La [[locuzioni latine|locuzione]][[lingua latina|latina]] '''''gutta cavat lapidem''''', letteralmente '"la goccia perfora la pietra'", vale come esortazione pedagogica per ricordare che con una ferrea volontà si possono conseguire obiettivi altrimenti impossibili, ma può alludere anche al danno derivato da un'azione banale, ma prolungata.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/gutta-cavat-lapidem/| Gutta cavat lapidem - vocabolario online Treccani}}</ref>
==Storia==
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In [[prosa]] è invece impiegato in età [[Nerone|neroniana]] da [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] (''Naturales quaestiones'' IV, 3)
Pochi decenni dopo, sempre in ambito naturalistico è documentata anche in [[lingua greca|greco]] da [[Galeno]]: Κοιλαίνει πέτραν ῥανὶς ὕδατος ἐνδελεχείῃ, cioè ''"Con la costanza un gocciolio d'acqua perfora anche una rupe''"<ref>[http://books.google.com/books?id=XEYOAAAAYAAJ&pg=RA5-PA636&dq=%22non+vi+sed+saepe+cadendo%22&as_brr=1&ei=xqQYSKTpHIjYyATc8NT5DA&hl=it]</ref>.
Il significato sicuramente logico è quindi che ''"la goccia scava nella roccia non con la forza, ma goccia a goccia";'' parimenti, il tempo e la pazienza possono portare a grandi risultati.