Marco Taradash: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
EnzoBot (discussione | contributi)
m Collegamenti esterni: Sostituzione categoria
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 1:
{{NNN|giornalisti|ottobre 2018||argomento2arg2=politici}}
{{Carica pubblica
|nome = Marco Taradash
Riga 20:
|incarichi2 =
|sito2 = http://leg13.camera.it/cartellecomuni/leg13/Deputati/scheda_deputato/scheda.asp?id=d00579
|partito = [[+Europa]] <br/>
[[CentroMotore]] <small>(dal 2018)</small><br/>[[Partito Radicale Transnazionale]] <small>(dal 1989)</small><br/>''Precedenti:''<br/>[[Partito Liberale Italiano|PLI]] <small>(fino al 1977)</small><br/>[[Partito Radicale (Italia)|PR]] <small>(1977-1989)</small><br />[[Forza Italia (1994)|FI]] <small>(1994-2000)</small><br />[[Polo Laico]] <small>(2000)</small><br />[[Riformatori Liberali|RL]] <small>(2005-2009)</small><br />[[Il Popolo della Libertà|PdL]] <small>(2009-2013)</small><br />[[Nuovo Centrodestra|NCD]] <small>(2013-2015)</small>
|titolo di studio = maturità classica
Riga 26:
|professione = giornalista
|firma =
|carica3 = [[EurodeputatoEuroparlamentare]]
|legislatura3 = [[MembriEuroparlamentari italiani del Parlamento europeodell'Italia della III legislatura|III]]
|gruppo parlamentare3 = Non iscritti
|coalizione3 =
Riga 60:
Si iscrive nel 1968 alla Gioventù Liberale, organizzazione giovanile del [[Partito Liberale Italiano]], che lascia alla metà degli anni Settanta, dopo essere stato sessantottino,<ref name = "ses">{{cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2009/03/14/LX2LX_LX201.html|titolo=Marco Taradash, il radicale folgorato dal Cavaliere|data=13 marzo 2009|accesso=23 maggio 2019|pubblicazione=Il Tirreno}}</ref> per aderire al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]. Dopo la maturità classica ha frequentato gli studi universitari alla Facoltà di [[Filosofia]] di [[Università di Pisa|Pisa]], e i corsi economico-sociali del Ceses di [[Università di Venezia|Venezia]], presieduto da [[Renato Mieli]]. Poi intraprende, tra il 1975 ed il 1977 una lunga esperienza giornalistica, cominciata a [[TVL Radiotelevisione Libera]], emittente privata livornese da lui fondata con [[Paolo Romani]] e altri coetanei.<ref name = "ses"/> Nel 1977 si trasferisce a Roma iniziando a collaborare con il gruppo parlamentare Radicale federalista europeo e con [[Radio Radicale]]. Alla fine del 1979 risale la nascita di "Stampa e Regime", rivista che ha curato per sei giorni alla settimana per dieci anni, fino all'elezione al [[Parlamento europeo|Parlamento Europeo]] nel 1989. Grazie a Stampa e Regime ha anche ottenuto uno dei più noti premi giornalistici italiani, "Il [[Premiolino]]". Nel 1981 è diventato anche redattore del mensile di informazione sui media, cioè ''[[Prima Comunicazione]]'', grazie alla quale, nel 1990, è diventato giornalista professionista. Ha collaborato per diversi periodi a varie testate, tra cui [[L'Espresso]] diretto da [[Giovanni Valentini (giornalista)|Giovanni Valentini]], e, più tardi, ''[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]''.
 
Dopo aver fondato nella metà degli [[Anni 1980|anni Ottanta]] il ''Coordinamento Radicale Antiproibizionista'' (CORA) con ''Guancarlo Arnao'' e Luigi Del Gatto, nel 1989 viene eletto nel [[Parlamento europeo]] con la [[Lista Antiproibizionista]] di matrice radicale e [[Camera dei Deputatideputati|deputato]] nel [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]], prima con i radicali nel 1992, e poi con i Riformatori pannelliani alleati con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] diventando Presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai. Nel 1995 lascia il Partito radicale per divergenze sulla linea politica e fonda la Convenzione Per la Riforma Liberale, che porterà in Parlamento con Forza Italia alcuni fra i protagonisti della cultura liberale del tempo: [[Lucio Colletti]], [[Piero Melograni]], [[Marcello Pera]], Giorgio Rebuffa. Nel 1996 viene eletto di nuovo alla Camera nelle liste di Forza Italia, che abbandona nel 1999 a seguito del rifiuto di Silvio Berlusconi di sostenere alcuni referendum, fra cui quello per l'abolizione della legge elettorale e della ''separazione delle carriere'' fra magistrati della pubblica accusa e giudici. Non viene di conseguenza ricandidato nel 2001, per cui riprende l'attività giornalistica curando tra l'altro ogni sabato mattina, su proposta di Marco Pannella, la rassegna stampa di [[Radio Radicale]] "Stampa e Regime".
 
Per il suo impegno nella difesa degli studenti imputati e condannati per l'[[omicidio di Marta Russo]] a Roma 1997 viene querelato per [[diffamazione]] sia dai magistrati dell'accusa da ''Gabriella Alletto'', teste nel processo per l'[[omicidio di Marta Russo]], ma viene prosciolto. Taradash aveva accusato la donna di false dichiarazioni indotte dagli inquirenti.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/13/Oggi_vinto_dopo_co_10_9902134020.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150414133225/http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/13/Oggi_vinto_dopo_co_10_9902134020.shtml|titolo=Gabriella Alletto ottiene il rinvio a giudizio di Taradash|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Brogi Paolo|data=13 febbraio 1999|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=14 aprile 2015}}</ref>.
Riga 66:
In [[televisione]], ha condotto delle trasmissioni di approfondimento politico, ''Iceberg'' su [[Telelombardia]] e, in seguito, ''La Zona Rossa'' su [[Rete 4]]. Nel [[2005]] fonda, assieme a [[Peppino Calderisi]], che come lui ha militato nei radicali e FI, [[Benedetto Della Vedova]], ''Carmelo Palma e Emilia Rossi,'' ex [[Radicali Italiani|Radicali]], un nuovo movimento politico, chiamato [[Riformatori Liberali]]. Tra il [[2007]] e il [[2008]] conduce una rassegna stampa on-line chiamata ''11 Minuti'', comparendo in alcuni [[Talk show|talk-show]] televisivi nazionali e locali in veste di [[Scienza politica|politologo]] e [[opinionista]]. Collabora con il quotidiano telematico ''L'Occidentale'', organo della ''Fondazione [[Magna Carta]]''. Tra il 2007 e il 2008 lavora all'effimera ''Tv delle Libertà'', fondata da [[Michela Vittoria Brambilla]].
 
A metà febbraio [[2009]] viene ufficializzata la candidatura di Taradash a [[sindaco]] della sua città natale, [[Livorno]], città da sempre governata dalla sinistra, presentandosi con una lista civica, ''Governare Livorno'', con il sostegno del [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]]<ref name = "ses"/> e fra gli altri di [[Altero Matteoli]], [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti|Ministro delle infrastrutture e trasporti]]. Alle elezioni del 6 e 7 giugno [[2009]] ottiene una percentuale di voti di poco superiore al 28%<ref>[http://elezioni.interno.it/amministrative/amm090607/C0420090.htm Ministero dell'Interno - Elezioni e Referendum<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, non riuscendo ad arrivare al ballottaggio con il sindaco uscente [[Alessandro Cosimi]], candidato per il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] che ottiene il 51,5 per cento. Al termine delle elezioni annuncia comunque di voler restare in città a fare opposizione al sindaco vincitore. Nel 2010 si candida alle elezioni regionali toscane e viene eletto consigliere. A novembre 2013 con la scissione del PdL, sceglie la posizione del [[Nuovo Centrodestra]], il partito fondato da [[Angelino Alfano]], ma non ne condivide la rapida involuzione conservatrice e clericale. È rimasto sempre iscritto al [[Partito Radicale Transnazionale]] e agli altri soggetti della galassia radicale. Nel 2012 crea a Firenze l'evento ''Sedizione Liberale'', volto a riavviare una iniziativa politica riformatrice in Italia.
 
Oppositore sin dalle origini del [[Movimento 5 Stelle]] e della nuova Lega di [[Matteo Salvini]], nel 2018 dà vita a CentroMotore,<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/politica/taradash-campo-centromotore-liberali-contro-dirigismo-1511761.html|titolo=Taradash in campo con CentroMotore: "Liberali contro il dirigismo"|data=4 aprile 2018|accesso=23 maggio 2019}}</ref> una associazione politica che ha come obiettivo una lista unitaria per le europee del 2019 e le successive elezioni politiche di tutte le iniziative civiche e dei soggetti politici che si riconoscono nella democrazia liberale rappresentativa, nello Stato di diritto e giustizi giusta, nella libertà di mercato e nella collocazione europea e atlantista.
 
Alle [[Elezioni europee del 2019 (Italia)|elezioni europee del 2019]] è candidato al Parlamento europeo con [[+Europa]], nella [[circoscrizione Italia centrale]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2019/04/16/news/_europa_italia_in_comune_bonino_europee_della_vedova_pizzarotti-224197687/|titolo=+Europa, tra i capilista Bonino, Pizzarotti e Della Vedova. Polemica con il Pd sul "voto utile"|sito=Repubblica.it|data=16 aprile 2019-04-16|lingua=it|accesso=17 aprile 2019-04-17}}</ref>
 
== Vita privata ==