Martirio (cristianesimo): differenze tra le versioni

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{{Organizzare|Voce che è incentrata sui martiri più che sul martirio.}}
{{citazione|''Christus in martyre est''|[[Tertulliano]], ''De Pudicitia'', 22.}}
Il '''martirio secondonel il [[cristianesimo]]''', è la condizione che il seguace ('''martire''', dal [[lingua greca|greco]] ''μάρτυς'', cioè «testimone») subisce per difendere la propria fede in Cristo o per difendere la vita di altri cristiani.
 
== Cenni storici ==
{{vediVedi anche|Età paleocristiana|Periodo del Secondo Tempio}}
Nella storia delladelle [[Originiorigini del cristianesimo|chiesa primitiva]] i martiri cristiani venivano torturati o uccisi tramite [[lapidazione]], [[crocifissione]] e [[morte sul rogo]]. All'inizio il martirio nel cristianesimo indicava la sopportazione di sacrifici, stenti e privazioni fisiche per onorare Dio, ma in seguito il termine venne applicato per indicare quasi esclusivamente i cristiani che venivano uccisi per la loro fede.
 
Nella storia della [[Origini del cristianesimo|chiesa primitiva]] i martiri cristiani venivano torturati o uccisi tramite [[lapidazione]], [[crocifissione]] e [[morte sul rogo]]. All'inizio il martirio nel cristianesimo indicava la sopportazione di sacrifici, stenti e privazioni fisiche per onorare Dio, ma in seguito il termine venne applicato per indicare quasi esclusivamente i cristiani che venivano uccisi per la loro fede.
I primi martiri cristiani in assoluto furono gli [[Apostolo|apostoli di Gesù]], fatta eccezione per [[Giovanni evangelista|Giovanni]], che morì in [[esilio]].
Il periodo del cristianesimo primitivo precedente al regno di [[Costantino I|Costantino]] viene considerato "l'era dei martiri".
 
{{vedi anche|Età paleocristiana|Periodo del Secondo Tempio}}
 
Secondo il [[Catechismo della Chiesa cattolica|catechismo cattolico]] la figura del martire è antitetica a quella dell'[[apostata]], di colui cioè che ha tradito la fede. I martiri sono onorati come [[santo|santi]] o [[beatificazione|beati]] e mediante preghiere, funzioni e [[Eucaristia|celebrazioni eucaristiche]], se ne commemora il ''dies mortis'' o il giorno della morte.
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Nel calendario liturgico, il cattolicesimo in particolare, fa rivivere le storie dei martiri ai propri fedeli. Il martirologio è pieno di figure di santi martiri di tutte le epoche: sono considerati martiri [[San Giovanni de Brebeuf]], i cosiddetti martiri canadesi, gesuiti uccisi dagli [[Irochesi]] nel [[XVII secolo]], [[sant'Andrea Dung-Lac]] e i vietnamiti ([[XIX secolo]]), [[san Paolo Miki]], [[santa Teresa Benedetta della Croce]] (Edith Stein) e [[Massimiliano Maria Kolbe]] (morti nei [[lager]] nazisti). Esiste quindi a fianco della storia del cristianesimo una professione di fede espressa dai fedeli mediante il loro sacrificio...
 
=== Tipologie di martirio ===
Nel [[cattolicesimo]] vengono individuati tre tipi di martirio:
* il martirio bianco
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Il martirio bianco consiste nell'abbandono di tutto ciò che un uomo ama a causa di [[Dio]].
 
Il martirio verde consiste nel liberarsi per mezzo del digiuno e della fatica dai propri desideri malvagi, o nel soffrire angustie di penitenza e conversione.
 
Il martirio rosso consiste nel sopportare la [[Croce]] o la morte a causa di [[Gesù Cristo]] (Omelia irlandese del VII secolo).
 
Il martirio rosso venne spesso considerato in passato il battesimo purificatore di ogni peccato: subendo il martirio la santità era assicurata, non potendo più peccare. Per tale ragione il martirio nell'antichità era non solo accettato, ma addirittura ricercato specie negli ambienti impregnati di [[gnosticismo]].
 
Rimasto famoso in ambito di fede nel [[Cristianesimo]] durante le persecuzioni iniziate da [[Nerone]], il martirio era visto come una rinascita in Cristo piuttosto che come una morte. I martiri si rifiutavano di [[abiura]]re la propria [[religione]]: il fatto che cristiani ad esempio non partecipassero a feste pagane e non offrissero sacrifici, interrompendo questi rituali [[apotropaici]], per l'[[Impero romano]] determinava la rottura della [[pax deorum]] e quindi una grave offesa agli "dei".
 
La morte in martirio di un cristiano viene considerata un "[[battesimo]] nel [[sangue]]", nel senso di una purificazione totale dell'anima, simile all'effetto del battesimo in [[acqua]]. Tradizionalmente il martirio è considerato valido per l'ingresso nella Chiesa, anche in assenza del battesimo<ref>[[Catechismo della Chiesa Cattolica]], 1258</ref>.<br />In base a [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]] 15,13 ("Non c'è amore più grande che dare la vita per il prossimo"), si ritiene che il sacrificio della vita per non rinnegare la fede in Gesù Cristo Dio davanti agli uomini sia un merito di salvezza tale da guadagnare da Dio il perdono di tutti i peccati in precedenza commessi. Secondo tale concezione diffusa, il perdono comprende l'eredità del [[peccato originale#L'interpretazione di Agostino d'Ippona|peccato originale]], che è cancellata mediante il sacramento del Battesimo.
In base a [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]] 15,13 ("Non c'è amore più grande che dare la vita per il prossimo"), si ritiene che il sacrificio della vita per non rinnegare la fede in Gesù Cristo Dio davanti agli uomini sia un merito di salvezza tale da guadagnare da Dio il perdono di tutti i peccati in precedenza commessi. Secondo tale concezione diffusa, il perdono comprende l'eredità del [[peccato originale#L'interpretazione di Agostino d'Ippona|peccato originale]], che è cancellata mediante il sacramento del Battesimo.
 
La testimonianza di amore era intesa non solo come fedeltà a Dio, ma anche come beneficio degli altri credenti e non credenti, anche per gli eventi soprannaturali riferiti dalle Vite dei Santi riguardo alla loro sorte finale. La prima traccia biblica è il mancato martirio dei santi [[Azaria, Anania e Misaele]], forti della presenza invisibile e incorporea dell'angelo inviato da Dio. A questi l'[[agiografia|tradizione agiografica]] ha altrove più volte attribuito l'intercessione del miracolo, del fallimento inspiegabile a seguito di ripetuti tentativi umani di procurare la morte (es. [[San Giorgio#La Legenda Aurea|San Giorgio]]). All'angelo, talora identificato con [[Michele arcangelo]], in quanto partecipe della [[comunione dei santi]], la Chiesa riconosce gli stessi [[Carisma (cristianesimo)#Classificazione dei carismi|carismi dello Spirito Santo]] donati da Gesù agli apostoli: esorcizzare i demoni e [[Assoluzione (religione)#Generalità|rimettere i peccati]]. L'angelo vive e permane nella [[comunione dei santi]] anche durante l'intervento terreno, restando partecipe dei doni divini quanto o più di qualsiasi essere umano consacrato.
La testimonianza di amore era intesa non solo come fedeltà a Dio, ma anche come beneficio degli altri credenti e non credenti, anche per gli eventi soprannaturali riferiti dalle Vite dei Santi riguardo alla loro sorte finale. <br />
La prima traccia biblica è il mancato martirio dei santi [[Azaria, Anania e Misaele]], forti della presenza invisibile e incorporea dell'angelo inviato da Dio. A questi l'[[agiografia|tradizione agiografica]] ha altrove più volte attribuito l'intercessione del miracolo, del fallimento inspiegabile a seguito di ripetuti tentativi umani di procurare la morte (es. [[San Giorgio#La Legenda Aurea|San Giorgio]]). All'angelo, talora identificato con [[Michele arcangelo]], in quanto partecipe della [[comunione dei santi]], la Chiesa riconosce gli stessi [[Carisma (cristianesimo)#Classificazione dei carismi|carismi dello Spirito Santo]] donati da Gesù agli apostoli: esorcizzare i demoni e [[Assoluzione (religione)#Generalità|rimettere i peccati]]. L'angelo vive e permane nella [[comunione dei santi]] anche durante l'intervento terreno, restando partecipe dei doni divini quanto o più di qualsiasi essere umano consacrato.
 
== StoriografiaAnalisi ==
{{c|La seguente formulazione è contraddittoria e non chiara; se sono state rimosse "le tracce di culti pagani" come mai la storiografia moderna...|cristianesimo|marzo 2014}}
Nella tradizione storiografica occidentale la questione dei martiri ha spesso acceso dibattiti mai risolti in posizioni univoche. Dopo il [[Concilio di Trento]] alcune disposizioni pontificie promossero una revisione del [[martirologio romano]], il libro con l'elenco di tutti i martiri e le ''passiones'' relative. In alcuni casi vi furono indagini sulle date, epurazione di informazioni ritenute ambigue o spurie, rimozione di alcune evidenti tracce di culti pagani che il culto dei martiri conservava, per cui la storiografia moderna ha poi sostenuto la tesi della "cristianizzazione passiva" dei pagani, diretta a sovrapporre le posizioni cristiane a quelle pagane senza mutare tradizioni e festività.<ref>[http://www.intratext.com/IXT/ITA0476/_P9.HTM Correzioni al martirologio romano]</ref><ref>H. Dodwell, ''De paucitate martyrum'', in ''Dissertationes Cyprianiae'', Londra 1684</ref>
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* {{cita web|http://www.sanbartolomeo.org|Basilica di San Bartolomeo all'Isola, Luogo memoriale dei martiri e dei testimoni della fede del novecento}}
 
{{Portale|Cattolicesimo|cristianesimo|letteratura|storia}}
 
[[Categoria:Culto dei martiri]]