Lega di Smalcalda: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 2:
{{Luteranesimo}}
La '''Lega di Smalcalda''' fu una lega difensiva di principi [[protestantesimo|protestanti]] del [[Sacro Romano Impero]],
== Storia ==
La diffusione della Riforma aveva offerto agli stati tedeschi dell'[[Sacro Romano Impero|Impero]] un pretesto per affermare la propria autonomia non solo sul piano religioso, ma anche e soprattutto su quello politico.
[[File:Schmallkalden.jpg|thumb|upright=0.8|sinistra|Cartolina del 1925 a ricordo del quattrocentesimo anniversario della fondazione della lega di Smalcalda]]
Dopo la morte di [[Ulrico Zwingli]] alcune città della [[Germania]] meridionale cercarono l'appoggio della Lega, che divenne il centro dell'opposizione anti-[[Casa d'Asburgo|asburgica]]<ref>{{cita libro | autore=R. Ago | autore2 =V. Vidotto | anno=2009 | titolo=''Storia moderna'' | editore=Laterza | città=Roma-Bari | isbn= 978-88-420-7243-0 |pagina= 44}}</ref>: nel [[1532]] la Lega si alleò con la [[Francia]] e nel [[1538]] con la [[Danimarca]]. Raramente la Lega provocò Carlo V direttamente, ma confiscò terreni alla Chiesa, espulse [[vescovo cattolico|vescovi]] e principi cattolici e aiutò a diffondere il [[Luteranesimo]] nella [[Germania]] settentrionale.
La crisi tra la Lega e l'[[Sacro Romano Impero|impero]] scoppiò nel [[1542]]: nella [[Dieta di Spira (1542)|Dieta di Spira]] i principi protestanti chiesero all'imperatore il riconoscimento ufficiale della loro posizione e a esso condizionarono gli aiuti militari e finanziari necessari per la guerra contro i turchi: la crisi era ormai alle porte, ma la condizione che rese possibile a Carlo affrontare direttamente i principi protestanti che gli si opponevano fu la stipulazione
Carlo V (che era riuscito ad ottenere, sfruttando dei contrasti di natura dinastica e territoriale, l'appoggio di [[Maurizio I, Elettore di Sassonia|Maurizio di Wettin]], cugino dell'Elettore di Sassonia Giovanni Federico) e [[papa Paolo III]] iniziarono pertanto a radunare un esercito, mentre i membri della Lega acuivano le loro divisioni, incapaci di unirsi in un progetto di difesa comune come avevano originariamente previsto. Nonostante l'imprevista defezione delle truppe papali<ref name="Gerosa">{{cita libro | nome=Guido | cognome=Gerosa | titolo=Carlo V - Un sovrano per due mondi | anno=1989 | editore=Mondadori | città=Milano |pagina= 339| ISBN= 88-04-33026-0| cid= Gerosa}}</ref>, Carlo entrò in Germania alla testa delle sue truppe nel [[1546]] e, dopo aver sottomesso [[Ulma]] e il [[Ducato del Württemberg]] e sconfitto l'Elettore Palatino, si spinse fino in Sassonia alla ricerca dello scontro con Giovanni Federico; lo scontro decisivo si svolse a [[battaglia di Mühlberg|Mühlberg]] il 24 aprile [[1547]], dove l'imperatore sbaragliò l'esercito sassone e catturò lo stesso Elettore, ottenendone la sottomissione<ref name="Robertson">{{cita libro | nome= William I. | cognome=Robertson | titolo=''Storia del regno dell'Imperatore Carlo Quinto'' | | editore=N.Bettoni | città=Milano | anno= 1824 | volume=vol.III | pagina= 250 | url=https://books.google.it/books?id=bN9VAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=muhlberg&f=false|cid= Robertson}}</ref>. Questo segnò simbolicamente la fine della Lega, il cui ultimo rappresentante, Filippo d'Assia, rimasto solo nella sua opposizione all'imperatore dopo la resa dell'alleato sassone, accettò di firmare un atto di pace poco dopo<ref>{{cita|Robertson|p. 265-266|Robertson}}.</ref>.
La Lega di Smalcalda si dissolse ufficialmente dopo la resa di Filippo; nonostante la vittoria militare però, Carlo V non riuscì mai a placare il dissidio che la Riforma aveva creato in seno alle terre dell'Impero. L'opposizione dei principi protestanti tedeschi e la concomitante ripresa delle ostilità contro i turchi ed i francesi costrinse l'imperatore a stipulare, nel [[1555]], la [[pace di Augusta|pace religiosa di Augusta]], che stabilì definitivamente la divisione religiosa della [[Germania]], affermando il principio del ''[[cuius regio, eius religio]]''.
| |||