Benjamin Lay: differenze tra le versioni

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I compagni quaccheri di Lay lo soprannominarono ''Irrepressible Prophet'' («profeta incontenibile»).<ref>{{Cita libro|autore=Roger A. Bruns|titolo=Benjamin Lay: The Exploits of an Ardent Abolitionist|editore=National Historical Society.|anno=1979|lingua=en}}</ref>
 
Le efferatezze verso gli schiavi africani di cui era stato testimone nel periodo in cui viveva alle Barbados lo spinsero, nel 1738 – quarant’anni prima che nel mondo anglo-americano emergesse un vero movimento anti-schiavista – a pubblicare ''All Slave-keepers that keep the Innocent in Bondage, Apostates,'' (<ref>https://web.archive.org/web/20180212142116/https://antislavery.eserver.org/religious/allslavekeepersfinal/allslavekeepersfinal ),</ref> pamphlet in cui chiedeva la fine immediata e incondizionata della schiavitù in tutto il mondo. (<ref>https://www.pde.it/un-libro-al-giorno/il-piantagrane-storia-di-benjamin-lay/) </ref>
 
==Note==