Stato minimo: differenze tra le versioni
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Si parla di '''Stato minimo''' per sottolineare la caratteristica propria dello [[Stato liberale]] di porsi come unico obiettivo la tutela dei diritti fondamentali. Infatti al contrario dello [[Stato sociale]], quello liberale predilige il rispetto e la salvaguardia dell'iniziativa privata in opposizione a ogni tentativo di [[dirigismo]] statale. Il compito fondamentale non è quello di perseguire forme di [https://www.skuola.net/diritto/uguaglianza-formale-sost.html eguaglianza sostanziale], ma di limitarsi unicamente a quelle di [https://www.skuola.net/diritto/uguaglianza-formale-sost.html eguaglianza formale]. Ne consegue l'idea di un apparato alleggerito, incentrato sulla tutela di pochi diritti essenziali e in grado di lasciare la massima libertà all'iniziativa dei singoli. Lo Stato minimo dovrebbe quindi, garantire i servizi relativi alla giustizia, al diritto e alla protezione.
Tra gli economisti vi sono pareri contrastanti sulla necessità dell'intervento dello Stato nelle decisioni private. Alcuni sottolineano che esso è necessario per assicurare o correggere l'operare del mercato, altri invece vorrebbero limitare al massimo le funzioni dello Stato poiché prestano più fede al mercato piuttosto che all'autorità di un governo. Tutti comunque concordano su due funzioni minime che uno Stato dovrebbe svolgere e che configurano lo Stato minimale: 1) garantire l'esercizio della proprietà; e 2) assicurare il funzionamento del mercato. Coloro che sostengono lo Stato minimale argomentano questa conclusione con due motivazioni, una classica l'altra moderna.
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