Problem solving: differenze tra le versioni
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[[File:OerlikonUni4048TAW.JPG|thumb|Un decalogo per il ''problem solving'' eretto ad uno degli ingressi dell'[[Università di Zurigo]]]]
[[Gaetano Kanizsa]] propone una definizione di problema secondo la quale:
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{{citazione|Un problema sorge quando un essere vivente, motivato a raggiungere una meta, non può farlo in forma automatica o meccanica, cioè mediante un’attività istintiva o attraverso un comportamento appreso<ref>G.Kanizsa, "Il problem solving nella psicologia della Gestalt", in: Mosconi G., D'Urso V. (a cura di), "La soluzione dei problemi", Giunti-Barbera, Firenze, 1973, p. 35</ref>}}
Fa inoltre riferimento a quell'insieme di ricerche e di teorizzazioni che sono state dedicate allo studio psicologico dei vissuti individuali, così come alle difficoltà che il soggetto incontra e agli elementi di facilitazione che egli introduce o possono essergli messi a disposizione. In un certo senso possiamo dire che il “problem solving” è un atto d'intelligenza, in quanto non consiste solo nel comprendere una spiegazione fornita da altri, ma comporta una partecipazione attiva e creativa, un qualche elemento di scoperta personale.<ref>M. Laeng, "Enciclopedia Pedagogica", Editrice la Scuola, p. 9397</ref> Il termine Problem solving è stato originariamente utilizzato soprattutto in relazione ai problemi logico-matematici.
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