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Altrimenti si applica denominazione diversa a seconda dei casi. Come esempio riportiamo, riguardo alle linee evolutive implicate dall'equazione di E.Schrödinger, frasi dall'analisi esposta da [[Roger Penrose]]: «... Le possibilità per i due risultati "sì, lo stato è..." e "no, lo stato è ortogonale a..." ...In particolare c'è una probabilità 0 per lo stato morto-vivo che è ortogonale a ψ... Le due possibilità coesistono e interferiscono fra loro.» da ''La mente nuova dell'imperatore'', RCS Libri, 1997, p.377.</ref> è un ipotetico [[universo]] separato e distinto dal nostro ma coesistente con esso; nella maggioranza dei casi immaginati è identificabile con un altro [[spaziotempo|continuum spazio-temporale]]. L'insieme di tutti gli eventuali universi paralleli è detto [[multiverso]].
 
Il concetto di "altri universi" non è estraneo alla letteratura [[scienza|scientifica]]: esistono alcune [[teoria|teorie]] [[cosmologia (astronomia)|cosmologiche]] e [[fisica teorica|fisiche]] che ammettono la loro esistenza, la più famosa delle quali è la [[teoria delle stringhe]]. In campo filosofico, un indagatore del tema delle dimensioni parallele fu [[Auguste Blanqui]], che nel [[1872]] indagò gli aspetti teorici e filosofici di un universo a infinite dimensioni nell'opera ''L'Eternité par les astres''. Opera anomala nella produzione di Blanqui, essa anticipa elementi che si ritrovano anche in [[Jorge Luis Borges]].
Opera anomala nella produzione di Blanqui, essa anticipa elementi che si ritrovano anche in [[Jorge Luis Borges]].
 
Nella narrativa [[fantascienza|fantascientifica]], il concetto di universi paralleli viene introdotto per la prima volta dallo scrittore statunitense [[Murray Leinster]] nel 1934, per essere ripreso in seguito da molte opere successive divenendo così un tema classico della letteratura fantascientifica.
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== Dimensione parallela nell'interpretazione della fisica quantistica ==
{{Vedi anche|Interpretazione a molti mondi}}
Una fra le teorie, quotata da un'autorevole parte di [[fisico|fisici]] contemporanei, che dà plausibilità all'esistenza di dimensioni parallele, nell'accezione di [[pluralità dei mondi|pluralità di universi]] contigui, è l'interpretazione, tecnicamente basata sulla [[meccanica quantistica]] [[meccanica ondulatoria|ondulatoria]] elaborata da [[Erwin Schrödinger]], proposta da [[Hugh Everett III]] a partire dagli ultimi [[anni 1950|anni cinquanta]] e denominata successivamente da [[Bryce DeWitt]] "interpretazione a molti mondi" (a volte riportata, in acronimo anglosassone, come MWI: ''Many Worlds Interpretation''). Uno dei suoi maggiori sostenitori e divulgatori fu ed è il fisico [[David Deutsch]], dell'[[Università di Oxford]].
 
Attualmente l'impostazione su cui si basa la teoria a molti mondi (o realtà parallele) è apprezzata anche da quei cosmologi che v'intravedono una pronunciata capacità esplicativa riguardo agli istanti precedenti l'inizio del nostro universo e l'origine della sua causa, ad esempio la elaborazione di [[Stephen Hawking]] sulla "funzione d'onda d'universo"<ref>Riportato da Michio Kaku in ''Iperspazio'', cap. 12.4. Macro Edizioni, ristampa del 2006. In questo, forse il saggio di maggior successo (presente nei consigli bibliografici sul sito web di [[Kary Mullis]]) scritto dal professore di Fisica Teorica M. Kaku (fra i più accreditati scienziati statunitensi dedicatisi alla [[teoria delle stringhe]] e sua estensione multidimensionale [[teoria delle superstringhe]]), è anche puntualizzato l'aspetto saliente dell'idea qui illustrata.</ref>, anche l'astrofisico Alex Vilenkin che ha teorizzato sull'origine dell'Universo fa esplicito e positivo riferimento alla teoria dei molti mondi<ref>{{Cita libro|titolo=Vedi cap.16 "Molti mondi" pp.261-262, da Alex Vilenkin "Un solo mondo o infiniti?" Collana Scienza e Idee, Raffaello Cortina Editore, 2007.}}</ref>.