Elisabetta di Russia: differenze tra le versioni
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Alla fine il ministro prevalse, sostenuto in questo dall'imperatrice e, forte di 30.000 uomini del [[Reno]], raggiunse la pace sottoscrivendo il [[Trattato di Aix-la-Chapelle]] ([[18 ottobre]] [[1748]]). Con propositi tenaci, Bestuzhev aveva estraniato la [[Russia]] dalla questione svedese; riconciliò inoltre la pripria amante imperiale con le corti di [[Vienna]] e [[Londra]]; risolse le questioni che coinvolgevano la Russia in [[Polonia]], [[Turchia]] e [[Svezia]], e isolò il solitario Re di [[Prussia]] dall'attaccare l'impero russo con ulteriori alleanze. Ma questo sarebbe stato impossibile senza il notevole supporto di Elisabetta, che riponeva in lui implicitamente la sua fiducia, malgrado le continue maligne insinuazioni del Cancelliere su molti dei suoi amici personali.
== Politica interna ==
Elisabetta si dimostrò degna erede di suo padre. E nondimeno lo dimostrò nel campo delle scelte della politica interna. Proseguendo la linea riformatrice che si era attenuata sotto i precedenti regni, Elisabetta continuò la colonizzazione della Siberia, cercando di estendere il più possibile l'influenza russa su quelle regioni. Risanò con sagge riforme amministrative l'erario dello stato che era allo sbando e incrementò i commerci all'interno dell'impero, rivitalizzando così la giovane industria russa. Ottenne nuovi sbocchi commerciali ed industriali non solo grazie ai ricchi giacimenti degli Urali, ma anche alle vastissime risorse di legname presenti nella Finlandia meridionale e nella Siberia. Ma ad Elisabetta va principalmente il merito di aver ristabilizzato l'ordine interno dopo tanti colpi di stato e di aver ripulito la corte dagli intriganti principi stranieri presenti a S.Pietroburgo, soprattutto il malvagio ed intrigante Bhuren, amante di Anna Ivanovna. Sul piano culturale, Elisabetta modernizzò l'università di Mosca e aprì quella di S.Pietroburgo, facendo attirare intellettuali e artisti da tutta Europa. Quest'ultima scelta fu voluta però fortemente più dal circolo illuminista presente a corte, che dalla Zarina, donna di scarsa cultura sebbene fosse grandissima ammiratrice della cultura francese. Comunque la sua figura carismatica, amata dal popolo e dalla aristocrazia, riuscì a tenere insieme la Russia e a rifarne una grande potenza nella guerra dei sette anni, qui esposta.
== La Guerra dei Sette anni ==
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La campagna del [[1761]] fu inutile quanto quella del [[1760]]. Federico resisteva strenuamente con tutte le proprie forze e la conquista della fortezza di [[Kolberg]], il giorno di Natale del [[1761]], dal Generale [[Rumyantsev]], fu il solo successo russo. Federico, comuqnue, si trovava ora agli sgoccioli. Il miracolo che salvò il Brandeburgo da una sicura rovina fu la morte dell'Imperatrice russa il [[5 gennaio]] [[1762]].
== Elisabetta nella cultura popolare ==▼
▲'''== Elisabetta nella cultura popolare =='''
La Zarina Elisabetta è apparsa in numerose opere teatrali sulla vita di Caterina II. Nel film del [[1934]], ''[[Caterina la Grande]]'' (basato sull'opera ''La Zarina'' di [[Lajos Biro]] e [[Melchior Lengyel]]), con [[Flora Robson]] nel ruolo di Elisbetta, e la miniserie televisiva del [[1991]] dal titolo ''La Giovane Caterina'', con [[Vanessa Redgrave]] nel ruolo. [[Jeanne Moreau]] dipinse una nuova Elisabetta nel film televisivo del [[1995]] intitolato ''Caterina la Grande''. Ella è anche una dei personaggi principale della serie giapponese ''Le Chevalier D'Eon''.
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