Di Varmo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
correzioni ortografiche
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti e modifiche minori
Riga 9:
Non è chiaro tuttavia se il nome della famiglia derivi dal luogo, o sia invece il borgo a derivare il nome dalla famiglia. Il nome "di Varmo", secondo la tradizione sopra riportata deriverebbe da Vermilius (o ''gens vermilia'') per via dello stendardo rosso che identificava questa famiglia (simbolo dell’antico martirio di Eustachio).
 
Tuttavia la leggenda della discendenza da Eustachio sembrerebbe più un tentativo, molto comune in passato, di nobilitare le origini famigliari. Linee dirette accertate tra il periodo romano e quello medioevale sono infatti impossibili da stabilire a causa della scarsità di dati dei cosiddetti "secoli bui". E’È quindi oltremodo probabile che, come per altre importanti famiglie del Friuli patriarcale (di Strassoldo, di Prampero, di Solimbergo) la famiglia possa derivare da qualche casata germanica discesa assieme a uno dei Patriarchi di origine tedesca, oppure derivi da cavalieri germanici posti a difesa delle vie dei pellegrini verso la terra santa (come la via Crescentia, che correva proprio sulla riva sinistra del Tagliamento verso il mare).   A sostegno di questa tesi, uno dei principali esponenti della famiglia dell'XI secolo, viene indicato come Asquino di Munchemberg Signore di Varmo.
 
=== Distinzione tra Varmo-Pers (o di Sotto) e Varmo-San Daniele-Pers (o di Sopra). ===
Intorno all’anno mille, i documenti indicano la presenza due castelli (o complessi fortificati) presenti a [[Varmo]] quelli di Varmo Superiore e di Varmo Inferiore. Non vi è certezza che i due complessi appartenessero alla stessa famiglia, mentre è unanime che la prima e originaria famiglia dei “di Varmo” risiedesse nel Castello Inferiore. Nel 1199 i "di Varmo" fondarono il Monastero di Santa Maria di Varmo in località priorato a Varmo.
 
Feudatari e fedeli al Patriarca, ottennero importanti incarichi nel XI secolo con Asquino, nominato Capitano del Patriarcato, (capo militare) e suo fratello Federico che ottenne il titolo di “Signore di Pers” dando il via alla linea dei “di Varmo- Pers” (o Varmo di Sotto). Già precedentemente questa famiglia aveva avuto   giurisdizione su incarico del Patriarca su alcuni feudi della zona pedecollinare, tra cui il Castello di [[Susans]] <ref>{{Cita web|url=Castello di Susans http://www.enrosadira.it/friuli/majano-castello.htm|titolo=}}</ref>(poi passato ai di [[Colloredo]]) che esiste ancora oggi, e della zona di [[San Daniele del Friuli|San Daniele.]]<ref>{{Cita web|url=Varmo http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=4321,0,0,1,0,0|titolo=}}</ref>
 
Solo nel 1356 la famiglia dei Signori di San Daniele, che a partire dal 2019 avevano avuto dal Patriarca in feudo il borgo omonimo, acquisì parte del patrimonio dei di Varmo, assumendo il nome di “di Varmo San Daniele” (o Varmo di Sopra) e contestualmente i diritti sul Castello di Varmo Superiore, precedentemente dei Signori di Pers.
 
I Signori di San Daniele furono quindi una famiglia ben distinta dalla famiglia di Varmo, di cui acquisirono solo il cognome, unitamente a parte dei loro possedimenti.
Riga 22:
I “di Varmo” si trovarono quindi divisi tra i “Varmo -San Daniele-Pers” (o Varmo di Sopra) alleati della [[Repubblica di Venezia]] e i “Varmo-Pers” (o Varmo di Sotto) fedeli al Patriarca.
 
La linea originaria dei di Varmo-Pers, a cui appartenne il poeta friulano [[Ciro di Pers]] (1599 - 1663) si   estinse agli inizi del   XIX secolo, con l’ultima discendente, Dorotea di Varmo-Pers, andata in sposa a Giacomo Canciani, figlio di   una ricca famiglia imprenditoriale udinese. La residenza della famiglia a Varmo (ricostruita dopo l’esondazione del Tagliamento del 1596 che distrusse l’antico castello inferiore) mutò da Villa di Varmo   a Villa Canciani (e si trova tutt’oggi in Via Canciani a Varmo), quindi a villa Canciani-Florio con il matrimonio della figlia di Giacomo, Giuliana, con il Conte Francesco Florio di Persereano (cognato di [[Italo Balbo]] che ne aveva sposato la sorella).
 
La caduta del Patriarcato nel 1420 a opera della Repubblica di Venezia favorì invece la linea dei “Varmo-San Daniele-Pers” che ottenne nel 1777 dal Doge [[Alvise IV Mocenigo|Alvise Mocenigo]], il titolo comitale. Titolo poi riconosciuto come “Conti di Varmo San Daniele” sia dall’[[Monarchia asburgica|impero Asburgico]] che poi dal Regno d’Italia.