Giuseppe Falcucci: differenze tra le versioni

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Nel 1943, conseguita la maturità classica presso il Convitto “G. B. Vico” di Chieti, in piena Guerra, riesce comunque ad iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università di Napoli, dove l'Anno Accademico 1943-44 si svolge regolarmente. Nel 1946, a Guerra finita, si trasferisce al terzo anno della stessa Facoltà dell'Università di Roma, dove due anni dopo si laurea brillantemente discutendo, relatore il prof. Paolo Brezzi, la tesi in Storia del Cristianesimo “L'archidiocesi di Chieti nel XVI secolo e il suo contributo alla restaurazione cattolica”. Intanto la sua passione per lo sport, mai rinnegata negli anni, lo induce a spedire al quotidiano “Il Momento” il resoconto di un'importante corsa ciclistica svoltasi in Abruzzo che il giornale pubblica pur senza averla richiesta. Pochi giorni dopo, il 1º agosto 1946, arriva la lettera del direttore del giornale, [[Tomaso Smith]], che lo nomina corrispondente da Atessa. A seguire, nel 1947, la sua prima iscrizione all'Albo dei Giornalisti, elenco pubblicisti.
 
Rientrato in Atessa con la laurea in tasca, colpito dalle difficoltà che incontra la Scuola pubblica a riorganizzarsi dopo la Guerra, rivela tutta la sua vocazione per l'insegnamento fondando una scuola privata con gli amici [[Raffaele Sciorilli Borrelli]], già ordinario di Storia e Filosofia e futuro parlamentare del Partito comunista, e Raffele Bufano, ingegnere e matematico, che un ruolo importante avrà nella Rai che sta per nascere come geniale risolutore dei problemi tecnici che la trasmissione delle immagini via etere comporta. Anche se al posto dei banchi ci sono tavolini pieghevoli forniti da un Caffè, la scuola si afferma così rapidamente da indurre il Provveditore agli Studi di Chieti ad inviare un ispettore, l'autorevole preside Scenna. La scuola, ospitata nella casa di Don Luigi Iovacchini, accoglie studenti di ginnasio, magistrali, licei classico e scientifico, che a fine anno si recano a Lanciano per gli esami di Stato, sempre con esiti lusinghieri. L'ispezione ministeriale si conclude con un elogio ai promotori dell'iniziativa e con il riconoscimento ufficiale della Scuola.
 
Quando, nel 1950, sposa la ventenne Dora Piacentini di Chieti, dalla quale avrà 5 figli, Giuseppe Falcucci è già per tutti “il Professore”, etichetta che, senza altre specificazioni, lo accompagnerà fino all'ultimo dei suoi giorni. Con la nuova famiglia si trasferisce a vivere in una casa in affitto nella Pineta prospiciente il Porto di Pescara, dove D'Annunzio, di cui diventerà uno dei massimi esperti, ha ambientato alcune delle sue pagine più suggestive. Pescara, città moderna e in forte crescita, diventa presto la sua patria d'adozione: per il suo sviluppo combatterà molte battaglie giornalistiche e culturali, spesso vincenti.