Punto interrogativo: differenze tra le versioni

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Il '''punto interrogativo''' o '''punto di domanda''', noto in passato anche come '''punto domandativo''',<ref>{{cita web|url=http://www-old.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php%3Fid=5534&ctg_id=93.html|titolo=La punteggiatura|accesso=7 aprile 2017|curatore=Mara Marzullo|sito=www-old.accademiadellacrusca.it|urlarchivio=http://www-old.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php%3Fid=5534&ctg_id=93.html|dataarchivio=7 aprile 2017|urlmorto=no}}</ref> è un comune [[Tipografia|segno tipografico]] di [[punteggiatura]]; esso è graficamente formato da un uncino con avvolgimento [[antiorario]] soprastante verticalmente un [[punto fermo|punto]]: '''?'''. Nella lettura esso corrisponde a un'[[intonazione (linguistica)|intonazione]] ascendente, di domanda o richiesta.
 
== Storia del punto interrogativo e utilizzo delnella punto[[lingua interrogativogreca]] ==
[[File:Quaestio.svg|thumb|centre|upright=2]]
In [[lingua greca|greco]] antico, la funzione di contrassegnare una domanda, espressa oggi col punto interrogativo, era demandata a un [[punto e virgola]] ";" (Ερωτηματικό). Nel corso dei [[secolo|secoli]] tale convenzione (che comunque persiste nella [[lingua greca moderna]]) decadde e, per tutta l'[[età antica]], non si usarono segni particolari per esprimere l'intonazione interrogativa. Il punto interrogativo vero e proprio nacque nel [[Medioevo]], all'epoca dei [[monachesimo|monaci]] copisti: essi infatti solevano, per indicare le domande, scrivere alla fine delle [[frase|frasi]] la [[sigla]] ''qo'', che stava per ''quaestio'' (dal latino, ''domanda''). Per evitare di confondere questa sigla con altre, in seguito cominciarono a scrivere le due lettere che la componevano, l'una sull'altra e a [[stilizzazione|stilizzarle]], mutando la [[Q]] in un ricciolo e la [[O]] in un [[Punto fermo|punto]], dando così vita al punto interrogativo ("?").<ref>Jan V. White, ''Ideografia segni, simboli e immagini'', Milano, Editiemme, 1985. ISBN 88-7022-042-7</ref>