Grid parity: differenze tra le versioni
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La valorizzazione economica in market parity è rappresentata dal valore dell’energia elettrica sulla borsa elettrica GME. La market parity indica, dunque, il Trade-Off tra il costo di generazione del kWh fotovoltaico LCOE (Levelized Cost of Energy) e il prezzo dell’energia elettrica sul mercato elettrico.
L’energia prodotta viene iniettata in rete e ritirata commercialmente in modalità di ritiro indiretto (Ritiro dedicato RiD) dal [[Gestore_dei_servizi_energetici|GSE]] (Gestore dei Servizi Energetici), valorizzata, dunque, al prezzo zonale orario. In alternativa l’energia prodotta viene venduta in modalità diretta sul mercato dell’energia elettrica GME (borsa elettrica) o acquistata da un trader per mezzo di contratti solitamente di natura biennale a prezzo fisso (nel 2017 nell’intorno dei 48 €/MWh)<ref>
Uno studio realizzato dall'[[Politecnico di Milano|Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano]] afferma che ''"solitamente con l'espressione grid parity si fa riferimento alla parità fra costo di produzione dell'energia elettrica da impianto fotovoltaico e costo di acquisto dell'energia dalla rete. Tuttavia si considera raggiunta la grid parity quando l'investimento in un impianto fotovoltaico è economicamente conveniente, in termini di rendimento dell'investimento, anche in assenza di incentivi. La grid parity per il fotovoltaico in Italia è un traguardo alla portata, ovviamente con notevoli differenze nella convenienza dell'investimento, dovute alla tipologia di impianto, alla sua localizzazione ed all'uso fatto dell'energia che produce."''
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