Maria Giuseppa Rossello: differenze tra le versioni
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Ho aggiunto informazioni riguardanti il miracolo operato a Pietro Molinari, raccolte a partire dagli atti processuali e da alcune testimoninze scritte di abitanti di San Biagio nel 1938. |
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=== La beatificazione ===
Il 19 marzo [[1936]], [[Pio XI]] proclamò l'eroicità della virtù di Suor Maria Giuseppa Rossello. La sua causa di [[beatificazione]] fu avviata a [[Roma]] il 23 luglio [[1924]]. Venne beatificata il 6 novembre [[1938]], dopo l'opportuna indagine ed il riconoscimento di due miracoli operati a due sue suore dell'Istituto: suor Maria dello Spirito Santo e suor Paolina Dameri.
<br === [[San Biagio della Cima|San Bigio della Cima]] (IM), settembre [[1938]]. Pietro Molinari, invalido di [[Prima guerra mondiale|Guerra]], dopo numerosi svenimenti ed una netta perdita di appetito, cade in coma. Il dottore Allegro e il dottor Ughetto, un medico di Ventimiglia che faceva parte dell’associazione “[[Mutilato di guerra|Mutilati e Invalidi di Guerra]]” e un terzo medico arrivato da Genova, gli diagnosticano una [[Meningoencefalite|Meningoencefalite acuta influenzale]]. Il dottor Allegro prescrive delle iniezioni di bioplastina, ma dice schiettamente “È come farle nel materasso. Solo perché non si dica che è abbandonato.” I parenti e gli amici lo vegliano, dandosi il cambio. Tra i vari compaesani che vengono a visitare la famiglia Molinari vi è un ex suora della congregazione delle [[Figlie di Nostra Signora della Misericordia]], fondata da Maria Giuseppa Rossello, che consegna loro un’icona votiva della Suora su cui pregare. I dottori affermano: “Pietrin resiste, ma speranze non ce ne sono.” Anche il parroco, Don Boeri, viene più volte al giorno e si raccomanda di chiamarlo se si risvegliasse, per dargli i Santi Sacramenti prima della morte. Venerdì 4 novembre, secondo gli atti processuali, la figlia undicenne di Pietro, Gemma Molinari, restata a pregare sola dopo la messa consacrata al [[Sacro Cuore di Gesù]], afferma di aver udito le seguenti parole: “Non piangere Gemma, fra due giorni Papà guarisce.” Giunta a casa racconta l’episodio dinnanzi alla madre e al parroco, che però scuotono la testa. Due giorni dopo, domenica 6 novembre, mentre a Roma Maria Giuseppa Rossello viene beatificata, Pietro Molinari si risveglia. Viene chiamato il parroco col viatico, Pietro Molinari riceve la comunione e si confessa. Le campane del paese suonano l’agonia, ma, contrariamente ad ogni aspettativa, segue una ripresa immediata e non resta alcun segno della grave malattia. Dopo numerose visite i medici affermano di non saper spiegare la guarigione, [[Miracolo|completa ed istantanea]].
Il 12 giugno [[1949]], [[Pio XII]] proclamò [[Santa]], Madre Rossello. In tal caso costituirono prova i miracoli relativi alla già citata guarigione prodigiosa di di Pietro Molinari e a quella di Teresa Rocchi in De Negri.
Giuseppe Mazzotti, detto ''Bepi'', fu promotore della richiesta affinché suor Maria Giuseppa Rossello diventasse [[patrona]] dei [[ceramisti]], la domanda fu accolta con bolla della ''Congregatione Pro Culto Divino'' del 27 febbraio [[1989]].
Le è stata intitolata la [[parrocchia]] savonese di santa Maria Giuseppa Rossello alla Villetta.
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