Liudolfo «senza più speranze di opporre resistenza al suo re», decise quindi di allearsi con gli ungari, ma questi decisero autonomamanete di saccheggiare la Franconia. Ottone li scacciò e invase nuovamente la Baviera ribelle. Gli ungari si arresero. mentre Ottone assediò per un mese e mezzo i ribelli a Ratisbona, i quali si arresero per carenza di viveri nel [[954]].<ref name=":1" /><ref name=":2" /> Ottone restituì quindi il ducato di Baviera al fratello e duca di questa Enrico. Liudolfo si riconciliò con il padre con un atto di ''[[deditio]]'' in cui si presento scalzo davanti al padre durante una battuta di caccia autunnale nei pressi di [[Weimar]],<ref name=":0" /> ma venne dallo stesso privato del ducato in maniera definitiva. Corrado il Rosso, che si era arreso prima di Liudolfo, vide il suo ducato assegnato a [[Bruno I di Colonia|Brunone]], arcivescovo di Colonia e fratello del sovrano.
=== La seconda ribellione e la morte ===
Nel [[957956]] «guastato dai consigli di nobili perversi», durantesi unaribellò campagnanuovamente militareal padre e si recò in [[Regno d'Italia (781-1014)|Italia]];<ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo]]|curatore=Piero Bugiani|traduttore=Piero Bugiani|titolo=Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni|collana=Bifröst|anno=2020|editore=Vocifuoriscena|città=Viterbo|p=141|capitolo=Libro II, 12|ISBN=978-88-99959-29-6}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo|Tietmaro]]|traduttore=Matteo Taddei|titolo=Cronaca di Tietmaro|collana=Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo|editore=Pisa University Press|p=54|capitolo=Libro II, 12|ISBN=978-8833390857}}</ref> la ribellione non ebbe conseguenze, in quanto morì inaspettatamente l'anno seguente, il 6 settembre 957 a causa di [[febbre|febbri]] a Pombia, vicino [[Novara]], il 6 settembre. Il padre seppe della sua morte mentre era impegnato in una campagna contro i [[redari]], e lo «pianse il figlio proprio come [[Davide]] aveva pianto [[Assalonne]]».<ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo]]|curatore=Piero Bugiani|traduttore=Piero Bugiani|titolo=Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni|collana=Bifröst|anno=2020|editore=Vocifuoriscena|città=Viterbo|p=44|capitolo=Saggio introduttivo|ISBN=978-88-99959-29-6}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo]]|curatore=Piero Bugiani|traduttore=Piero Bugiani|titolo=Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni|collana=Bifröst|anno=2020|editore=Vocifuoriscena|città=Viterbo|p=143|capitolo=Libro II, 12|ISBN=978-88-99959-29-6}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Tietmaro di Merseburgo|Tietmaro]]|traduttore=Matteo Taddei|titolo=Cronaca di Tietmaro|collana=Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo|editore=Pisa University Press|p=54|capitolo=Libro II, 12|ISBN=978-8833390857}}</ref> Il suo corpo fu trasportato dal fratellastro [[Guglielmo di Magonza|Guglielmo]] (che dal 954 fu arcivescovo di Magonza)<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Hagen Keller|curatore=Giovanni Isabella|titolo=Gli Ottoni. Una dinastia imperiale fra Europa e Italia (secc. X e XI)|data=Dicembre 2018|editore=[[Carocci Editore]]|città=[[Vignate]] (MI)|p=54-56|capitolo=2. Una nuova dinastia regia|ISBN=978-88-430-5714-6}}</ref> oltre le Alpi e fu sepolto nell'[[abbazia di Sant'Albano]] a [[Magonza]],<ref name=":0" /> stesso luogo in cui venne sepolta [[Liutgarda (Ottonen)|Liutgarda]] pochi anni prima.<ref name=":0" />