Rodolfo Fierro: differenze tra le versioni

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Nella [[Battaglia di Tierra Blanca]] si lanciò al galoppo all'inseguimento dei treni dei [[Esercito federale messicano|federali]] in fuga, saltò dal cavallo sulla ringhiera dell'ultimo vagone e salì sul tetto, saltando da un vagone all'altro fino a raggiungere la locomotiva e azionare il [[freno idraulico]], bloccando quello e gli altri treni che lo seguivano, impedendo loro la fuga e facendo scontrare uno di essi contro un altro treno di rinforzi che giungeva loro da [[Chihuahua (città)|Chihuahua]].
 
Partecipò a tutte le principali battaglie fino alla caduta del dittatore Huerta ([[Ojinaga]], la seconda battaglia delle città lagunari, [[Paredón]], [[Zacatecas (città)|Zacatecas]]), poi partecipò alla [[Convenzione di Aguascalientes]]. Allo scoppio della [[RivoluzioneGuerra costituzionalistadelle messicanafazioni|guerra civile]] tra [[Convenzionisti]] e [[Costituzionalisti nella rivoluzione messicana|Carranzisti]] (sostenitori di [[Venustiano Carranza]]), Villa lo mandò al comando delle truppe del [[Jalisco]], ma come comandante non si rivelò granché, venendo sconfitto nei pressi di [[Guadalajara (Messico)|Guadalajara]] a fine gennaio 1915, permettendo alle [[Esercito costituzionale messicano|truppe carranziste]] di [[Manuel M. Diéguez|Diéguez]] e [[Francisco Murguía|Murguía]] di rioccupare la città. Tra il 17 e il 18 febbraio arrivarono i rinforzi con lo stato maggiore della División del Norte, e nella [[Battaglia di Sayula]] Villa sconfisse le truppe carranziste mentre Fierro, guidò la carica finale all'inseguimento del nemico in fuga e compì un massacro, catturando migliaia di prigionieri e fucilandone centinaia e centinaia per tutta la notte. Successivamente Villa tornò nel centro del paese lasciando nuovamente le forze del Jalisco al comando di Fierro, con l'ordine di eliminare le rimanenti truppe carranziste ormai allo sbando, ma venne sconfitto di nuovo nella [[battaglia di Tuxpan]], fallendo l'obiettivo di occupare la [[Oceano Pacifico|costa pacifica]].
 
Partecipò in seguito alla [[Battaglia di Celaya]], ma dopo, in [[Battaglia de la Trinidad|quella di Trinidad]], commise un altro errore tattico ingiustificabile: il 12 maggio 1915, dopo la vittoria villista nello scontro del Cerro de la Cruz, prologo della Battaglia di Trinidad, non si sa per quale motivo uscì da un bosco in cui si era nascosto al comando di 1000 cavalieri e, completamente sbronzo, si lanciò alla carica delle truppe di [[Álvaro Obregón]], trincerate nell'[[hacienda]] La Loza, forti di [[cavalleria]], [[fanteria]], [[Trincea|trincee]] e [[Mitragliatrice|mitragliatrici]]. La carica fu selvaggia, coraggiosa, i cavalli raggiunsero le trincee e le saltarono mentre molti difensori venivano uccisi a revolverate ma nulla poterono contro le mitragliatrici e il maggior numero di uomini cui si trovavano di fronte. Dovettero pertanto ritirarsi e dei 1000 uomini iniziali 300 erano morti, di cui 80 erano ''Dorados'' della scorta personale di Villa. Fierro si era salvato ma aveva una gamba ferita e, rientrato alla base coperto di polvere e di sangue, Villa decise di fucilarlo; cosa che non avvenne solo perché essendo ferito venne messo sul [[treno ospedale]] e mandato a Chihuahua in convalescenza.