Bitola: differenze tra le versioni

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Non si ribatizza la città ogni volta che fu conquistata, i nomi Obitel/Bitola e Monastiri/Manastir sono molto antiche
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'''Bitola''' (in {{nomelingua|mk}} Битола, in [[lingua albanese|albanese]] ''Manastiri'') localizzata nella parte sud-occidentale della [[Repubblica di Macedonia|Macedonia del Nord]], è un centro amministrativo, culturale, economico, industriale, formativo e scientifico di rilevante importanza pernella questa regionestoria della Macedonia. È per numero d'abitanti la terza municipalità della [[Macedonia del Nord]], preceduta solamente dalla capitale [[Skopje]] e da [[Kumanovo]].
 
== Geografia ==
Bitola sorge nella parte occidentale della pianura di [[Pelagonia]], ed è attraversata in senso ovest-est dal torrente [[Dragør]], affluente di sinistra del [[Crna (fiume)|fiume Crna]]. Ad ovest della città si staglia il massiccio montuoso Baba con il monte Pelister. Bitola sorge 14 km a nord del valico Medžitlija-Níki, che segna la frontiera con la [[Grecia]], e dista 175 km dalla capitale macedonedella Macedonia del Nord, [[Skopje]].
 
== Etimologia ==
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Nel [[V secolo a.C.]], su iniziativa del re macedone [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]], venne costruita su una collina a sud dell'odierno insediamento la città di ''[[Eraclea Lincestide]]''.
 
BitolaLa città venne conquistata dagli Ottomani nel [[1382]] e ribattezzata ''Manastir''. Per via della sua importanza divenne capoluogo del [[sangiaccato (suddivisione amministrativa)|sangiaccato]] omonimo. Con la stabilizzazione definitiva della regione dopo la vittoria turca sui serbi a Kosovo Polije nel [[1389]], Manastir ne divenne il principale centro economico e commerciale. A causa della sua costante crescita economica sempre più immigrati, principalmente turchi, s'insediarono tra le sue mura. A partire dal [[XVI secolo]] poi, Manastir ospitò una fiorente comunità ebraica [[sefarditi|sefardita]] in fuga dall'Inquisizione spagnola e portoghese.
 
Dopo la [[Guerra austro-turca (1683-1699)|guerra austro-turca]] Manastir entra in un periodo di crisi e stagnazione, mentre la popolazione scende a soli 12.000 abitanti. In questo periodo s'insedia in città una nuova comunità, quella [[Arumeni|arumena]], dedita principalmente alla pastorizia transumante.
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Nel [[1908]] a Manastir si svolse il congresso linguistico-scientifico panalbanese in occasione del quale fu riformato l'alfabeto moderno albanese basandolo sull'[[alfabeto latino]].
 
Nel corso della [[prima guerra balcanica]] Manastir venne occupata dalle truppe serbe che ribattezzarono la città ''Bitola''. Il passaggio della città al [[Regno di Serbia]] venne ufficializzato con il [[trattato di Bucarest (1913)|trattato di Bucarest del 1913]] nonostante le rivendicazioni bulgare sulla città e sulla Macedonia. Durante la [[prima guerra mondiale]] Bitola venne occupata dall'esercito bulgaro a seguito della capitolazione della Serbia. Con l'apertura del [[Campagna di Macedonia|fronte macedone]] da parte dell'[[Intesa]] nell'ottobre [[1915]], la città si ritrovò presto al centro di furiosi combattimenti. Dopo una violenta offensiva, le truppe francesi del generale [[Maurice Sarrail]] conquistarono la città il [[18 novembre]] [[1916]]. Nonostante la conquista alleata, Bitola rimase sulla linea del fronte per i restanti due anni di guerra, determinando così il fatto che al termine del conflitto la città fosse pressoché distrutta.
 
Nel [[1940]] Bitola fu la prima città iugoslava ad essere attaccata dalle forze dell'Asse. In quell'anno infatti, sebbene la Iugoslavia non fosse in guerra con l'Italia, la città fu bombardata dalla [[Regia aeronautica]]. L'anno seguente fu occupata dall'esercito bulgaro che deportò i circa 3.000 ebrei che abitavano in città. Bitola fu liberata dai [[partigiani jugoslavi]] il [[4 novembre]] [[1944]].