Et in Arcadia ego (Guercino): differenze tra le versioni

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| ubicazione=[[Galleria nazionale d'arte antica|Galleria Nazionale di Palazzo Barberini]]
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'''''Et in Arcadia ego''''' è un dipinto a olio su tela (82x91 cm) realizzato dal [[Guercino]] e attualmente conservato presso la [[Galleria nazionale d'arte antica di palazzo Corsini]] a Roma. Citato per la prima volta come opera di Guercino nell'ínventario di [[Antonio Barberini]] del [[1644]] (Lavin 1975, p.&nbsp;168), il dipinto passò nel [[1812]] al ramo [[Colonna]] di Sciarra, con un'attribuzione a [[Bartolomeo Schedoni]] che lo conservò fino al [[1911]] quando [[Hermann Voss]] la restituì a Guercino.<ref>Luigi Ficacci, ''Guercino'', Giunti Editore, 1991 p.28 e sgg.</ref>
 
In diretta connessione con l'''Apollo e Marsia'' della Galleria Palatina, eseguito da [[Guercino]] per il [[Granduca di Toscana]] nel [[1618]], nel quale compare lo stesso gruppo dei due pastori. Secondo Mahon ([[1968]]) la tela Barberini non può essere esistita come composizione indipendente prima del dipinto fiorentino, ma è stata eseguita successivamente e trasformata nel tema morale autonomo del [[memento mori]] con l'aggiunta del teschio con il verme e il moscone, e della scritta "[[Et in Arcadia ego]]". Opera giovanile di [[Guercino]] eseguita dopo il suo viaggio a [[Venezia]], dove erano particolarmente diffuse le allegorie moraleggianti, ma prima del suo soggiorno [[roma]]no ([[1621]]-[[1623|23]]), la tela è stata datata tra il [[1618]] (Mahon) e il [[1622]] (Wild).