Possesso: differenze tra le versioni

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== Le dottrine oggettivistiche ==
La ricostruzione ora ricordata è però contestata da un'ampia parte della dottrina. Secondo alcuni autori il possesso e la [[detenzione]] si distinguono solo in virtù del titolo che fonda la situazione di dominio. L'''animus'' osservano, non sarebbe altro che la "soggettivizzazione" delle ragioni oggettive che giustificano il dominio sul bene. Questa tesi risale a [[Rudolf von Jhering|Jhering]].
 
Questo autore, nella sua monografia sul possesso, contestò con forza il [[Friedrich Carl von Savigny|Savigny]]. Egli ravvisò il fondamento della protezione del possesso nell'essere questo una “presunzione di [[proprietà (diritto)|proprietà]]”: “la protezione del possesso, quale esteriorità, quale posizione di fatto della proprietà, è un necessario completamento della protezione della proprietà, una facilitazione della prova a favore del proprietario, la quale ridonda di necessità a vantaggio del possessore”.
 
Jhering impegnò gran parte del suo sforzo costruttivo ad affermare la natura del possesso quale presunzione di proprietà, ma non dedicò eguale attenzione né alla critica, che pure mosse, ai criteri distintivi tra possesso e detenzione proposti da Savigny, né offrì all'interprete ulteriori argomenti di differenziazione.
 
Non si può dubitare, tuttavia, che risolto il possesso in una proprietà interinale, nessun rilievo poteva più avere la volontà del possessore ai fini della qualificazione della situazione stessa: una presunzione di proprietà comprensiva anche dello stato psichico del ''dominus'' sarebbe apparsa confusa ed incerta. La monografia dell'illustre A. risulta però carente proprio nella parte in cui avrebbe dovuto orientare l'interprete tra le figure di qualificazione; ed infatti sarà solo in un lavoro successivo che Jhering preciserà, ma in modo scarno, che “la regola giuridica, non la volontà, decide sul possesso e la detenzione”. Affermazione questa che, comunque, già si poteva cogliere tra le righe dell'opera precedente.
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* Rafforzare la tutela del titolare del diritto reale
* Mantenere la pace sociale evitando azioni di autotutela da parte del titolare del diritto reale
Le azioni strettamente possessorie sono due, l'[[azione di reintegrazione]] (detta anche di spoglio) e l'[[azione di manutenzione]].
 
Vi sono poi due azioni che possono essere esercitate non soltanto dal possessore in quanto tale, ma anche dal proprietario in quanto tale: la [[denuncia di nuova opera]] e la [[denuncia di danno temuto]].
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