Codice (semiotica): differenze tra le versioni

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Codici con o senza ''stand-by''
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I codici possono essere distinti anche per l'eventuale capacità di interrompere i messaggi prodotti. Le lingue naturali, ad esempio, permettono l'interruzione del messaggio.<ref name=simone35>Simone, ''Fondamenti di linguistica'', cit., pp. 35-36.</ref> Si veda ad esempio la seguente frase:
{{frase|Giacomo, dopo aver riflettuto un po', alzò gli occhi al cielo.}}
La sequenza principale ("Giacomo alzò gli occhi al cielo") è interrotta dall'inserzione di una ''subroutine'' ("dopo aver riflettuto un po'"). Le lingue naturali sono quindi codici con ''stand-by''. In ciò, le lingue naturali somigliano ai codici numerici.<ref name=simone35/> Ad esempio:
 
:<math>3\cdot(4-2)+[(9\cdot8)-(7\cdot3)]</math>
In questa [[Espressione matematica|espressione]], le parentesi tonde e quadre indicano quali operazioni vanno effettuate prima delle altre e rappresentano quindi interruzioni della sequenza principale. Naturalmente, le sospensioni effettivamente sostenibili dalla notazione matematica sono molto maggiori di quelle sostenibili nelle lingue naturali.<ref name=simone35/>
 
I codici animali non possono mettere in ''stand-by'' i loro messaggi. La [[lingua dei segni]] ha una capacità assai ridotta di ricorrere a interruzioni e inserzioni.<ref name=simone35/>
 
La possibilità di interrompere i messaggi è strettamente legata alla caratteristica della articolazione, anche se esistono codici articolati privi di ''stand-by''. L'organizzazione della [[sintassi]], nelle lingue naturali, è permessa proprio dalla caratteristica di interrompere i messaggi.<ref name=simone35/>
 
==Decodifica==