Uranami: differenze tra le versioni

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=== Costruzione ===
Il cacciatorpediniere ''Uranami'' fu ordinato nell'[[anno fiscale]] edito dal governo giapponese nel 1927, inizialmente con la denominazione "cacciatorpediniere No. 44" (''44-Gō kuchikukan'' in [[lingua giapponese]]). La sua [[chiglia]] fu impostata nel [[cantiere navale]] di [[Sasebo]] il 28 aprile 1927 e il [[Varo (nautica)|varo]] avvenne il 29 novembre 1928; fu completato il 30 giugno 1929 e il 1º agosto 1928, intanto, aveva assunto il suo nome definitivo, avendo la Marina imperiale abbandonato alla data il sistema di nomenclatura del naviglio leggero con soli numeri.<ref name=world.coocan.jp/> La nave formò con lo ''[[Isonami]]'', lo ''[[Shikinami]]'' e lo {{nave||Ayanami|cacciatorpediniere 1929|2}} la 19ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]], dipendente daldalla 3ºª [[SquadroneSquadriglia]] della 1ª [[Flotta]]; ne divenne anche [[Nave ammiraglia|ammiraglia]].<ref name=combinedfleet.com>{{cita web|url= http://www.combinedfleet.com/uranam_t.htm|titolo= IJN Tabular Record of Movement: Uranami|lingua= en|accesso= 7 marzo 2016}}</ref>
 
=== 1941-1942 ===
Tra 1940 e 1941 il comando fu assunto dal [[capitano di corvetta]] Tsutomu Hagio e la divisione passò agli ordini del [[capitano di vascello]] Ranji Ōe, che si sistemò sullo ''Uranami'' con il proprio [[stato maggiore]]. Il 20 novembre 1941 lo ''Uranami'' seguì la divisione d'appartenenza e l'interointera 3ºª SquadroneSquadriglia da [[Kure]] a [[Sanya|Samah]] sull'isola di [[Hainan]], raggiunta il 26. Dal 4 dicembre fu coinvolto quindi nelle operazioni anfibie della 2ª Flotta del [[viceammiraglio]] [[Nobutake Kondō]] attorno la [[Malaysia]], attività che lo portarono a toccare la [[baia di Cam Ranh]] e la base militare di [[Magong|Mako]] nelle [[Isole Penghu|Pescadores]]. Il 19 dicembre, nel corso dei viaggi di scorta ai convogli d'invasione, collaborò con lo ''Ayanami'' nell'affondamento del [[sommergibile]] olandese ''O-20'', traendo in salvo trentadue superstiti. A partire dalla metà del gennaio 1942 fu incaricato della difesa degli [[Incrociatore pesante|incrociatori pesanti]] della 7ª Divisione ({{nave||Mogami|incrociatore|2}}, ''[[Mikuma]]'', ''[[Suzuya]]'', {{nave||Kumano|incrociatore|2}}), che costituirono il fulcro della scorta a distanza dei reparti che sbarcarono sulle [[isole Anambas]], a [[Bangka]] e a [[Palembang]]. Fu quindi aggregato alla scorta del gruppo d'invasione occidentale per [[Giava]], che sbarcò truppe il 28 febbraio e 1º marzo 1942, poi seguì la squadra del [[viceammiraglio]] [[Jisaburō Ozawa]] che il 12 marzo fece approdare altri reparti nella porzione settentrionale di [[Sumatra]], operazione completata con facilità. Questa formazione penetrò nei giorni seguenti nell'[[Oceano Indiano]] e il 23 marzo occupò senza opposizione le isole [[Andamane]]: per circa due settimane lo ''Uranami'' condusse dunque pattugliamenti e servizio di scorta da [[Port Blair]], poi rientrò a [[Singapore]] al seguito delle ingenti forze che avevano appena condotto [[Incursione giapponese nell'Oceano Indiano|una riuscita incursione]] e il 13 aprile salpò con la divisione per il [[Giappone]]; dopo una tappa alla baia di Cam Ranh arrivò il 22 a Kure, dove fu subito ormeggiato per una revisione generale. La 19ª Divisione scortò dunque il grosso della 1ª Flotta, guidata dall'[[ammiraglio]] [[Isoroku Yamamoto]] comandante anche la [[Rengō Kantai|Flotta combinata]], nel corso della [[battaglia delle Midway]] (4-6 giugno), ma essa rimase troppo distante dalla 1ª Flotta aerea del viceammiraglio [[Chūichi Nagumo]] e non ebbe parte alcuna nel combattimento. Il 9 giugno, durante il rientro in patria, lo ''Uranami'' abbordò lo ''Isonami'' e per i danni riportati poté sviluppare solo 24 nodi di velocità. Giunto a Kure, fu messo in [[bacino di carenaggio]] e riparato entro il 2 luglio, potendo così salpare il 14 di scorta all'[[incrociatore ausiliario]] ''Kiyozumi Maru'' che, dopo una tappa a [[Isola di Formosa|Formosa]], giunse a Singapore il 23 luglio. Lo ''Uranami'' lasciò il grande porto il 28 luglio e tre giorni dopo si fermò a [[Mergui]] in [[Birmania]], dove già si trovavano la sua divisione e altri reparti navali, pronti a condurre operazioni di disturbo nell'Oceano Indiano.<ref name=combinedfleet.com/>
 
[[File:Uranami.jpg|thumb|left|Visuale da babordo dello ''Uranami''; si apprezza il profilo tipico delle navi classe Fubuki]]
 
Tuttavia l'8 agosto, in risposta all'[[Campagna di Guadalcanal|improvviso sbarco statunitense]] su [[Guadalcanal]], la missione fu annullata e lo ''Uranami'' salpò subito in difesa di due [[Petroliera|petroliere]] che fecero tappa a [[Makassar]] e [[Tarakan]] prima di incontrarsi, il 21 agosto, con la 2ª e 3ª Flotta al largo della grande base aeronavale di [[Isole Chuuk|Truk]]. Nel corso della susseguente [[battaglia delle Salomone Orientali]] lo ''Uranami'' rimase di guardia alle unità di rifornimento delle due formazioni, quindi il 29 fece il suo ingresso nella base avanzata di [[Rabaul]]. Il giorno successivo fece rotta per le [[isole Shortland]] di scorta all'[[incrociatore leggero]] e ammiraglia deldella 3ºª SquadroneSquadriglia {{nave||Sendai|incrociatore|2}}: giunto il 1º settembre, caricò subito un nucleo di [[fanteria]] e partì alla volta di Guadalcanal, dove lo fece scendere. Il 4 settembre fu messo a capo di un gruppo di cacciatorpediniere (''Shikinami'', ''[[Murakumo]]'', ''[[Hatsuyuki]]'', ''[[Yudachi]]'', ''[[Ariake]]'') assieme ai quali fece approdare circa {{formatnum:1000}} soldati nipponici a Punta Taivu (est della [[testa di ponte]] statunitense); il 6 si portò al largo dell'isola con lo ''Shikinami'', lo ''Yudachi'', lo ''Ariake'' per attaccare un convoglio: non avvistatolo, i cacciatorpediniere eseguirono un cannoneggiamento di [[Aeroporto Internazionale di Honiara|Henderson Field]]. Anche l'8 effettuò una puntata offensiva su Guadalcanal, rimasta senza esito, quindi l'11 guidò un altro viaggio del ''[[Tokyo Express]]''; due giorni più tardi coordinò invece l'intervento di una mezza dozzina di cacciatorpediniere che tirarono sulla testa di ponte, in appoggio [[Battaglia di Edson's Ridge|all'offensiva del generale Kawaguchi]]. Dopo queste azioni, lo ''Uranami'' fu alla testa di altre quattro traversate volte a portare rinforzi alla guarnigione, svoltesi il 21 settembre e il 3, il 6 e il 9 ottobre. Il 12 salpò dalle Shortland e andò incontro alle portaidrovolanti {{nave||Nisshin|portaidrovolanti|2}} e {{nave||Chitose|portaerei|2}}, di ritorno da una riuscita missione di rifornimento; collaborò poi con lo ''[[Asagumo]]'' e lo ''[[Shirayuki]]'' nella ricerca di naufraghi dopo la [[battaglia di Capo Speranza]]. Il 17 recò truppe su Guadalcanal e il 19 guidò una missione di trasporto, accusando danni superficiali e cinque vittime tra l'equipaggio nel corso di un attacco aereo nemico; rientrò comunque alle Shortland e qui il 1º novembre il comandante Hagio fu promosso [[capitano di fregata]]. All'inizio di novembre (provvisoriamente ammiraglia dello squadrone e con a bordo il comandante, [[contrammiraglio]] [[Shintarō Hashimoto]]) capeggiò due trasferimenti di truppe a Guadalcanal e dal 6 al 9 scortò il ''Sendai'' dall'arcipelago a Truk, dove si riunì la 2ª Flotta per condurre un bombardamento notturno dell'aeroporto e sgombrare la strada a un importante convoglio. I piani giapponesi furono frustrati durante la [[battaglia navale di Guadalcanal]] (12-15 novembre): lo ''Uranami'' partecipò nella notte dl 14-15 alla seconda fase dello scontro, infliggendo danni gravi a quattro cacciatorpediniere statunitensi operando assieme allo ''Ayanami'', allo ''Shikinami'' e altre unità nipponiche. Nelle prime ore del 15 novembre trasse in salvo l'equipaggio dello ''Ayanami'', gravemente danneggiato, e lo colò a picco con un paio di siluri. Il 18 si fermò a Truk e nei due mesi successivi fu incaricato di pattugliarne le acque e scortare le navi in entrata e uscita dalla rada.<ref name=combinedfleet.com/>
 
=== 1943 ===