Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni

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m Fu regia solo dal 1713
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|Immagine= Flag of the Kingdom of Sardinia (1848-1851).svg
|Didascalia= Bandiera della Regia Armata sarda in epoca risorgimentale
|Attiva= [[XVI secolo|XVI]]-[[XVII secolo1713]]–[[1861]]
|Nazione=[[File:Flag of Savoie.svg|20px|border]] [[Ducato di Savoia]]<br />[[File:Flag of the Kingdom of Sardinia.svg|20px|border]] [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]]
|Servizio= [[Forza armata]]
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== Storia ==
=== Le origini e il XV secolo ===
{{C|In base a quali fonti o "eventi" si fissa la data di nascita dell'esercito sabaudo in maniera così precisa (1416), in corrispondenza della nascita del [[Ducato di Savoia]]?|storia|marzo 2016}}
[[File:Emanuele Filiberto diSavoia.jpg|thumb|left|Emanuele Filiberto di Savoia fu il maggiore riformatore dell'esercito sabaudo nel XVI secolo]]
Nel 1414 la [[contea di Savoia]] venne elavata a Ducato. Durante quest'epoca le forze armate di cui disponeva lo stato sabaudo erano concentrate con basi in [[Piemonte]] e in [[Valle d'Aosta]] ove il mantenimento dello stesse avveniva per mezzo della signoria feudale locale che, conseguendo il patronato di alcuni reggimenti, le manteneva al servizio dello Stato e nel contempo radicate sul territorio. Ad apportare notevoli cambiamenti fu [[Emanuele Filiberto I di Savoia|Emanuele Filiberto, detto Testa di Ferro]] il quale si prodigò largamente per riformare radicalmente l'embrione che sarebbe diventato l'esercito sabaudo rendendolo sempre più una componente stabile dello Stato e nel contempo slegandolo dai feudatari locali (il che gli consentì anche di avere un controllo più radicale sulla regione piemontese), assicurandosene la fedeltà. A questo scopo venne creata la "milizia paesana", ufficializzata il 5 luglio [[1566]]. Il comando dell'armata da questo momento passò ufficialmente nelle mani del duca di Savoia, ma non essendovi un limite di età o di congedo per il servizio, molti soldati rimanevano in servizio a lungo lasciando che la qualità dell'esercito ne risentisse. In quest'epoca era inoltre poca o inesistente la preparazione e l'organico presente lasciava a desiderare in quanto ad esperienza sul campo.
 
Nel 1414 la [[contea di Savoia]] venne elavata a Ducato. DuranteDa quest'epoca le forzeunità armatemikitari di cui disponeva loil statoducato sabaudo erano concentrate con basi in [[Piemonte]] e in [[Valle d'Aosta]] ove il mantenimento dello stesse avveniva per mezzo della signoria feudale locale che, conseguendo il patronato di alcuni reggimenti, le manteneva al servizio dello Stato e nel contempo radicate sul territorio. Ad apportare notevoli cambiamenti fu [[Emanuele Filiberto I di Savoia|Emanuele Filiberto, detto Testa di Ferro]] il quale si prodigò largamente per riformare radicalmente l'embrione che sarebbe diventato l'esercito sabaudo rendendolo sempre più una componente stabile dello Stato e nel contempo slegandolo dai feudatari locali (il che gli consentì anche di avere un controllo più radicale sulla regione piemontese), assicurandosene la fedeltà. A questo scopo venne creata la "milizia paesana", ufficializzata il 5 luglio [[1566]]. Il comando dell'armata da questo momento passò ufficialmente nelle mani del duca di Savoia, ma non essendovi un limite di età o di congedo per il servizio, molti soldati rimanevano in servizio a lungo lasciando che la qualità dell'esercito ne risentisse. In quest'epoca era inoltre poca o inesistente la preparazione e l'organico presente lasciava a desiderare in quanto ad esperienza sul campo.
=== Dal XVII all'inizio del XVIII secolo ===
 
Fu col Seicento che l'esercito piemontese ebbe un notevole rilancio e causa di questi sostanziali mutamenti fu ovviamente la politica estera intrapresa dal governo sabaudo e anche dalla sua nuova condizione interna. Durante la prima metà del XVII secolo l'esercito sabaudo non ebbe una forza e un'organizzazione fissa, ma essa variava molto dai periodi di pace a quelli di guerra ed era essenzialmente composta da reggimenti reclutati da nobili illustri per conto del Duca, da reggimenti di mercenari e da reggimenti religionari, cioè formati da protestanti perlopiù francesi. Nel 1664 si ebbe una prima organizzazione con la creazione di reggimenti di "proprietà" del Duca che ricevettero una bandiera comune con le armi ducali in sostituzione di quelle raffiguranti le armi dei comandanti.
A questo scopo venne creata la "milizia paesana", ufficializzata il 5 luglio [[1566]]. Il comando dell'armata da questo momento passò ufficialmente nelle mani del duca di Savoia, ma non essendovi un limite di età o di congedo per il servizio, molti soldati rimanevano in servizio a lungo lasciando che la qualità dell'esercito ne risentisse. In quest'epoca era inoltre poca o inesistente la preparazione e l'organico presente lasciava a desiderare in quanto ad esperienza sul campo.
 
Fu col Seicento che l'esercito piemontese ebbe un notevole rilancio e causa di questi sostanziali mutamenti fu ovviamente la politica estera intrapresa dal governo sabaudo e anche dalla sua nuova condizione interna. Durante la prima metà del XVII secolo l'esercito sabaudo non ebbe una forza e un'organizzazione fissa, ma essa variava molto dai periodi di pace a quelli di guerra ed era essenzialmente composta da reggimenti reclutati da nobili illustri per conto del Duca, da reggimenti di mercenari e da reggimenti religionari, cioè formati da protestanti perlopiù francesi. Nel 1664 si ebbe una prima organizzazione con la creazione di reggimenti di "proprietà" del Duca che ricevettero una bandiera comune con le armi ducali in sostituzione di quelle raffiguranti le armi dei comandanti.
I primi reggimenti===
Nel 1664 si ebbe una prima organizzazione con la creazione di reggimenti di "proprietà" del Duca che ricevettero una bandiera comune con le armi ducali in sostituzione di quelle raffiguranti le armi dei comandanti.
Sette anni dopo, nel 1671, l'esercito venne anche dotato di un'uniforme che era grigio chiaro per quasi tutti i reparti, quindi molto simile a quella da poco adottata dall'esercito francese, che l'esigua Armata Ducale ebbe alternativamente contro o al suo fianco durante le frequenti guerre.
Da questi anni fino alla metà del settecento l'esercito piemontese fu molto aperto alle novità e costantemente modernizzato, soprattutto sotto il regno di [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]]. Le due riforme più importanti di quegli anni furono probabilmente la creazione della specialità dei granatieri e l'abolizione dei picchieri, avvenute entrambe nel 1685, la seconda, soprattutto, avvenne con largo anticipo sulla maggior parte degli eserciti europei, infatti i francesi e gli spagnoli le abolirono circa quindici anni dopo, mentre gli svedesi avevano ancora un terzo della fanteria armata di picche intorno al 1720.