Giuseppe Setaro: differenze tra le versioni

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|tipo artista = Cantautore
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|nazione = ItalianaITA
|genere = Cantautore
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{{Bio
|Nome = Giuseppe
|Cognome = Setaro
|Sesso = M
|LuogoNascita = Muro Lucano
|GiornoMeseNascita = 1 novembre
|AnnoNascita = 1934
|LuogoMorte = Bergamo
|GiornoMeseMorte = 15 aprile
|AnnoMorte = 2014
|Attività = traduttore
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==Biografia==
 
Laureato in Lingualingua e Letteraturaletteratura Francesefrancese presso l’Istitutol’[[Istituto Universitario Orientale di Napoli]], ha frequentato poi la [[Sorbona]] di [[Parigi]] e quindi l’Universitàl’[[Università di Tolosa]], dove ha conseguito il prestigioso titolo di [[Doctorat ès lettres]].
 
'''Giuseppe Setaro''' (Muro Lucano, 1 novembre 1934 – Bergamo, 15 aprile 2014) è stato traduttore, studioso e musicista italiano.
 
<big>'''Biografia'''</big>
 
Laureato in Lingua e Letteratura Francese presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, ha frequentato poi la [[Sorbona]] di Parigi e quindi l’Università di Tolosa, dove ha conseguito il prestigioso titolo di [[Doctorat ès lettres]].
 
In Italia, si è dedicato all’insegnamento della lingua francese ed alla divulgazione dell’opera di [[Georges Brassens]], di cui è diventato profondo conoscitore.
 
Da metà degli [[anni 1980|anni Ottanta]] in poi viveha vissuto per lunghi periodi a [[Sète]], città natale di [[Georges Brassens|Brassens]], dove stringestrinse amicizia con alcuni parenti diretti del musicista e, anche grazie a ricerche storiche d’archivio presso il comune di [[Marsico Nuovo]] (PZ), scoprescoprì per primo le origini lucane della sua famiglia materna dello stesso (e non napoletane, come veniva riferito nelle biografie e come Brassens stesso credeva), pubblicandone il risultato nel saggio intitolato “Il''Il mio Brassens”'' (pagg.<ref>''Georges 79-132 dell’opera collettiva intitolata GEORGES BRASSENSBrassens, Unauna cattiva reputazione)'', pagg. 79-132.</ref>. SuggerisceSuggerì inoltre una forte influenza diretta fra le canzoni materne che il futuro cantautore francese ascoltava da bambino e lo stile musicale che egli istintivamente sviluppò, in particolare per la presenza di ritmi che combaciano con quelli della [[tarantella]] tradizionale o “pura” nel suo repertorio.<small><sup>1</sup></small>
 
Nel 2012 vienevenne pubblicata una sua raccolta di 110 canzoni “ritmiche” del cantautore di Sète tradotte in lingua italiana.
 
 
È stato il più prolifico traduttore dei testi di Georges Brassens.
[[File:G._Setaro_con_Georges_e_Bruno_Granier,_zio_e_nipote_di_Brassens.jpg|miniatura|G. Setaro con Georges e Bruno Granier, zio e nipote di Brassens]]
Dal 2000 al 2003 èha presentepartecipato, per quattro edizioni, al Festival Brassens di [[Vaison-la -Romaine]], in [[Provenza]]. Ha rappresentato l’Italia al Gran Galà del 2001 presso il teatro “Molière” di [[Sète]] per commemorare il ventesimo anniversario della morte del poeta. Per due edizioni consecutive, nel 2002 e nel 2003, è stato ospite del Festival Brassens di Berlino-Basdorf.
<big>'''Note'''</big>
 
<small><sup>1</sup></small> “La presenza di tante tarantelle nel repertorio del nostro poeta fu avvertito come un problema che però venne frettolosamente risolto, da quando Brassens stesso, in un’intervista, dichiarò che sua madre era napolitaine: tutti – in Francia come in Italia, dove il grande [[Fabrizio De André]], fra gli altri suoi grossi meriti, fece l’operazione di reimportare in Italia dalla Francia la tarantella brassensiana, regalandoci capolavori quali “Bocca di rosa”, “Il testamento” e “Don Raffaè” – adottarono l’idea secondo la quale, essendo Brassens figlio di una “napoletana”, aveva ereditato da lei il gusto per la tarantella napoletana. […] Per quel che mi riguardava, però, c’era qualcosa che non quadrava in questo sillogismo. In realtà, a parte il ritmo di certe tarantelle, a me è sempre sembrato non esserci nessun elemento di contiguità tra il genere musicale di Brassens e gli stilemi che caratterizzano le canzoni napoletane, e cioè sentimentalismo romantico, melodismo marcato, vocalismo a gola spiegata con acuti finali quasi d’obbligo. […] Nulla di tutto questo si trova mai in Brassens. […] Persino il tempo nella tarantella tarantata è in generale in 4/4, mentre nella tarantella napoletana è in 12/8. […] La tarantella di Brassens, invece, coincide con il tipo di tarantella lucana.”
 
==Note==
<big>'''Concerti esteri e festival'''</big>
 
<small><sup>1</sup></small> “La presenza di tante tarantelle nel repertorio del nostro poeta fu avvertito come un problema che però venne frettolosamente risolto, da quando Brassens stesso, in un’intervista, dichiarò che sua madre era napolitaine: tutti – in Francia come in Italia, dove il grande [[Fabrizio De André]], fra gli altri suoi grossi meriti, fece l’operazione di reimportare in Italia dalla Francia la tarantella brassensiana, regalandoci capolavori quali “Bocca di rosa”, “Il testamento” e “Don Raffaè” – adottarono l’idea secondo la quale, essendo Brassens figlio di una “napoletana”, aveva ereditato da lei il gusto per la tarantella napoletana. […] Per quel che mi riguardava, però, c’era qualcosa che non quadrava in questo sillogismo. In realtà, a parte il ritmo di certe tarantelle, a me è sempre sembrato non esserci nessun elemento di contiguità tra il genere musicale di Brassens e gli stilemi che caratterizzano le canzoni napoletane, e cioè sentimentalismo romantico, melodismo marcato, vocalismo a gola spiegata con acuti finali quasi d’obbligo. […] Nulla di tutto questo si trova mai in Brassens. […] Persino il tempo nella tarantella tarantata è in generale in 4/4, mentre nella tarantella napoletana è in 12/8. […] La tarantella di Brassens, invece, coincide con il tipo di tarantella lucana.
Dal 2000 al 2003 è presente per quattro edizioni al Festival Brassens di Vaison-la Romaine, in Provenza. Ha rappresentato l’Italia al Gran Galà del 2001 presso il teatro “Molière” di [[Sète]] per commemorare il ventesimo anniversario della morte del poeta. Per due edizioni consecutive, nel 2002 e nel 2003, è stato ospite del Festival Brassens di Berlino-Basdorf.
 
<big>'''==Discografia'''</big>==
 
2001 – Omaggio a Georges Brassens