Monte Agner: differenze tra le versioni

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|altezza = 2872
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Il '''Monte Agnèr''' (2.872 {{m s.l.m.}}) è una cima del [[gruppo delle Pale di San Martino]], di cui rappresenta l'estremità nord-orientale. Divisa tra i comuni di [[Taibon Agordino]] (versante nordovest) e [[Voltago Agordino]] (versante sudest), separa la [[valle di San Lucano]] dalla [[valle Sarzana]].
 
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Come le dirimpettaie [[Pale di San Lucano]] il gruppo dell'Agnèr presenta grandi zoccoli di fitta vegetazione, accessi scomodi e pareti smisurate che richiedono resistenza, esperienza e tenacia. Le vie, all'infuori del classico ed affollato Spigolo Nord, sono poco o per nulla frequentate, alcune attendono ancora la prima ripetizione. Le più famose sono:
 
* '''Spigolo nord''', o Spigolo Gilberti-Soravito, è la via più famosa del gruppo, è discretamente frequentata e conta decine di ripetizioni ogni anno. Con i suoi 1650 m di dislivello e difficoltà fino al VI- vanta il primato di via alpinistica più lunga di tutte le Dolomiti. Fu percorso in prima solitaria nel 1956 da [[Mario Fabbri (musicologo)|Mario Fabbri]];
* '''Via Jori-Andreoletti-Zanutti''', è la via dei primi salitori della parete nord-est ed è saltuariamente ripetuta. Pur non presentando passaggi di VI come l'adiacente spigolo, è ritenuta di pari impegno e si svolge tutta all'interno della ben visibile e lunghissima serie di canali e camini a sinistra dello spigolo (1500 m, IV e V);
* '''Via dei Sudtirolesi''', anch'essa è saltuariamente ripetuta e si svolge per rampe nel lato sinistro della parete nord-est, esce per il marcato colatoio a sinistra del grande scudo giallo (1400 m, IV con passi di V+ e A1);
* '''Via del cuore''', chiamata così perché è tracciata nel meandro più recondito del monte, a sinistra della Sudtirolesi; essa vince con lunghe traversate i grandi strapiombi accanto alla macchia a forma di cuore che li caratterizza (1300 m, VI- e A1);
* '''Via Vinci-Bernasconi''', ripetuta di rado, si svolge lungo le placconate a destra dello spigolo lungo una serie di fessure collegate con lunghi traversi (1350 m, VI);
* '''Pilastro Riccardo Bee''', considerato il capolavoro dell'alpinista bellunese è un itinerario estremo che sale la torre sporgente al centro della parete nord-ovest (750 m, difficoltà fino al VII).
 
== Bibliografia ==