Autotreno FS ATR.100: differenze tra le versioni

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Sull'entrata in servizio degli ATR prima della seconda guerra mondiale la letteratura ferroviaria non riporta informazioni certe. Alcuni autori sostengono, senza specificare le fonti consultate, che vennero immessi in servizio regolare nel 1940<ref>{{Cita|Pautasso 1976|p. 83|SP-1976}}.</ref> sulla linea [[Torino]]–[[Milano]]–[[Venezia]]<ref>{{Cita|Molino e Pautasso 1983|p. 26|NMSP-1983}}.</ref>. Altri, non avendo riscontri di un servizio viaggiatori più o meno regolare, si limitano a citare il fatto che gli ATR compirono frequenti viaggi sperimentali da Torino ad [[Aosta]], Milano, [[Genova]], [[Bologna]] e forse Venezia e [[Trieste]]<ref>{{Cita|Pedrazzini 1976/07|pp. 23-24|CP-1976-7}}.</ref>.
 
Gli autotreni ATR.100 non ebbero vita facile, sia per vari inconvenienti tecnici, sia a causa della guerra, durante la quale ne vennero distrutte irrimediabilmente quattro unità (ATR.102, 104, 105, 109). I cinque treni restanti, anch'essi danneggiati, vennero giudicati ancora utilizzabili ed affidati alla FIAT nel 1947 per la ricostruzione. Nell'occasione vennero fatte parecchie modifiche che comportarono l'eliminazione dei condizionatori e del servizio ristorante e l'aumento dei posti a sedere a 115 (38 di 1ª classe e 77 di 2ª classe), con l'eccezione dell'ATR.107 che ne disponeva di 136 (38 di 1ª classe e 98 di 2ª classe). Con queste modifiche la massa a vuoto passò a {{M|103.000|k|gul=kg}} e quella in ordine di marcia salì a {{M|112.500|k|gul=kg}} sugli ATR.101, 103, 106, 108 e a {{M|114.000|k|gul=kg}} sull'ATR.107<ref name="CPTS-40" />.
 
I cinque autotreni rientrarono in servizio regolare nel [[1948]], sulle linee da [[Torino]] per [[Milano]], [[Genova]] e [[Bologna]].
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Il convoglio, identificato come tipo FIAT&nbsp;016 e immatricolato nelle FS come autotreno ATR.100, era composto da tre casse su quattro carrelli, di cui gli estremi avevano un asse motore ciascuno, mentre gli intermedi, su cui poggiavano le casse attigue secondo lo [[carrello Jacobs|schema Jacobs]], erano semplicemente portanti (rodiggio (1A)2'2'(A1)); la trasmissione meccanica era composta da frizione, cambio a quattro marce e ruota libera; la cassa anteriore era completamente dedicata a cucina, bagagliaio e servizi, tra i quali un gruppo elettrogeno per il condizionamento dell'aria<ref name="Santanera" />.
 
I due carrelli estremi erano motori, con una potenza complessiva di 800 CV. Avevano una massa a vuoto di {{M|82.100|k|gul=kg}} e disponevano di 78 posti a sedere (36 di 1ª classe e 42 di 2ª classe) ed erano inoltre dotati di servizio di [[ristorante]] con pasti serviti sul posto ed aria condizionata<ref>{{Cita|Pedrazzini 1976/04|pp. 5-6|CP-NMSF8-1976}}.</ref>, per quei tempi vere e proprie raffinatezze. Due motori Diesel tipo FIAT V1612, tarati a 400&nbsp;CV a 1600 giri/min, gli consentivano di raggiungere la ragguardevole velocità di 160&nbsp;km/h.<ref name="SP1976-76">{{Cita|Pautasso 1976|p. 76|SP-1976}}.</ref>.
 
=== Prospetto riassuntivo ===