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Fin dalle sue origini nella prima parte dell'Ottocento, le moderne narrazioni di genere giallo hanno stimolato analisi approfondite da parte di scrittori, critici e teorici della letteratura, filosofi, sociologi della cultura e altri studiosi nel campo delle scienze umane e sociali.
Gli autori di romanzi gialli sono stati i primi a ragionare sui proprio lavoro. Già nei primi anni Quaranta dell'Ottocento, [[Edgar Allan Poe|Edgar Allan]] [[Edgar Allan Poe|Poe]] (ne [[I delitti della Rue Morgue|"I delitti della Rue Morgue"]], 1841) ed [[Eugène Sue]] (ne [[I misteri di Parigi (romanzo)|I misteri di Parigi,]] 1842-1843) inserirono all'interno dei loro racconti e romanzi riflessioni sul funzionamento del genere che stavano contribuendo a creare. Tra i tanti scrittori che hanno partecipato al dibattito non soltanto autori attivi nel giallo, come [[Gilbert Keith Chesterton|G. K. Chesterton]], [[Raymond Chandler]], [[Jean-Patrick Manchette]], [[Jean-Claude Izzo]] e [[Massimo Carlotto]], ma anche letterati come [[T. S. Eliot]], [[George Orwell]] e [[Wystan Hugh Auden|W.H. Auden]]. Alcuni dei maggiori critici e teorici della letteratura del Novecento, come [[Viktor Borisovič Šklovskij|Viktor Šklovskij]], [[Edmund Wilson]], [[Umberto Eco]], [[Cvetan Todorov]], [[Fredric Jameson]] e [[Peter Brooks]] si sono occupati in modo approfondito di questo genere. Analisi sociologiche e ideologiche del giallo, spesso di orientamento marxista, sono state proposte da studiosi come [[Siegfried Kracauer]], [[Ernest Mandel|Ernst Mandel]] e [[Franco Moretti]]. Filosofi come [[Ernst Bloch]], [[Walter Benjamin]] e [[Ludwig Wittgenstein]] si sono occupati, o erano avidi lettori, di romanzi di queste genere. Il regista e teorico del cinema [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn|Sergej Ėjzenštejn]] ha dedicato
== Il giallo e i suoi sottogeneri ==
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