Wanda Wasilewska: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Era figlia di un noto politico polacco di sinistra ([[Partito Socialista Polacco|PPS]]), l'ex Ministro degli Esteri Leon Wasilewski. Studiò "polonistica" presso l'[[Università Jagellonica]] a Cracovia e si laureò nel 1927. Prima d'intraprendere la sua attività come
Nella Direzione del PPS si impiegò per collaborare con comunisti e l'Unione Sovietica. Questa linea era contestata, poiché la maggioranza dei membri e dei simpatizzanti del PPS rifiutavano qualsiasi forma di collaborazione con l'Unione Sovietica e con il [[Partito Comunista di Polonia]] (KPP). Poiché
Nel 1936 organizzò a [[
Nel settembre 1939, di fronte alla [[Campagna di Polonia]], fuggì nell'Unione Sovietica. Dopo il 17 settembre ella ottenne la cittadinanza sovietica e si stabilì da sola a
Nel 1940 Wasilewska divenne direttrice del Teatro Drammatico di Lemberg e nel contempo rappresentante dell'URSS per la [[Galizia (Europa centrale)|Galizia orientale]] <ref>{{de}} Claudia Weber, ''Krieg der Täter. Die Massenerschießungen von Katyń.'', Hamburg, 2015,
Insieme a [[Jerzy Putrament]] fondò la rivista ''Nowe Widnokręgi'', nella quale si esprimeva contro l'esilio a Londra e a favore dell'instaurazione del comunismo in Polonia. Divenne incondizionatamente [[Stalinismo|stalinista]] e le viene attribuita la frase: "Perfino la morte casuale di un innocente è preferibile al tramonto dell'URSS".<ref>{{pl}} [http://wyborcza.pl/1,75475,192981.html Wanda Wasilewska: Bywszaja Polka] [[Gazeta Wyborcza|gazeta]].pl, 23. März 2001. (''Nawet jeśli przypadkiem zginie ktoś niewinny, lepiej, by zginął niewinny, niż miałby zginąć ZSRR.'')</ref>
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Dopo lo scoppio della [[Fronte orientale (1941-1945)|guerra sovietico-tedesca]] ella operò nell'[[Armata Rossa]] come [[corrispondente di guerra]] e divenne [[commissario politico]] con il grado di colonnello dell'Armata. I suoi opuscoli di propaganda furono diffusi in milioni di copie tra i militari dell'Armata Rossa.<ref name="wanda" /> Fu anche implicata nella formazione delle Forze combattenti polacche dell'Unione Sovietica (Divisione Kościuszko) dipendenti da Mosca.
Nel 1943 divenne Presidente dell'Unione dei Patrioti Polacchi (ZPP) nell'URSS, che raccoglieva non solo comunisti polacchi, ma anche politici di Centro liberati dai ''lager'' [[siberia]]ni, che si erano sottomessi a Stalin. In questa funzione incolpò in vari articoli e letture la [[Wehrmacht]] di aver perpetrato il [[Massacro di Katyn]].<ref>{{pl}} Witold Wasilewski
Nel 1944 fu nominata Vicepresidente del [[Comitato Polacco di Liberazione Nazionale]], dal quale proveniva il nuovo governo polacco controllato da Mosca. Però non tornò in Polonia. Dopo la guerra ella rimase in Unione Sovietica, proseguì il suo lavoro di deputato in Mosca e scrisse anche alcuni libri in tema di [[socialismo]]. Ella viveva all'inizio in un complesso edilizio costruito appositamente per l<nowiki>'</nowiki>''èlite'' dei funzionari, la "Casa sul lungofiume" (Дом на набережной/''Dom na
Nel 1949 rappresentò l'Unione Sovietica al Congresso per la pace mondiale di Parigi. In un appunto sulla vita culturale di Parigi sostenne che la [[Comédie Française]] fosse peggiore di qualsiasi teatro di dilettanti dell'Unione Sovietica e che [[Edith Piaf]] cantasse peggio di una contadina di un ''[[kolchoz]]''. Ella inviò rapporti sui suoi colloqui con scrittori polacchi al Segretario del partito della Repubblica Sovietica dell'Ucraina, [[Nikita Sergeevič Chruščëv]], che li inoltrò al capo del partito polacco [[Bolesław Bierut]]. A Mosca impose che le opere del giovane poeta [[Andrej Andreevič Voznesenskij]], a causa di presunte violazioni dell'ortodossia, non venissero stampate e che a lui non fosse consentito di recarsi all'estero.<ref name="wanda" />
Wanda morì nel 1964 a [[
Nella [[Repubblica Popolare di Polonia]] numerose scuole, vie e istituzioni furono a lei intitolate, tra le quali anche l'Istituto Storico Militare (Wojskowy Instytut Historyczny) di Varsavia.<ref>{{pl}} Adam Marcinkowski, ''Uroczystość nadania Wojskowemu Instytutowi Historycznemu imienia Wandy Wasilewskiej'', in: ''Wojskowy Przegląd Historyczny'', 2/1978,
== Successi letterari ==
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* ''Corpo nel giogo'' (1938) – Verlag Volk und Welt, Berlino, 1951.
* ''Facile amore'' (1944)
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{de}} Gertrud Pickhan, Wanda Wasilewska: Bilder und Selbstbilder nach dem Zweiten Weltkrieg, in: ''Geschlechterbeziehungen in Ostmitteleuropa nach dem Zweiten Weltkrieg.'' Hrsg. Claudia Kraft. München 2008, S. 87–102.
* {{en}} Jesse Russell, Ronald Cohn ''Wanda Wasilewska.'' Book on Demand Ltd.,
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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