvarsi.<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Icilio Ronchi della|cognome=Rocca|nome2=Livio|cognome2=Berardo|titolo=Ricordi di un partigiano. La Resistenza nel braidese: La Resistenza nel braidese|url=https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=wcu4eDs0InYC&q=cerequio#v=snippet&q=cerequio&f=false|accesso=2019-10-16|data=2009-05-26|editore=FrancoAngeli|lingua=it|pp=|posizione=pagg. 130 - 135|ISBN=9788856809381}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.metarchivi.it/biografie/p_bio_vis.asp?id=1250|titolo=Archos. Biografia: Antonio Grossi|sito=www.metarchivi.it|accesso=24 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191026163611/http://www.metarchivi.it/biografie/p_bio_vis.asp?id=1250|dataarchivio=26 ottobre 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
==Storia==
 
===Antefatti===
Gli avvenimenti successivi all'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943]], portarono alla costituzione anche nel cuneese di numerose formazioni [[Resistenza italiana|partigiane]] sotto il comando del CLNRP, il Comitato di Liberazione Nazionale Regione Piemonte.
 
Le formazioni partigiane a causa dei numerosi rastrellamenti da parte delle forze nazifasciste, nel territorio del braidese erano ridotte a poche centinaia di unità che agivano con veloci ma poco significative azioni di disturbo e guerriglia<ref>{{Cita libro|titolo=Documento s.d. in AISRP, A LRT 1/3}}</ref>. Nella primavera del 1944, la numerosa renitenza alla leva della RSI e le diserzioni in seno ad essa<ref>{{Cita libro|titolo=Decreto del 18 aprile 1944 relativo alle pene previste per i collaboratori delle bande; si veda La
Stampa, 18 febbraio e 20 aprile 1944}}</ref>, portarono a un notevole rafforzamento degli effettivi della resistenza, giunti nel solo Piemonte a circa 15.000 unità, permettendo la pianificazione di attacchi su larga scala contro le forze di occupazione nazifasciste. Questo anche grazie all'arrivo di vettovagliamenti militari da parte degli alleati con numerosi lanci aerei. La avanzata alleata dal sud Italia e lo [[Operazione Dragoon|sbarco alleato a Tolone]] portò a credere a un imminente arrivo e attacco da parte delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze alleate]]<ref>{{Cita libro|titolo=“Caro Maggiore Mauri”, comunicazione di “Temple”, 27.8.44 in AISRP, B AUT/mb 4 d, 11; e T.
Piffer, Gli Alleati e la Resistenza, cit., p. 93}}</ref>. Sulla spinta di queste previsioni, le varie forze partigiane fra cui le [[brigate Garibaldi]] e [[1º Gruppo Divisioni Alpine|le divisioni alpine]] della resistenza, sotto il comando di [[Enrico Martini (partigiano)|Enrico Martini Mauri]], composte anche da numerose brigate autonome, fra cui la " Brigata autonoma Bra" comandata da Icilio Ronchi Della Rocca, cercarono dunque di liberare da soli i territori occupati delle [[Langhe]] prima dell'arrivo delle forze alleate. Le prime azioni di disturbo riguardarono soprattutto il sabotare o occupare e rendere inaccessibili le vie di transito e i mezzi di comunicazione delle [[Potenze dell'Asse|forze dell'asse]]. Le formazioni delle Brigate Garibaldi, in seguito alle decisioni del CLNRP che rivendicava la sua autonomia dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] con sede a Milano, invita le proprie brigate a «elaborare e realizzare un piano sistematico di interruzioni stradali e ferroviarie […] ad allargare il raggio di azione di questa impresa attraverso speciali nuclei mobili di guastatori specializzati ».<ref>{{Cita libro|titolo=Compiti attuali e prospettive” dalla Delegazione delle Brigate Garibaldi presso il CLNRP al
Comando della VI Divisione “Langhe”; e “Ordine del giorno n° 1”, in AISRP, Archivio dell'Istituto Storico della Resistenza in Piemonte C 14 a}}</ref> Tra il 20 e il 24 agosto in tutta la regione vengono compiute azioni simultanee di sabotaggio e guerriglia.<ref>{{Cita libro|titolo=M. Giovana, La Resistenza in Piemonte, cit., p. 136}}</ref> Il 26 agosto un ordine del giorno del CLNRP invita i comandi partigiani a unire le forze e a iniziare l' insurrezione generale.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettadalba.it/2018/02/diario-di-guerra-di-orlando-partigiano-della-romagna-a-cherasco/|titolo=Diario di guerra di Orlando, partigiano della Romagna a Cherasco|sito=Gazzetta d'Alba - Dal 1882 il settimanale di Alba, Langhe e Roero|data=2018-02-19|lingua=it-IT|accesso=2019-10-26}}</ref>
 
Per contrastare queste azioni di sabotaggio vengono inviate in ausilio delle forze tedesche anche la [[4ª Divisione alpina "Monterosa"|Divisione alpina Monterosa]], appena tornata dall'addestramento in Germania e le milizie della "[[Brigate nere|brigata nera Ricciarelli]]"<ref>{{Cita libro|titolo=Zone di guerra, geografie di sangue
L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia
(1943-1945)
a cura di Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino}}</ref>, che cominciarono alcune offensive militari e azioni di rastrellamento nella zona di [[Carrù]] e [[Baldissero d'Alba|Baldissero]]<ref name=":0" /> .
===Il rastrellamento===
Il giorno 28 agosto in [[Val Bormida]] un veloce rastrellamento tedesco aveva sbaragliato alcuni gruppi della 16ª brigata Garibaldi, mentre le forze repubblichine della Monterosa, da Cherasco raggiungevano il [[Tanaro]]. I partigiani si appostavano per controllarne gli spostamenti nella zona di Meane. All'alba del 29 le truppe fasciste si mossero superando i guadi della diga di [[Narzole|Costangaresca]] dirigendosi verso la frazione di San Bartolomeo con l'intento di effettuare una nuova azione di rastrellamento .<ref name=":0" />
 
===Gli scontri===
Il 29 agosto verso le sette del mattino, le opposte fazioni si scontrano fra Meane e San Bartolomeo, iniziando un serrato conflitto a fuoco. A opporsi alle truppe fasciste ci sono circa un centinaio di partigiani sia della "XII Divisione Bra" che della "XIV Divisione Garibaldi", dotati di armi leggere e solo due mitragliatrici, mentre le forze della Monterosa disponevano di mortai e altre armi pesanti. Gli scontri si risolsero in favore dei partigiani che subirono 11 fra morti e feriti, mentre le forze della RSI ne contarono 54.<ref>{{Cita libro|titolo=Relazione sul combattimento del 29 agosto 1944”, EIL – Comando Zona Bra, Della Rocca, in
AISRP, B AUT/mb 4 d}}</ref> Nel frattempo si erano dirette in zona anche milizie della brigata nera Ricciarelli che provenienti da [[Pollenzo]] e da [[Alba (Italia)|Alba]] si dirigevano verso [[La Morra]], nel tentativo di prendere alle spalle e accerchiare i partigiani. Al termine degli scontri i partigiani si divisero in due colonne, una, giunta incolume, diretta alla frazione Berri di La Morra, l'altra diretta verso il comando di brigata di [[Monforte d'Alba|Monforte]]. Quest'ultima, in tarda mattinata si imbatté nelle formazioni delle "brigate nere Ricciarelli", nelle campagne attorno a La Morra, appena giunte sul posto.<ref name=":0" />
 
===La resa e le esecuzioni===
Le più fresche truppe della RSI, intimarono la resa alle forze partigiane, composte da 32 uomini, che sebbene ancora equipaggiati per un eventuale scontro a fuoco, erano stremati dai precedenti scontri ed erano rimasti sorpresi e impreparati di fronte a quell'incontro imprevisto. Dopo una controversa parlamentazione, il sottotenente Luigi Danilo Pei,<ref>{{Cita libro|autore=Gabriele Proglio e AA.VV.|wkautore=|titolo=Strade delle memorie partigiane. Itinerario Leonardo Cocito|edizione=Comune di Alba}}</ref><ref name=":2" /> comandante della compagnia delle Brigate nere (che verrà fucilato a Roreto di Cherasco nel 1945 come responsabile dell'eccidio<ref>{{Cita web|url=http://www.stpauls.it/ga00/0006ga/0006ga13.htm|titolo=Gazzetta d'Alba n.6 del 9-2-2000 - Erano fucilazioni inevitabili?|sito=www.stpauls.it|accesso=2019-10-27}}</ref>), convinse i partigiani ad arrendersi con la promessa di avere salva la vita<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.targatocn.it/2018/08/28/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/cherasco-ricordati-i-partigiani-fucilati-a-cerequio-di-la-morra.html|titolo=Cherasco: ricordati i partigiani fucilati a Cerequio di La Morra|sito=Targatocn.it|data=2018-08-28|lingua=it-IT|accesso=2019-10-27}}</ref>. Fatti prigionieri furono condotti presso la cascina Averame nella località di Cerequio La Morra<ref name=":2">{{Cita web|url=https://issuu.com/associazionefrancocasetta/docs/ass._franco_casetta_2010-2011|titolo=Ass. Franco Casetta - 2010-2011|sito=Issuu|lingua=en|accesso=2019-10-26}}</ref>. La parola non venne mantenuta e subito dopo il loro arrivo alle 13,30, 18 partigiani vennero passati per le armi col fuoco di una mitragliatrice<ref name=":5" />. I restanti prigionieri provenienti anche dagli altri rastrellamenti vennero condotti verso La Morra e fucilati nel luogo che oggi è denominato Piazza dei Martiri.<ref name=":1" /> Per rappresaglia viene anche incendiato l'albergo cittadino che si riteneva aver dato rifugio ai partigiani<ref name=":1" />. Il giorno seguente vengono effettuate altre azioni di rastrellamento mirate soprattutto verso la popolazione civile, col fine di seminare il terrore e scoraggiare qualsiasi solidarietà ai partigiani. <ref name=":1" /> <ref name=":0" />
==Elenco delle vittime accertate==
*1-Arnulfo Enrico, nato Cherasco (CN) 03/03/1922, residente Cherasco, muratore, partigiano XII Divisione Autonoma Bra;
*2-Audano Virgilio, nato Moncalieri (TO) 13/03/1926, residente Torino, operaio, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*3-Baldissone Michele, nato Villanova Solaro (CN) 05/03/1923, residente Cherasco (CN), contadino, partigiano XII Divisione Bra, 45ª brigata;
*4-Barbero Giacomo, nato Cherasco (CN) 25/09/1921, residente Cherasco, muratore, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*5-Barbesino Pietro, nato Torino 01/04/1921, residente Torino, impiegato, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*6-Battaglino Giovanni, nato Pocapaglia (CN) 15/08/1925, residente Bra (CN), manovale, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*7-Battaglino Giovanni, nato Alba (CN) 08/04/1926, residente Alba, bottaio, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 179ª Brigata “Lamberti”;
*8-Bogetti Aurelio, nato Cherasco (CN) 04/03/1925, residente Cherasco, manovale, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*9-Bonino Andrea, nato Torino 04/02/1922, residente Torino, impiegato, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*10-Cedrani Celeste, nato Corneliano d’Alba (CN) 13/07/1925, residente Cherasco (CN), contadino, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*11-Costamagna Ernesto, nato Cherasco (CN) 07/11/1925, residente Cherasco, ortolano, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*12-Edulo Carlo, nato Genova 23/01/1929, residente Bra (CN), pasticcere, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 48ª brigata “Di Nanni”;
*13-Fantone Giacomo, nato Oncino (CN) 21/02/1923, residente Alba (CN), straccivendolo, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*14-Galvagno Filippo, nato Diano d’Alba (CN) 14/07/1917, residente Alba (CN), fabbro, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 48ª brigata “Di Nanni”;
*15-Gerbaldo Lorenzo, nato a Cherasco (CN) 01/10/1925, residente Cherasco, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*16-Guagnini Giuseppe, nato Casalnoceto (AL) 17/07/1922, residente Casalnoceto, carabiniere, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 48ª brigata “Di Nanni”;
*17-Lamberti Giacomo, nato Cherasco (CN) 06/08/1923, residente Cherasco, contadino, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*18-Lamberti Giuseppe, nato Bra (CN) 24/04/1925, residente Bra, carpentiere, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*19-Mana Giorgio, nato Genola (CN) 25/03/1925, residente Fossano (CN), meccanico, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 48ª brigata “Di Nanni”;
*20-Manfredi Giuseppe, nato Fossano (CN) 20/08/1923, residente Fossano, impiegato, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 48ª brigata “Di Nanni”;
*21-Marengo Celestino, nato Grinzane Cavour (CN) 26/05/1921, residente Alba (CN), contadino, partigiano XIV Divisione Garibaldi, comando;
*22-Mazzola Luigi nato Cherasco (CN) 26/02/1918, residente Cherasco, muratore, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*23-Mazzola Pietro, nato Cherasco (CN) 26/03/1922, residente Cherasco, muratore, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*24-Monchio Giuseppe, nato La Morra (CN) 13/07/1914, residente La Morra, contadino, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*25-Olivero Andrea, nato Bra (CN) 24/02/1921, residente Bra, meccanico, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata;
*26-Pautasso Paolo, nato Fossano (CN) 21/08/1925, residente Fossano, apprendista odontoiatrico, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 48ª brigata “Di Nanni”;
*27-Piazzi Achille, nato Gombito (CR) 01/03/1924, residente Cappella Cantone (CR), operaio, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”, 179ª brigata “Lamberti”;
*28-Prochietto Giovbattista, nato Polonghera (CN) 01/03/1924, residente Polonghera, contadino, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*29-Sapino Giuseppe, nato Racconigi (CN) 14/07/1927, residente Racconigi, infermiere, partigiano XIV Divisione Garibaldi “Capriolo”;
*30-Vaira Giuseppe, nato Cherasco (CN) 30/07/1926, residente Cherasco, contadino, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ªbrigata;
*31-Vigna Giorgio, nato Savona 15/09/1924, residente Cherasco (CN), carradore, partigiano XII Divisione Autonoma Bra, 45ª brigata
 
==Occultamento e riscoperta==
{{Vedi anche|Armadio della vergogna}}
Molti degli episodi narrati, pur sopravvivendo nella memoria della popolazione e nel riconoscimento delle autorità locali, non hanno ricevuto per molti anni riconoscimenti e onorificenze a carattere nazionale a causa dell'occultamento dei fatti e delle inchieste svolte nell'immediato dopoguerra<ref>{{Cita web|url=http://www.istoreto.it/ricerca/progetti-conclusi/master-dei-talenti/|titolo=» Memoria e oblio. Storie di crimini nazifascisti in Piemonte {{!}} Istoreto|lingua=it-IT|accesso=2019-10-26}}</ref>, venuti alla luce nel 1994 grazie agli archivi riscoperti in una inchiesta giornalistica comunemente chiamata [[Armadio della vergogna]] <ref>{{Cita web|url=http://www.storiaxxisecolo.it/Resistenza/resistenza13.html|titolo=Centro studi della Resistenza: le stragi tedesche|sito=www.storiaxxisecolo.it|accesso=2019-10-26}}</ref>che ha provocato anche l'apertura di varie commissioni istituzionali nazionali e sovranazionali, permettendo di fare parziale luce su numerosi episodi misconosciuti e di garantirne il dovuto riconoscimento. A tal fine sono stati desecretati e resi disponibili per la consultazione la maggior parte degli atti d'inchiesta<ref>{{Cita web|url=https://archivio.camera.it/commissione/commissione-sulle-cause-occultamento-fascicoli-relativi-crimini-nazifascisti-2003-2006?leg=XIV%20Legislatura|titolo=L'Archivio storico della Camera dei deputati|sito=archivio.camera.it|accesso=2019-10-26}}</ref>. I fatti di Cerequio La Morra e più in generale del cheraschese (che nella strage subì il maggior numero delle vittime) sono stati ufficialmente riconosciuti solo nel 2005 con l'attribuzione alle vittime del territorio della medaglia d'argento al merito civile.<ref>{{Cita web|url=https://ilcorriere.net/inaugurata-cherasco-lapide-memoria-della-medaglia-dargento-al-merito-civile/|titolo=Inaugurata a Cherasco una lapide a memoria della medaglia d'argento al Merito Civile|sito=Il Corriere.net|data=2017-05-01|lingua=it-IT|accesso=2019-10-26}}</ref>
==In memoria==
 
In ricordo dell'eccidio sono stati eretti diversi monumenti e si svolgono annualmente le commemorazioni dell'eccidio:
 
* Sono presenti Cippo e lapide in Piazza Martiri e sulla facciata del municipio<ref>{{Cita web|url=http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-a-8-partigiani-fucilati-il-29-agosto-1944-la-morra/|titolo=Lastra a 8 partigiani fucilati il 29 agosto 1944 – La Morra {{!}} Pietre della Memoria|lingua=it-IT|accesso=26 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191026174710/http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-a-8-partigiani-fucilati-il-29-agosto-1944-la-morra/|dataarchivio=26 ottobre 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.google.com/maps/place/Piazza+Martiri,+12064+La+Morra+CN/@44.6391555,7.9343481,3a,37.5y,335.57h,85.62t/data=!3m6!1e1!3m4!1s4iM7_lTDiZY8leeSKDEBbA!2e0!7i13312!8i6656!4m13!1m7!3m6!1s0x12d2ae6da14c5e4b:0xe083ae7d6a8d12b6!2sPiazza+Martiri,+12064+La+Morra+CN!3b1!8m2!3d44.6389848!4d7.9344842!3m4!1s0x12d2ae6da14c5e4b:0xe083ae7d6a8d12b6!8m2!3d44.6389848!4d7.9344842|titolo=Google Maps|sito=Google Maps|lingua=it-US|accesso=2019-10-27}}</ref> a La Morra; lapide nel luogo dell'eccidio principale presso la cascina Averame in frazione Cerequio di La Morra (dove fino a pochi anni fa erano presenti ancora i fori delle pallottole)<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-ai-partigiani-caduti-il-29-agosto-1944-borgata-cerequio/|titolo=Lastra ai partigiani caduti il 29 agosto 1944 – Borgata Cerequio {{!}} Pietre della Memoria|lingua=it-IT|accesso=2019-10-26}}</ref>.
* In Piazza dei martiri a La Morra si svolgono ogni anno le celebrazioni civili e religiose che si concludono con un pellegrinaggio presso i luoghi della strage<ref name=":3" />.
* La lapide presso il comune di Cherasco ricorda i suoi numerosi [[Resistenza nel comune di Cherasco|cittadini caduti nella strage]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cuneo/2016/08/28/news/ricordati-11-partigiani-di-cherasco-uccisi-nel-44-1.34826698|titolo=Ricordati 11 partigiani di Cherasco uccisi nel ’44 - La Stampa|sito=lastampa.it|data=2016-08-28|lingua=it-IT|accesso=2019-10-26}}</ref>
==Note==
 
<references/>
 
==Bibliografia==
*Guido Argenta, Nicola Rolla, Le due guerre 1940-1943, 1943-1945. Censimento “cippi e lapidi” in provincia di Cuneo, Istituto storico della Resistenza in provincia di Cuneo, Cuneo, 1985, pp. 291-293.
*Michele Calandri (a cura), Vite Spezzate.I 15510 morti della guerra 1940-45. Un censimento in provincia di Cuneo, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo, Cuneo, “007 (seconda edizione), ad nomen;
*Diana Carminati Masera, Langa partigiana ’43-’45, Araba Fenice, Boves, 2007, pp.92-93;
*Marco Grandi, La relazione sull’attività del Gruppo Divisioni Autonome “Mauri”, Editrice Ipotesi, Rapallo, 1979, p.7;
*Icilio Ronchi Della Rocca, Ricordi di un partigiano. La Resistenza nel Braidese, Franco Angeli, Milano, 2009, pp.133-135. Fonti archivistiche: RAM La Morra
*Gabriele Proglio e AA.VV., ''Strade delle memorie partigiane. Itinerario Leonardo Cocito'', Comune di Alba.
* ''Rapporto della commissione italo-tedesca insediata dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica italiana e della Repubblica federale di Germania il 28 marzo 2009''.
* ''Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti''.
*Mario Giovana, ''La Resistenza in Piemonte. Storia del Cln piemontese'' , Milano, Feltrinelli, 1962
*Mario Giovana, ''Storia di una formazione partigiana. Resistenza nel Cuneese'', Torino, Einaudi, 1964
*Mario Giovana, ''Guerriglia e mondo contadino. I garibaldini nelle Langhe'', Bologna, Cappelli, 1988
 
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[[Categoria:Stragi nazifasciste in Italia]]