Discussione:Sbattezzo: differenze tra le versioni
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:::Nemmeno direi che si tratti del "diritto" di non essere incluso in liste che non si condividono, ma piuttosto del "dovere" di chi gestisce le liste di non includere chi non lo desidera. Ciò malgrado, anche nell'accezione obbligatoria (quella cioé che tiene d'occhio il dovere dei listaioli, più che privilegiare il diritto dei listati), la richiesta di ottemperanza ad un dovere non è di per sé stessa atto giuridico.
:::Giusto un puntino: gli atei che chiedono la cancellazione non ne ottengono - mi pare - vantaggi materiali. Già questo dovrebbe provare che possono avere una loro spiritualità. ;-) Per essi è effettivamente una richiesta che soddisfa esigenze dello spirito; non Santo, ma personale. --[[Utente:Senza nome.txt|Sn.txt]] 17:11, Ago 26, 2005 (CEST)
Ok, sei riuscito a convincermi che la questione e' dubbia. Ti elenco le mie necessita' (assolutamente POV sia chiaro) sull'argomento e i miei dubbi.
# vorrei che fosse fosse chiaro nell'articolo che il cosiddetto sbattezzo non e' una pratica religiosa ma laica. Un diritto datoci dallo stato insomma non un rito di qualche religione. In questo senso mi sembra, con qualche dubbio, far parte del diritto. Se riesci a far passare questo concetto senza citare la legge a me va bene (e meglio che non lo faccia io perche' sull'argomento faccio veramente fatica a restare neutrale)
# nella pratica alla parte giuridica si arriva quasi sempre nonostante il punto di vista del garante e una circolare ufficiale del vaticano (con conseguenti lettere che minacciano l'inferno dai preti interpellati)
# non ho detto che gli atei non hanno una spiritualita' ho detto solo che, ovviamente, non ne hanno una di tipo religioso :)
[[Utente:DracoRoboter|DracoRoboter]] 17:56, Ago 26, 2005 (CEST)
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