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Nel frattempo tessendo il piano che avrebbe potuto portare alla liberazione di Ciano in cambio dei diari<ref name="ReferenceA"/>, verso la fine di dicembre fu stabilito un piano che vedeva coinvolti Höttl e Kaltenbrunner e che prevedeva un'azione di forza tedesca per liberare Ciano e acquisire i diari. Frau Beetz lo propose il 28 dicembre al generale Harster<ref name="Metello Casati 1973">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 108</ref>, circostanza confermata anni dopo dallo stesso Harster allo storico [[Duilio Susmel]]<ref name="Metello Casati 1973"/>. Il giorno dopo il piano ottenne l'assenso di Kaltenbrunner e di [[Heinrich Himmler]] tramite telegramma. Raccontò Harster che dopo aver ricevuto il telegramma ricevette una lunga telefonata da Himmler che perfezionò il piano<ref name="ReferenceB">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 110</ref>. Innanzitutto era importante che l'operazione si svolgesse mantenendo Hitler all'oscuro di tutto e per rendere il tutto più efficace furono inviati a Verona due membri delle [[Schutzstaffel]] di Himmler, questi avrebbero dovuto, previo accordo con le due guardie del carcere che stazionavano davanti alla cella di Ciano, travestirsi da miliziani fascisti, fingere di sopraffarle per poi prendere in consegna Ciano e portarlo in Turchia attraverso l'Ungheria<ref name="ReferenceB"/>. Giunto in Turchia Edda avrebbe dovuto consegnare i diari<ref name="ReferenceB"/>. Il 1º gennaio [[1944]] Kaltenbrunner pose una nuova condizione, chiedendo di entrare in possesso di almeno una parte dei diari prima di procedere con l'operazione. Ciano e la moglie accettarono la nuova condizione e stabilirono il luogo dell'appuntamento per la consegna lungo la statale per [[Verona]]. Così giunsero dalla Germania le due SS da impiegare nel colpo di mano e l'operazione fu fissata per la notte tra il 7 e l'8 gennaio [[1944]]. L'azione fu denominata "Operazione Conte"<ref name="ReferenceB"/>.
[[Edda Ciano]] il 4 gennaio [[1944]] aveva provveduto a recuperarli a [[Roma]] tramite il conte [[Emilio Pucci]] e la stessa Frau Beetz e il 6 gennaio Edda ne consegnò una parte, ovvero due agende con l'impegno a consegnare il resto il giorno dopo<ref name="Giuseppe Silvestri 1964"/>. Il giorno seguente, Edda attese lungo la statale diverse ore con il plico contenente i diari<ref name="ReferenceC">A cura di Metello Casati, "1944: il processo di Verona" da I documenti terribili, Mondadori, 1973, Milano, pag. 111</ref>, ma i tedeschi non si presentarono all'appuntamento e l'8 gennaio Edda e Frau
Il giorno dopo [[Galeazzo Ciano]] fu informato da Frau Beetz del naufragio del piano e a lei quindi consegnò l'ultimo saluto alla moglie<ref name="ref_B" />.
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