Addio zio Tom: differenze tra le versioni

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'''''Addio zio Tom''''' è un [[film]] del [[1971]]. È il quinto [[lungometraggio]] della coppia di registi formata da [[Gualtiero Jacopetti]] e [[Franco Prosperi]], famosi per aver dato origine insieme a [[Paolo Cavara]], che poi decise di mettersi in proprio, al genere ''[[mondo movie]]''.
 
== Trama ==
 
A differenza della costruzione documentaristica sull'attualità presente in ''[[Africa addio]]'', Jacopetti e Prosperi rivelano subito che lo spettatore si trova davanti a una rappresentazione di ''fiction'': ''Addio zio Tom'' è un "documentario nella Storia", che si addentra nell'[[Stati Uniti d'America|America]] [[schiavismo|schiavista]] dell'[[XIX secolo|800]], fotografata dai due autori in soggettiva, intervistatori moderni e dotati di elicottero, proiettati nel passato e alle prese con personaggi bizzarri e spiazzanti, tutti coinvolti nel traffico di uomini e donne africane.
 
La storia della schiavitù negli Stati Uniti: l'arrivo sui galeoni, le misure sanitarie d'accoglienza, la vendita, l'utilizzo per i lavori più pesanti, la riduzione a oggetti di passatempo sessuale nelle case private e nei bordelli, l'appoggio delle gerarchie cattoliche allo schiavismo, le battute di caccia per uccidere i fuggiaschi, l'impiego come stalloni e fattrici per creare altri schiavi. Ricostruzione storica sotto forma di inchiesta giornalistica, con grandi mezzi produttivi, una moltitudine di comparse haitiane (offerte dal dittatore Doc Chevalier) e altrettanta crudezza realistica, utile per far capire allo spettatore l'orrore che ha davvero subìto il popolo africano. Alle immagini di ricostruzione storica si alternano immagini che rappresentano l'attualità (inizi degli anni settanta) dell'America e del popolo afroamericano.
 
==StoriaProduzione==
Il film arrivò alcuni anni dopo le polemiche seguite ad ''[[Africa addio]]'', scaturite in seguito alla descrizione dei disagi del [[continente]] [[africa]]no dopo la fine del [[colonialismo]] [[Europa|europeo]].
 
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In un primo tempo la produzione aveva deciso di utilizzare il Brasile per ricreare le ___location dell'epoca, ma dopo il blocco imposto dalle autorità di questa nazione, Jacopetti e Prosperi optarono per Haiti.
 
Ampiamente criticata per [[razzismo]] e pretestuosità, nonché per un neo-schiavismo massmediologico nei confronti di una moltitudine di comparse di colore (e spesso nude), gentilmente fornite dal dittatore haitiano [[Papa Doc]], la pellicola non ha avuto facile circolazione a causa della censura ed è stata inizialmente sequestrata, per essere poi rimontata, (con interventi dello stesso Jacopetti), e riedita con il titolo alternativo di ''Zio Tom''.
==Contenuto==
A differenza della costruzione documentaristica sull'attualità presente in ''[[Africa addio]]'', Jacopetti e Prosperi rivelano subito che lo spettatore si trova davanti a una rappresentazione di ''fiction'': ''Addio zio Tom'' è un "documentario nella Storia", che si addentra nell'[[Stati Uniti d'America|America]] [[schiavismo|schiavista]] dell'[[XIX secolo|800]], fotografata dai due autori in soggettiva, intervistatori moderni e dotati di elicottero, proiettati nel passato e alle prese con personaggi bizzarri e spiazzanti, tutti coinvolti nel traffico di uomini e donne africane.
 
La versione rimontata di 135 minuti è adesso disponibile in DVD in alcune edizioni estere, tra le quali "The Mondo Cane Collection", cofanetto uscito negli Stati Uniti e comprendente in edizione integrale anche ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'', ''[[Mondo cane 2]]'', ''[[La donna nel mondo]]'', ''[[Africa addio]]'' e il documentario ''The Godfathers of Mondo'', sulla carriera dei due registi e sul fenomeno [[mondo movie]]. Tuttavia tale film, così come quelli più famosi di questo genere, viene spesso proposto in orario notturno da tv private in Italia, senza alcuna censura.
Il film si propone come una [[satira]] sociale e di {{citazione necessaria|fatto resta un oggetto anomalo e irripetibile nel panorama cinematografico italiano, differenziandosi nettamente anche dai precedenti lavori della coppia.}}
 
Da segnalare laLa [[colonna sonora]] è di [[Riz Ortolani]], storico collaboratore di Jacopetti e Prosperi fin da ''Mondo cane''.
Ampiamente criticata per [[razzismo]] e pretestuosità, nonché per un neo-schiavismo massmediologico nei confronti di una moltitudine di comparse di colore (e spesso nude), gentilmente fornite dal dittatore haitiano Papa Doc, la pellicola non ha avuto facile circolazione a causa della censura ed è stata inizialmente sequestrata, per essere poi rimontata (con interventi dello stesso Jacopetti) e riedita con il titolo alternativo di ''Zio Tom''.
 
== Distribuzione ==
La versione rimontata di 135 minuti è adesso disponibile in DVD in alcune edizioni estere, tra le quali "The Mondo Cane Collection", cofanetto uscito negli Stati Uniti e comprendente in edizione integrale anche ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'', ''[[Mondo cane 2]]'', ''[[La donna nel mondo]]'', ''[[Africa addio]]'' e il documentario ''The Godfathers of Mondo'', sulla carriera dei due registi e sul fenomeno [[mondo movie]]. Tuttavia tale film, così come quelli più famosi di questo genere, viene spesso proposto in orario notturno da tv private in Italia, senza alcuna censura.
 
Da segnalare la [[colonna sonora]] di [[Riz Ortolani]], storico collaboratore di Jacopetti e Prosperi fin da ''Mondo cane''.
 
== Edizioni ==
Il film uscì nelle sale italiane il 23 settembre 1971 col titolo ''Addio zio Tom'', con una durata di 119 minuti e col divieto ai minori di 18 anni.<ref name=Visto1>[http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-I-Edizione.compressed.pdf Visti censura della 1ª edizione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304082832/http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-I-Edizione.compressed.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref> Il film genera ben presto proteste: a [[Bologna]] studenti universitari aderenti ai movimenti di [[Lotta Continua]] e [[Potere Operaio]] insorsero assieme ad altri studenti di origine africana accusando il film di avere una connotazione razzista; un centinaio di essi in occasione della proiezione serale del 7 ottobre si radunarono nei pressi di due cinematografi impedendo l'accesso agli spettatori.<ref name= "Visto1" /> La protesta si protrasse per diversi giorni, il 9 cinque ragazzi somali vennero arrestati per l'organizzazione di un corteo non organizzato contro il film.<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1971_10/19711010_0006.pdf ''Scontri a Bologna per un film razzista''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304104956/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1971_10%2F19711010_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}, [[l'Unità]], 10 ottobre 1971</ref><ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0140_01_1971_0293_0007_4904487/anews,true/ Assolti i dimostranti contro ''Addio zio Tom''], La Stampa, 15 dicembre 1971</ref> A partire dal 14 ottobre, su ordine emesso dal procuratore della Repubblica di Rimini Giuseppe Scarpa<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1971_10/19711015_0007.pdf ''Sequestrato «Addio Zio Tom»''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151223042626/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1971_10%2F19711015_0007.pdf |data=23 dicembre 2015 }}, [[l'Unità]], 15 ottobre 1971</ref>, la pellicola venne sequestrata in molte città italiane, tra cui [[Rimini]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0139_01_1971_0241_0007_4831744/anews,true/ ''Sequestrato il film «Addio zio Tom»''], [[La Stampa]], 15 ottobre 1971</ref>, [[Bari]]<ref name= "Visto1" /> e infine sull'intero territorio nazionale.
 
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== Bibliografia ==
 
* [[Stefano Loparco]], ''Addio zio Tom'', prefazione di [[Franco Prosperi]], Gremese, 2019, ISBN 9788866920915.
 
== Note ==