Le martyre de Saint Sébastien: differenze tra le versioni
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Terminata la stesura dell'opera Debussy fece ascoltare la composizione al suo editore, Jacques Durand, che ne rimase favorevolmente colpito<ref>{{cita libro | nome=Jacques | cognome=Durand | titolo=Quelques souvenirs d'un éditeur de musique | anno=1924 | editore=Durand et C. | città=Parigi |}}</ref>. ''Le martyre'' si preannunciava come una realizzazione grandiosa, con un numero enorme di artisti, ballerini e orchestrali. Le prove non furono semplici per le difficoltà dei cantanti a definire ogni singolo ruolo e per la messa in scena a volte non coincidente con la parte musicale<ref name=Charton/>.
Poiché le opere dello scrittore erano state messe all'indice, tre giorni prima della rappresentazione ufficiale, Debussy e D'Annunzio furono costretti dall'[[Arcivescovo]] di Parigi, su sollecitazione della [[Congregazione (Curia romana)|Congregazione romana]], a dichiarare sotto giuramento che la loro opera era basata totalmente su fondamenti religiosi<ref>Riportato in: Correspondance de Claude Debussy (1872-1918), a cura di François Lesure e Denis Herlin, Gallimard, Parigi, 2005</ref>
=== Messa in scena e accoglienza critica<ref name=":1" /> ===
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