Tslothrop
Iscritto il 18 mag 2006
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--[[Utente:Tslothrop|Tslothrop]] 17:51, 7 giu 2006 (CEST)
:Ti ringrazio comunque per la risposta. Quindi l'influenza del gallurese è di tipo fonetico e lessicale ma non entra nella struttura della frase. Nelle zone di contatto tra sardo e corso-gallurese/sassarese avvengono di solito cose strane. A Luras usano indistintamente l'articolo femminile per la forma plurale (''sas omines''), a Sennori usano invece solo sostantivi maschili, in Anglona si avverte l'avversione per la -l- (''Piaghe'', ''Peifugas'', ''piatza'') e in tutto il Logudoro settentrionale si assiste al passaggio r>l (''saldu''), con eccezione per sassarese e catalano-algherese che per influsso genovese effettuano il passaggio inverso l>r (ala>''ara''). Tra l'altro a Budoni e Posada parlano in un logudorese dell'interno e nella limitrofa Siniscola il nuorese-baroniese (che ha conservato le caratteristiche della lingua dei Condaghi mediovali). Penso che ad Olbia si sia conservato il logudorese per 3 motivi: 1) da un lato perchè era la lingua della cancelleria giudicale e dunque vi godeva simbolicamente di un certo prestigio che la presenza pisana e corsa non è riuscito ad intaccare (come del resto è avvenuto anche a Sassari, dove per diversi secoli il logudorese è sopravvissuto come lingua delle classi agiate e dei commerci pur essendo il sassarese l'idioma del popolo); 2) perchè è rimasta in decadenza (ma non totalmente abbandonata) nel momento del ripopolamento della Gallura da parte dei còrsi, che le hanno preferito le regioni interne, meno esposte alle incursioni e alla malaria e che quindi non vi hanno mai potuto massicciamente sovrapporre la propria lingua; 3) infine, perchè una città portuale e mercantile aveva forse bisogno di mantenere forti legami con tutto l'entroterra sardo e non solo con la parte gallurese, e infatti proprio dall'entroterra logudorese e nuorese ricevette l'afflusso immigratorio nell
:Quanto alla seconda domanda sulla Provincia... è proprio vero che sembra stiano facendo di tutto per farcela apparire senza senso! Da un lato la Regione, per accontentare tutti, ha creato una sfilza di "provincette" regionali di serie B, alle quali lo Stato non può far altro che mettere indistintamente i bastoni tra le ruote (poteva crearne 1 o 2 e decentrare i servizi istituendo i ciorcondari nelle zona più isolate). Dall'altro, per non avere problemi immediati, si sono rinviate decisioni apparentemente di secondo piano (tipo quella sui capoluoghi) che ne stanno oggi arenando l'attività facendoci cadere nel ridicolo per le discussioni che ne derivano: si veda il caso Ogliastra; e per accontentare tutti creiamo "ovunque" il doppio capoluogo (che forse aveva senso solo in Gallura), e in Sardegna si è giunti ad avere ben 8 province e 12 capoluoghi, con Sanluri e Villacidro capoluoghi definitivi! Quanti la Lombardia e ben più del Piemonte e della Sicilia. Nel frattempo l'ente provincia è sostanzialmente una istituzione simbolica in quanto dovrebbe occuparsi di pianificazione economica e urbanistica e di manutenzione degli stabili scolastici e delle strade, ma la provincia OT ha circa 10 dipendenti (dei quali la metà a tempo determinato e di cui alcuni fanno la spola a giorni alterni tra gli sportelli delle sedi di Olbia e Tempio) e tuttora demanda le sue attività istituzionali agli uffici della provincia di Sassari, non ha creato un sito web per pubblicare i propri atti (viva la trasparenza amministrativa), ma nel frattempo aumenta il numero degli assessori... E basti dire che questa amministrazione è comunque migliore di quelle che ammistrano le altre province.
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