Ubiquitous computing: differenze tra le versioni
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→Caratteristiche: modificata la definizione inglese attribuita al fenomeno dell'ubiquitous computing da "everywhere" ad "everyware", termine (gioco di parole) introdotto da Adam Greenfield, scrittore, consulente di user experience e futurologo critico. Inserita la fonte da letteratura opera dell'autore a supporto. |
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Opposto al paradigma del ''desktop'' (letteralmente: «scrivania»), in cui un utente individuale aziona consciamente una singola apparecchiatura per uno scopo specifico, chi "utilizza" lo ''ubiquitous computing'' aziona diversi sistemi e apparecchiature di calcolo simultaneamente, nel corso di normali attività, e può anche non essere cosciente del fatto che questi macchinari stiano compiendo le proprie azioni e operazioni.
Questo paradigma viene descritto anche come ''calcolo pervasivo'', ''[[intelligenza ambientale]]'' o, più di recente, ''ovunque''' (oppure, utilizzando il corrispondente termine inglese, ''
L'''ubicomp'' comprende un'ampia gamma di argomenti di ricerca, tra cui il [[calcolo distribuito]], il ''[[mobile computing]]'', i [[Wireless Sensor Network]] (o WSN), l'[[interfaccia uomo-macchina]] e l'[[intelligenza artificiale]].
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