Corrado di Baviera: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Le notizie principali sulla vita di Corrado si ricavano dall'''Historia Welforum,'' testo di autore anonimo pubblicato attorno al 1170 sotto il patrocinio del duca di Spoleto [[Guelfo VI]] (fratello minore di Corrado) allo scopo di celebrare le gesta della famiglia dei [[Welfen|Guelfi]]. Altri elementi sono desumibili da alcune epistole di [[Bernardo di Chiaravalle|san Bernardo di Chiaravalle]], oltre che dai reperti archeologici esistenti presso il Santuario della Madonna della Grotta di Modugno (
Corrado fu il terzogenito di [[Enrico IX di Baviera|Enrico IX]] detto il Nero e di Wulfilde di Sassonia. La sua famiglia paterna era di origine italiana in quanto il nonno paterno di Corrado era [[Guelfo IV d'Este]] che acquisì il
Corrado ebbe due fratelli: [[Enrico X di Baviera|Enrico X]] detto l'Orgoglioso (che ereditò il ducato nel 1126 alla morte del padre) e [[Guelfo VI]] (duca di Spoleto), e quattro sorelle: [[Giuditta di Baviera, duchessa di Svevia|Giuditta]] (sposa di [[Federico II duca di Svevia]] e madre dell'imperatore [[Federico Barbarossa]]), [[Sofia di Baviera (1105-1145)|Sofia]] (che sposò prima [[Berthold III di Zähringen]] e successivamente [[Leopoldo di Stiria]]), Matilde e Wulfilde, oltre ad altri fratelli morti prematuramente.
Non essendo destinato a ereditare i possedimenti del padre a causa delle usanze previste dal [[maggiorascato]], venne avviato giovinetto alla vita ecclesiastica. Studiò presso la [[Scuola cattedrale|scuola]] della
Desideroso di condurre una vita esemplarmente cristiana, Corrado si infervorò ascoltando la predicazione di Arnoldo, abate del monastero cistercense di [[Abbazia di Morimond|Morimond]] (in Francia). Attratto dallo stile di vita dei monaci, senza il consenso della famiglia, il giovane abbandonò Colonia, le ricchezze e gli agi connessi al proprio rango, e divenne monaco presso Morimond abbracciando il severo stile di vita dei cistercensi.
In quel periodo il neonato Ordine Cistercense era in pieno sviluppo. Sorto nel 1098 ad opera di [[Roberto di Molesme]] all'interno della [[congregazione cluniacense]], aveva come principio ispiratore il ritorno alla stretta osservanza della regola di [[Benedetto da Norcia|san Benedetto da Norcia]]. Prima sede dell'ordine era stato il [[Abbazia di Cîteaux|monastero di Citeaux]] (in latino Cistercium), al quale si unirono altri quattro monasteri detti abbazie primigenie: [[Abbazia di La Ferté|La Ferté]] ([[1113]]), [[Abbazia di Pontigny|Pontigny]] ([[1114]]), [[Abbazia di Morimond|Morimond]] ([[1114]]) e [[Abbazia di Clairvaux|Clairvaux]] ([[1115]]). Successivamente vennero fondati nuovi monasteri e affiliati alle abbazie preesistenti, e tanti giovani ne abbracciavano con entusiasmo la regola desiderando di vivere il Vangelo in maniera radicale. L'
Agli inizi del 1125 però l'abate Arnoldo morì improvvisamente e i monaci unitisi a lui, spaesati, fecero ritorno ai loro monasteri. Ma Corrado, desideroso di visitare la terra di [[Gesù|Gesù Cristo]], proseguì da solo il pellegrinaggio percorrendo l'Italia fino a [[Bari]], trovando ospitalità presso una comunità di monaci benedettini residenti nell'agro di [[Santuario di Santa Maria della Grotta|Modugno]] senza probabilmente raggiungere mai la destinazione prefissata.
A Modugno Corrado volle perfezionare la propria santità attraverso l'esperienza dell'[[Eremita|eremitismo]]. Visse in penitenza il resto dei suoi giorni pregando, digiunando e riposando sulla roccia nuda all'interno di una grotta carsica, suscitando una forte impressione nella gente del posto, attratta dalla figura di questo giovane principe che, disprezzando le ricchezze mondane, aveva abbracciato una vita di sacrifici e stenti in una terra straniera.
L'Historia Welforum afferma che la morte lo colse nel periodo in cui morirono in Baviera entrambi i genitori, nell'inverno tra il 1126 e il 1127. La tradizione locale ne fissa il trapasso al 17 marzo.
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== Culto ==
[[File:Duomo di Molfetta.JPG|upright=1.4|thumb|Facciata della chiesa di San Corrado a [[Molfetta]].]]
Il corpo di Corrado venne, in un primo tempo, custodito nella stessa abbazia di Modugno, che divenne meta del pellegrinaggio di devoti, molti dei quali originari di Molfetta, paese che probabilmente ospitò il santo nel corso del pellegrinaggio verso Gerusalemme. Quando l'abbazia venne soppressa da [[Roberto d'Angiò]] e lasciata
In un primo tempo, il corpo venne sistemato in una cripta del duomo di Molfetta dedicato all'Assunta. Successivamente, a causa dell'umidità presente nella cripta, le reliquie vennero poste in una cappella costruita per lo scopo all'interno del duomo. Infine, il 10 luglio [[1785]], le ossa del santo vennero sistemate nella nuova cattedrale: il corpo venne sistemato sotto l'altare a lui dedicato e il teschio incastonato all'interno di un busto d'argento. In questa data avviene la festa patronale. Il vecchio Duomo, da quel momento, fu intitolato a San Corrado.
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Ancora oggi, alcuni molfettesi si recano in pellegrinaggio a Modugno nel luogo dove il santo visse i suoi ultimi anni. A Modugno è custodita, nella [[chiesa Maria Santissima Annunziata (Modugno)|chiesa Maria Santissima Annunziata]], una reliquia di San Corrado.
Il suo culto fu confermato da [[papa Gregorio XVI]], il quale procedette alla [[Canonizzazioni celebrate da papi|canonizzazione equipollente]] del venerato monaco il 6 aprile [[1832]]. Il santo è commemorato il 9 febbraio (traslazione), il 17 marzo (''dies natalis''), la seconda domenica di luglio (traslazione nella nuova [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Molfetta)|
Dal [[Martirologio Romano]]: "A Modugno vicino a Bari in Puglia, beato Corrado, che condusse vita eremitica in Palestina, abitando fino alla morte in una misera grotta".
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