Piazza Scossacavalli: differenze tra le versioni
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L'età d'oro della piazza iniziò con il Rinascimento e [[papa Sisto IV]] (1471-1484 ca.) il quale, dopo aver riparato le strade di Borgo Santo Spirito e [[Borgo Sant'Angelo]], il 1° gennaio 1474 promulgò una [[bolla papale]] nella quale concedeva molti benefici a coloro i quali avrebbero costruito edifici in Borgo più alti di 7 ''[[Canna (unità di misura)|canne]]'' (15 m circa).<ref name=gi9025>{{Cita|Gigli (1990)|p. 25}}</ref> Il primo a beneficiare di questa legge fu il cardinale [[Domenico della Rovere]], nipote del papa, che negli ultimi due decenni del 15° secolo fece costruire sul lato sud della piazza lungo Borgo vecchio (ai n. 139-158) il suo palazzo, probabilmente con un progetto dell'architetto fiorentino [[Baccio Pontelli]]<ref name=gi9025/><ref name=gi9222>{{Cita|Gigli (1992)|p. 22}}</ref><ref name=cam48>{{Cita|Cambedda|p. 48}}</ref>
Nel 1499 [[papa Alessandro VI]] (r. 1492-1503) aprì per l'[[Anno Santo]] del 1500 la strada che dapprima porto' il suo nome (''via Alessandrina'') e successivamente quello di [[Borgo Nuovo (Roma)|Borgo Nuovo]]. La nuova strada attraversava la piazza lungo il suo lato nord e, a causa di ciò e dell'attraversamento di Borgo Vecchio sul lato sud, piazza Scossacavalli divenne il fulcro del rione <ref name=cam47>{{Cita|Cambedda (1990)|p. 47}}</ref> e lo snodo fra Borgo Vecchio, che divenne una strada isolata,
Lungo il lato ovest di piazza Scossacavalli, all'angolo con Borgo Vecchio, nel 15° secolo c'era una casa di proprietà di Bartolomeo Zon,<ref name=gi9046>{{Cita|Gigli (1992)|p. 46}}</ref> dove vennero ospitate due regine deposte: [[Caterina di Bosnia]], che visse lì nel 1477-78,<ref name=bo162>{{Cita|Borgatti|p. 162}}</ref> e [[Carlotta di Cipro]].<ref name=bo163>{{Cita|Borgatti|p. 163}}</ref> Alcuni anni dopo, all'altra estremità del lato ovest, all'angolo con Borgo Nuovo, la famiglia Caprini di [[Viterbo]] fece erigere dal [[Bramante]] la sua residenza romana.<ref name=gi44>{{Cita|Gigli (1992)|p. 44}}</ref> Il palazzo fu poi acquistato da [[Raffaello]], che lo completò e vi trascorse gli ultimi 3 anni della sua vita, morendo lì nel 1520.<ref name=gi46>{{Cita|Gigli (1992)|p. 46}}</ref> Dopo il 1584, dopo aver cambiato diversi proprietari, il palazzo fu acquisito da Camilla Peretti, sorella di [[Papa Sisto V]] (r. 1585-1590), la quale lo acquistò per conto di suo fratello per donarlo al nipote, il cardinale [[Alessandro Peretti]] di [[Montalto di Castro|Montalto]].<ref name=gi50>{{Cita|Gigli (1992)|p. 50}}</ref> La Peretti acquistò anche alcune case situate fra Piazza Scossacavalli e Borgo Vecchio, così che il palazzo raggiunse la sua massima estensione.<ref name=gi50/>
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