Langdarma: differenze tra le versioni

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Il regno di Langdarma fu afflitto da problemi di origine esterna allorché a nord, nell'840, il [[Khaganato uiguro]] crollò a causa di una rivolta dei [[Kirghisi]] dello Yenisei, e molti profughi si rifugiarono in Tibet. Secondo una fonte avrebbe regnato soltanto un anno e mezzo, mentre altre gliene accordano sei o tredici.<ref>{{cita libro|cognome1=Stein|nome1=R. A.|titolo=Tibetan civilizationanno=1972|editore=Stanford Univ. Press|città=Stanford, Calif.|isbn=0-8047-0901-7|edizione=inglese].}}, pp. 70-71</ref> Secondo le cronache tradizionali, sarebbe stato assassinato nell'842 or 846 da un eremita o monaco buddista di nome Lhalung Pelgyi Dorje.<ref>Stein, R. A. (1972). Tibetan civilization (English ed). Stanford, Calif.: Stanford Univ. Press. ISBN 0-8047-0901-7., pp. 70-71</ref><ref>{{cita libro|cognome1=Beckwith|nome1=Christopher I.|titolo=The Tibetan empire in Central Asia : a history of the struggle for great power among Tibetans, Turks, Arabs, and Chinese during the early Middle Agesanno=1993|editore=Princeton Univ. Press|città=Princeton, NJ|isbn=0-691-02469-3|edizione=4. print., and 1st pbk.}}, pp. 168-169</ref> Alla sua morte seguirono una guerra civile e la dissoluzione dell'impero tibetano, portando all'Era della Frammentazione (IX e X secolo).<ref>Samten Karmay in McKay, Alex (2003). ''Tibet and her neighbours : a history.'' London: Edition Hansjörg Meyer. ISBN 3883757187., p. 57 </ref>
 
Pare che Langdarma abbia avuto due figli: Tride Yumten, dalla prima moglie, e Namde Ösung dalla seconda,<ref>{{cita libro|cognome1=Davidson|nome1=Ronald M.|titolo=Tibetan renaissance : Tantric Buddhism in the rebirth of Tibetan cultureanno=2008|editore=Motilal Banarsidass Publishers|città=Delhi|isbn=978-81-208-3278-7|edizione=1a indiana}}</ref> e pare anche che i due fossero in conflitto per la conquista del potere, il primo governando il regno centrale di [[Ü-Tsang|Ü]], e l'altro esercitando il suo sull'"ala sinistra", probabilmente i territori orientali.<ref>Stein, R. A. (1972). ''Tibetan civilization'' (English ed.). Stanford, Calif.: Stanford Univ. Press. ISBN 0-8047-0901-7., pp. 70-71</ref>
 
Uno dei nipoti di Langdarma, Kyidé Nyima Gön (Wylie: ''skyid lde nyi ma gon''), alla fine del X secolo conquistò quella che oggi è la [[Prefettura di Ngari]], pur con un esercito inizialmente composto di soli 300 uomini. Kyidé Nyima Gön fondò diverse città e castelli, e pare sia stato lui a ordinare l'erezione delle più importanti sculture di Shey ([[Ladakh]]). "In un'iscrizione egli afferma di averlo fatto per il bene religioso degli ''Tsangpo'' (titolo dinastico del padre e degli antenati) e di tutto il popolo degli ''Ngari'' (Tibet occidentale). Il che dimostra come già nella sua generazione l'antibuddismo di Langdarma fosse scomparso."<ref>{{cita libro|cognome1=Francke|nome1=A. H.|titolo=Antiquities of Indian Tibet (2 volumi)|data=1914|editorer=S. Chand|edizione=1972 ristampa}}, pp. 89-90.</ref> Shey, a soli 15 km. dalla moderna [[Leh]], è stata l'antica capitale dei re del [[Ladakh]].