Cultura hacker: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fix link
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: aggiungo titolo automatico nei template di citazione ove mancante
Riga 21:
 
== Definizione ==
L'atto di impegnarsi in attività (come la [[Programmazione (informatica)|programmazione]]<ref name="rms_hack">[https://www.gnu.org/philosophy/rms-hack.html The Hacker Community and Ethics: An Interview with Richard M. Stallman, 2002] (gnu.org)</ref>) in uno spirito di giocosità ed esplorazione è definito "hacking". Tuttavia, le caratteristiche che definiscono un [[hacker]] non sono tanto le attività che svolge, quanto il modo in cui vengono eseguite<ref name="on_hacking">{{Cita web|url=https://stallman.org/articles/on-hacking.html|titolo=On Hacking - Richard Stallman<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> e soprattutto se sono azioni provocatorie e significative. La cultura hacker è un insieme di subculture, con diverse provenienze, ma con radici, valori e tratti comuni simili. Come ogni cultura, ha proprie tradizioni, miti, eroi e tabù; questa raccolta di usanze è ricca e numerosa sebbene sia una cultura nata da meno di 50 anni. Oltre a proprie tradizioni, ha sviluppato un suo gergo, un vero e proprio vocabolario che aiuta gli utenti a definire i propri ruoli all'interno della comunità e a condividere valori ed esperienze comuni.<ref>[http://catb.org/jargon/html/introduction.html Slang hacker e la cultura hacker] nel [[Jargon File]]</ref>
 
Molto comune all'interno della comunità hacker è l'utilizzo di soprannomi, detti anche nickname, in modo da celare la vera identità dell'utente. Questa usanza enfatizza l'alone di mistero attorno a questi individui creando dei veri e propri miti ed eroi contemporanei. Un esempio è [[Loyd Blankenship]], noto anche come [[The Mentor|The mentor]], hacker statunitense autore del [[Manifesto hacker]]. Altri esempi sono "Hacker Homeless", meglio conosciuto come [[Adrian Lamo]], "[[Mafiaboy|MafiaBoy]]", [[Kevin Mitnick]] detto "Condor". I soprannomi derivano dai contesti più disparati, molto spesso sono giochi di parole o termini dai significati provocatori.
Riga 27:
Alcuni soprannomi comuni di questa cultura includono “phreak” (tipo di [[cracker]] specializzato) e “wares d00dz” (una sorta di cracker che acquisisce riproduzioni di software protetto). Fra tutti gli hackers ci sono categorie come i “samurai”, ossia hackers che si prestano ad un lavoro da "fabbro elettronico", ossia forzare sistemi come fossero delle serrature virtuali. Ci sono invece altri hackers che sono ingaggiati per verificare la sicurezza di un determinato sistema, questi sono chiamati “sneakers” o “tiger teams”.
 
Lo [[Jargon File]] è un compendio influente ma non universalmente accettato del gergo hacker. Definisce l'hacker come "Una persona che ama esplorare i dettagli dei sistemi programmabili e ampliare le proprie capacità, al contrario della maggior parte degli utenti, che preferiscono apprendere solo il minimo necessario".<ref name="J_F_hacker">{{Cita libro|url=http://catb.org/jargon/|titolo=Jargon File Resources<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> Il [[Request for Comments]] (RFC) 1392, il Glossario degli utenti Internet, amplia questo significato come "Una persona che si diletta nell'avere una comprensione intima del funzionamento interno di un sistema, in particolare di computer e reti informatiche".<ref>[https://www.rfc-editor.org/rfc/rfc1392.txt Internet Users' Glossary] (Request for Comments 1392), January 1993</ref>
 
Come documentato nel Jargon File, questi hacker sono delusi dai mass media e dall'uso del termine "hacker" da parte del pubblico che in generale lo utilizza per riferirsi ai cosìddetti [[Security hacker|security breakers]], il cui vero nome è "cracker". Ciò include sia i "buoni" cracker ("[[White hat|white hat hacker]]") che usano le loro competenze e conoscenze relative alla sicurezza dei computer e delle reti e per aiutare a scoprire e correggere i bachi di sicurezza, sia quelli più "cattivi" ("[[Black hat|black hat hacker]]") che usano le stesse competenze per creare software dannoso (come [[Virus (informatica)|virus]], [[Trojan (informatica)|trojan]], ecc.) e infiltrarsi illegalmente in sistemi sicuri con l'intenzione di danneggiare. La subcultura dei programmatori hacker, in contrasto con la comunità dei cracker, generalmente considera le attività legate alla sicurezza dei computer come contrarie ai suoi ideali primari; infatti il significato originale e autentico del termine hacker si riferisce all'intelligenza giocosa di compiere azioni.<ref name="jargoncracker">[http://www.catb.org/jargon/html/C/cracker.html Definizione di "Cracker"] nel [[Jargon File]]</ref>
Riga 35:
 
== Etica e principi ==
Molti dei valori e principi del movimento free e open source software derivano dall’[[etica hacker]] che ha avuto origine al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]]<ref>{{Cita web|url=http://project.cyberpunk.ru/idb/hacker_ethics.html|titolo=The Hacker's Ethics<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> e al circolo [[Homebrew Computer Club]]. L’etica hacker è stata raccontata da Steven Levy in'' [[Hackers. Gli eroi della rivoluzione informatica|Hackers: Eroi della rivoluzione informatica]]''<ref name=Levy /> e in altri testi in cui Levy formula e riassume gli atteggiamenti hacker:
* Accesso ai computer e a qualsiasi cosa che potrebbe insegnarti qualcosa sul modo in cui il mondo lavora - dovrebbe essere totale e illimitato.
* Tutte le informazioni dovrebbero essere gratuite.
Riga 49:
 
== Applicazioni pratiche ==
Mentre usare ''hacker'' per riferirsi a qualcuno che si diverte con allegra abilità è molto spesso usato per programmatori di computer, talvolta è usato per persone che usano lo stesso atteggiamento verso altri campi.<ref name="ESR_howto">{{Cita web|url=http://catb.org/~esr/faqs/hacker-howto.html|titolo=How To Become A Hacker<!-- titolo generato automaticamente -->}}
</ref> Ad esempio, [[Richard Stallman]] descrive sia la silenziosa composizione ''[[4'33"]]'' di [[John Cage]] che l’opera palindromica del quattordicesimo secolo Ma Fin Est Mon Commencement" di [[Guillaume de Machaut]] come hacks. Secondo il [[Jargon File]], la parola hackers è stata usata in senso simile fra i radio amatori degli anni ’50, predatando la comunità del cosiddetto “software hacking”.
 
Riga 96:
Tale [[gergo]] fu successivamente adottato dalla cultura informatica, questo poiché il circolo iniziando a lavorare con un [[PDP-1|DEC PDP-1]], vi applicò il suo [[slang]], gergo usato prima nell'ambito del modellismo ferroviario. All’inizio lo slang era incomprensibile agli outsiders, successivamente diventò popolare negli ambienti informatici aldilà del circolo. Altri esempi di gergo importato dal circolo sono “losing” (quando una parte di apparecchiatura non funziona) e “munged” (“quando una parte di apparecchiatura è danneggiata”). Molti non sempre considerano gli hackers con approvazione. I gruppi esistenti del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] nel 1989 evitarono di reclamizzare le loro sofisticate stazioni di lavoro del [[Project Athena]] a eventuali membri poiché temevano i cosiddetti hacker. Volevano colleghi che fossero interessati principalmente alle persone e non ai computers, tanto che un membro dell’associazione affermava chiaramente “Eravamo preoccupati della sottocultura hackers”.<ref name="garfinkel19890203">{{Cita news|url=https://simson.net/clips/1989/1989.TechRev.Athena.pdf}}</ref>
 
Molti programmatori sono stati etichettati com grandi hackers ma a chi si applica quell’etichetta è questione di opinione.<ref>{{Cita web|url=http://www.paulgraham.com/gh.html|titolo=Great Hackers<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> Tra i maggiori contributori dell'[[informatica]] come [[Edsger Dijkstra]] e D.Knuth come pure gli inventori del software popolare come [[Linus Torvalds]] (Linux) e [[Ken Thompson]] e [[Dennis Ritchie]] ([[Unix]] e [[C (linguaggio)|C]]) Persone soprattutto note per i contributi alla coscienza della sottocultura degli hackers include R. Stallman, fondatore del movimento "Free Software" e del progetto GNU, presidente della fondazione Free Software GNU Compile Collection (GCC) e [[Eric Steven Raymond| Eric S. Raymond]], uno dei fondatori della [[Open Source Initiative]] e scrittore del famoso testo [[La cattedrale e il bazaar|The Cathedral and the Bazaar]] e molti saggi, difensore del [[Jargon File]](prima difesa da G.L.Steele Jr.).
 
Nella sottocultura dei programmatori informatici il termine hacker è usato anche per un programmatore che raggiunge uno scopo usando una serie di modifiche ampliando il codice esistente o le risorse. In questo senso può avere una connotazione negativa, basti pensare all’uso di ''[[kludges]]'', soluzioni utilizzate per compiere attività di programmazione, che sono sì veloci ma allo stesso tempo brutti, non eleganti, difficili da ampliare, faticosi da difendere e inefficienti. Il verbo “to hack” designerebbe una creazione originale, e forzarla ad un compito non voluto dal creatore e un hacker sarebbe chi lo fa ciò abitualmente (creatore originale e [[hacker]] potrebbero anche essere la stessa persona). Quest’uso è comune nel programmare, progettare e costruire. Nel programmare, hacking in questo senso è tollerato e visto come necessario compromesso in molte situazioni. Alcuni sostengono non dovrebbe esserlo, visto il significato negativo; altri sostengono che alcuni ''kludges'', per la loro bruttezza e imperfezione, hanno valore hack.
Riga 102:
Nella progettazione non-software, la cultura è meno tollerante verso soluzioni non difendibili, anche se temporanee, e descrivere uno come hacker potrebbe sottintendere che manca di professionalità. In questo senso il termine non ha connotazioni positive, eccetto per il fatto che l’hacker che è capace di apportare modifiche che permettono a un sistema di funzionare per un breve periodo, possiede abilità che sono "vendibili". Tuttavia c'è sempre il sottinteso che un programmatore più abile o più tecnico potrebbe aver prodotto modifiche migliori che quindi sarebbero considerate un hack-job. La definizione è simile ad altri usi del termine hack-job non basati sull'informatica. Ad esempio le modifiche professionali di una macchina sportiva in macchina da corsa non sarebbero considerate hack-job ma potrebbe esserlo il risultato "rattoppato" fatto nel cortile di un meccanico. Anche se il risultato della corsa delle due macchine non potrebbe essere ammesso, una veloce ispezione rivelerebbe all'istante la differenza nel livello di professionalità dei progettisti. L'aggettivo associato a hacker è hackish. (vedi [[Jargon File]])
 
In senso universale hacker significa qualcuno che fa funzionare le cose oltre i limiti percepiti da l'intelligenza in generale, senza necessariamente riferirsi ai computer, specialmente al MIT.<ref name="what_is">{{Cita web|url=http://catb.org/~esr/faqs/hacker-howto.html#what_is|titolo=How To Become A Hacker<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> Cioè persone che applicano l'atteggiamento creativo dei software hacker in campi diversi dall'informatica. Ciò include anche attività che precedono l’hacking informatico, come ad esempio [[Hacktivism|reality hackers]] o [[Urbex|speleologi urbani]] (individui che esplorano aree non documentate o autorizzate in edifici). Un esempio specifico sono gli scherzi geniali<ref>{{Cita web|url=http://hacks.mit.edu/|titolo=IHTFP Hack Gallery: Welcome to the IHTFP Gallery!<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref> tradizionalmente perpetrati dagli studenti del MIT, in cui l'esecutore è chiamato hacker. Un altro esempio furono gli studenti del MIT che furtivamente misero una falsa macchina della polizia in cima alla cupola dell'edificio 10 del MIT<ref>{{Cita web|url=http://hacks.mit.edu/Hacks/by_year/1994/cp_car/|titolo=IHTFP Hack Gallery: CP Car on the Great Dome<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>; questo era un hack e gli studenti coinvolti hackers. Un altro tipo di hacker adesso è chiamato anche hacker della realtà. Esempi più recenti di uso per questo tipo di abilità sono [[wetware]] hackers (hack your brain), [[Hacktivism|hackers dei media]] e “hack your reputation”. In una simile vena un hack può riferirsi a un hack di matematica, cioè una soluzione intelligente di un problema matematico.
 
== Note ==