Enrico III d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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I sostenitori del padre, Giovanni, il 28 ottobre [[1216]], si raccolsero a [[Gloucester]], assieme a molti altri nobili di rango inferiore, provenienti da tutta l'Inghilterra e, decidendo che il figlio non avrebbe dovuto pagare per le colpe del padre, incoronarono il giovane Enrico.
 
I ribelli erano apparentemente avvantaggiati, ma i realisti avevano ottimi comandanti ed eminenti personalità, in ausilio a Guglielmo il Maresciallo mentre il [[legato pontificio]], [[Guala Bicchieri]], su disposizione del [[papa Onorio III]]<ref>[[Papa Onorio III]], dal canto suo fece pressione sul [[re di Francia]], [[Filippo II di Francia|Filippo II Augusto]], affinché richiamasse in Francia il figlio [[Luigi VIII di Francia|Luigi]]</ref>, identificò la causa di Enrico come la causa della Chiesa. Luigi rientrò in Francia per due mesi (da febbraio ad aprile [[1217]]) e quando tornò trovò la situazione peggiorata. [[Guglielmo il Maresciallo]], con il supporto del Guala era riuscìto a sconfiggere i rivoltosi ma Luigi non era ancora sconfitto; solo all'inizio dell'estate la flotta francese fu distrutta in una feroce battaglia, nella [[La Manica|Manica]], per cui Luigi non poté più ricevere rinforzi e fu costretto a rinchiudersi in [[Londra]]. Guglielmo allora iniziò delle trattative e con ilcol [[trattato di Lambeth]] del [[1217]] siglato con Luigi (il futuro Luigi VIII) mise fine alla prima guerra baronale, e segnò la rinuncia definitiva di Luigi al trono inglese, che con una clausola segreta venne compensato con 10.000 marchi; inoltre tutti i combattenti dovevano rientrare in possesso dei loro feudi e i sostenitori di Luigi dovevano giurare fedeltà ad Enrico.
 
La coppia Guglielmo il Maresciallo e Guala Bicchieri governò in vece di Enrico, mentre il vescovo di [[antica diocesi di Winchester|Winchester]], [[Pietro de Roches]], dall'estate del [[1217]], a seguito del rientro in [[Angoulême]] di [[Isabella d'Angoulême]], la madre di Enrico, era diventato il custode della persona del re. Il Guala fu sostituito, nel settembre del [[1218]], come legato pontificio dal vescovo di [[antica diocesi di Norwich|Norwich]], [[Pandolfo Masca]], che, dall'anno seguente, per la morte di Guglielmo il Maresciallo, governò con la collaborazione di Pietro de Roches e del [[Gran Giustiziere]], [[Uberto di Burgh]]<ref>[[Uberto di Burgh]] aveva ricevuto l'incarico da [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni Senza Terra]], nel [[1215]], e, alla sua morte, era stato confermato.</ref>, che rimasero soli dopo la partenza di Pandolfo per il [[Poitou]], nel [[1221]]. Dopo però che Enrico aveva raggiunto la maggior età, nel [[1223]], Uberto rimase l'unico consigliere del re. Le ribellioni che avvennero a partire da quello stesso anno, probabilmente erano fomentate da Pietro de Roches, che non gradiva l'eccessivo potere del Gran Giustiziere, che però, nonostante qualche sconfitta, riuscì a mantenere la carica e a governare, in accordo con Enrico.
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=== Guerra contro la Francia ===
[[File:Salisbury Cathedral King Henry III.jpg|thumb|Statua di Enrico III sulla facciata della Cattedrale di [[Salisbury]].]]
Alla morte di suo padre, Giovanni, il [[Poitou]] era stato perduto (ad eccezione di [[La Rochelle]]), mentre la Guascogna e l'Aquitania erano notevolmente ridotte di dimensioni. Nel [[1224]], alla scadenza della tregua quadriennale anglo-francese, il [[re di Francia]], [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]], dopo aver radunato l'esercito a [[Tours]], in giugno, occupò tutto il [[Poitou]] e parte della [[Guascogna]], attorno a [[Bordeaux]]. Nel [[1229]], venne stipulata un'alleanza con ilcol [[Sovrani di Bretagna|duca di Bretagna]], [[Pietro I di Bretagna|Pietro I]] e con il patrigno di Enrico, [[Ugo X di Lusignano]]<ref>Nel [[1226]], alla morte del [[re di Francia]], [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]], gli succedette il giovane figlio, [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], sotto la tutela di [[Bianca di Castiglia]] che [[Ugo X di Lusignano]] e i nobili del Poitou, ormai alleati al re di Francia, non gradirono, in quanto Bianca era donna e per di più straniera.</ref>, il più potente<ref>[[Ugo X di Lusignano|Ugo]], che nel [[1219]], alla morte del padre, era diventato il conte de La Marche, Ugo X, nel [[1220]] aveva sposato la sua vecchia fidanzata, la madre di Enrico III, [[Isabella d'Angoulême]], ed insieme avevano fatto pressione sul giovane re, affinché restituisse alla madre l'[[Angoulême]], di modo che l'unione dei feudi de La Marche ed Angoulême, facesse della coppia, i feudatari più potenti d'Aquitania. Il governo inglese qualche tempo dopo, cedette anche per paura di un possibile accordo tra i Lusignano e il nuovo re di Francia, Luigi VIII</ref> feudatario del Poitou.
 
Pietro I di Bretagna aveva l'appoggio del [[Conti di Champagne|conte di Champagne]] e futuro [[re di Navarra]], [[Tebaldo I di Navarra|Tebaldo]] e del [[Conti di Tolosa|conte di Tolosa]], [[Raimondo VII di Tolosa|Raimondo VII]], che facevano opposizione a Bianca. Enrico III sbarcò in Bretagna e nel maggio del [[1230]] si mosse ma fu subito bloccato, prima di entrare nel Poitou, dalle truppe francesi, a cui Bianca in giugno inviò dei rinforzi, mentre Ugo X evitò di intervenire, in quanto doveva fronteggiare una ribellione interna. Enrico allora fece una scorreria in Guascogna, per poi tornare a Nantes e da qui il 27 ottobre si reimbarcò per l'Inghilterra.