Liberty a Torino: differenze tra le versioni

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Grazie all'acquisita esperienza in ambito di progettazione di stabilimenti industriali, Fenoglio si occupò anche del vasto progetto del [[Leumann|Villaggio Leumann]].<ref group="N">Pronuncia originale: /{{IPA|ˈlɔjman}}/; Leumann è un cognome di origine [[Lingua tedesca|tedesca]] e, in quanto tale, il [[dittongo]] ''eu'' va pronunciato ''oi''. Tuttavia si è affermata la pronuncia /{{IPA|ˈlɛuman}}/, molto più comune nell'uso locale.</ref> Esso nacque dall'idea di un illuminato imprenditore di origine elvetica, [[Napoleone Leumann]], che trasferì lo stabilimento della sua azienda tessile da [[Voghera]] a [[Torino]], beneficiando delle agevolazioni che offriva il capoluogo piemontese, reduce del contestato trasferimento della capitale prima a [[Firenze]] e poi a [[Roma]]; inoltre l'ampia offerta di manodopera specializzata a costi ridotti completò il processo di attrazione di capitali e imprenditori anche stranieri come Abegg, Geisser, Kind, Metzger, Menier, Remmert, Scott contribuendo a fare di Torino la nuova capitale dell'industria. La scelta cadde sul vasto lotto di terra di circa 60&nbsp;000&nbsp;m² nelle campagne circostanti [[Collegno]], all'epoca piccolo paese alle porte della città. <ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 145-146}}.</ref> Fondamentale nella scelta del luogo fu anche la presenza di [[Roggia|canali irrigui]] e la vicinanza della nuova [[ferrovia]] che, correndo lungo l'asse dell'attuale [[corso Francia]], consentiva un rapido collegamento con [[Torino]], la vicina [[Rivoli]] ma anche con la [[Val di Susa]] e la [[Francia]], attraverso il nuovo tunnel del [[Traforo ferroviario del Frejus|Fréjus]].
 
Il complesso, progettato tra il 1875 e il 1907 da [[Pietro Fenoglio]], è costituito da due comprensori residenziali a latere dello stabilimento tessile, che cessò la sua attività nel 2007, che ospitava originariamente circa un migliaio di persone tra operai, impiegati e relative famiglie. Esso comprende ancora al suo interno 59 villini e case divisi in 120 alloggi,<ref group="N">Da tempo utilizzati dal Comune di Collegno come case popolari. Vedi {{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 148-152}}.</ref> ciascuno provvisto sin dal principio di servizi igienici annessi e un giardino condiviso al piano terreno. Oltre al cotonificio, alle abitazioni, ai bagni pubblici, all'asilo "Wera Leumann" e alla scuola,<ref group="N">Tuttora utilizzate dal Comune di Collegno. Parte dell'arredo originale è ancora esistente e fu realizzato a misura di bambino e ispirato alla didattica del pedagogista tedesco [[Friedrich Fröbel]]; l'asilo fu intitolato alla memoria della piccola Wera Leumann, figlia di Napoleone e Amalia Leumann, scomparsa prematuramente a soli tre anni. Vedi {{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 154-155}}.</ref> Fenoglio progettò anche la chiesa di Santa Elisabetta:<ref group="N">Fu dedicata a Santa Elisabetta in memoria di Elisabetta Knecthlin, madre di Napoleone Leumann. Vedi {{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|p. 155}}.</ref> una delle pochissime al mondo, forse l'unica, realizzate in stile ''liberty''.<ref group="N">Il ''liberty'' era considerato uno stile inopportuno per la realizzazione di architettura sacra poiché ostentava forme troppo frivole, talvolta sensuali e spesso evocative di uno stereotipo di femminilità considerato decadente e lascivo.</ref><ref name="Coda155" />
 
L'organizzazione urbanistica, l'architettura degli edifici, le istituzioni sociali e i servizi assistenziali in esso creati hanno fatto del villaggio un organismo che poneva al centro dei suoi obiettivi una maggiore qualità di vita delle maestranze, sia sul lavoro che nella vita privata; un'area ben definita in cui lavoro, famiglia, tempo libero, istituzioni sociali e previdenziali furono strettamente connessi fra loro, formando un contesto socialmente evoluto ed efficiente.