Comunità virtuale: differenze tra le versioni

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Tale aggregazione non è necessariamente vincolata al luogo o paese di provenienza; essendo infatti questa una comunità ''online'', chiunque può partecipare ovunque si trovi con un semplice accesso alle reti, lasciando messaggi su [[forum (Internet)|forum]] (''Bullettin Board''), partecipando a gruppi ''[[Usenet]]'' ([[Newsgroup]]s o gruppi di discussione), o attraverso le ''[[chat|chat room]]'' (Chiacchierate in linea) e programmi di [[messaggistica istantanea]] come [[ICQ]], [[ebuddy]], [[Pidgin (software)|Pidgin]], [[MSN Messenger]], [[Yahoo! Messenger]], [[WhatsApp]] e altri. Una comunità virtuale può rimanere unicamente tale, oppure estendersi nel mondo fisico, permettendo l'incontro dei suoi appartenenti.
 
=== IdentitàL'identità ===
Un altro aspetto fondamentale della comunicazione nellain tale comunitàaggregazione virtualesociale consiste nella riduzione di inibizioni e condizioni di subordinazione presenti nella relazione diretta<ref>Kraut, R. E., Patterson, M., Lundmark, V., Kiesler, S., Mukhopadhyay, T., & Scherlis, W. ,'' Internet paradox: A social technology that reduces social involvement and psychological well-being?'', American Psychologist, 53, (9), 1998</ref>. Estesi studi sull'argomento sono stati condotti dalla sociologa [[Sara Kiesler]], specializzata in interazione uomo-macchina. Il fenomeno è stato analizzato inizialmente in ambiti aziendali, dove l'identità dell'utente era comunque generalmente nota al gruppo. Nel comune utilizzo non professionale delle reti, invece, l'identità viene spesso nascosta dietro uno pseudonimo, o [[nickname]], a cui può essere associato in caso di collegamento tramite interfacce grafiche un'immagine di riferimento, o [[Avatar (realtà virtuale)|avatar]]. Viene così a cadere, potenzialmente, ogni collegamento con la realtà fisica del soggetto. Età, aspetto, etnia, titolo, ceto sociale, sesso smettono quindi potenzialmente di costituire un vincolo. Questi aspetti decostruttivi sono stati analizzati e descritti in primo luogo da [[Elizabeth Mary Reid]], nella sua tesi di [[dottorato]]<ref>Elizabeth Mary Reid, ''Electropolis: communication and community on internet relay chat Melbourne'', Department of History, University of Melbourne, 1991</ref>, e nei suoi lavori successivi.
 
=== Comunicazione e linguaggio ===
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Infine la diffusa frequentazione di ambienti dove la digitazione veloce del testo è fondamentale ha portato al diffondersi di uno ''slang'' e di una serie di abbreviazioni, a volte di interpretazione riservata agli ''addetti ai lavori''.Si ritiene che un uso troppo esteso di questo linguaggio [[Gergo di Internet|gergale]] sia da ritenersi ''cattiva educazione''<ref>Marco Calvo, Gino Roncaglia ''Internet '97 Manuale per l'uso della rete'', Laterza, 1997</ref>.
 
=== Identità ===
Un altro aspetto della comunicazione nella comunità virtuale consiste nella riduzione di inibizioni e condizioni di subordinazione presenti nella relazione diretta<ref>Kraut, R. E., Patterson, M., Lundmark, V., Kiesler, S., Mukhopadhyay, T., & Scherlis, W. ,'' Internet paradox: A social technology that reduces social involvement and psychological well-being?'', American Psychologist, 53, (9), 1998</ref>. Estesi studi sull'argomento sono stati condotti dalla sociologa [[Sara Kiesler]], specializzata in interazione uomo-macchina. Il fenomeno è stato analizzato inizialmente in ambiti aziendali, dove l'identità dell'utente era comunque generalmente nota al gruppo. Nel comune utilizzo non professionale delle reti, invece, l'identità viene spesso nascosta dietro uno pseudonimo, o [[nickname]], a cui può essere associato in caso di collegamento tramite interfacce grafiche un'immagine di riferimento, o [[Avatar (realtà virtuale)|avatar]]. Viene così a cadere, potenzialmente, ogni collegamento con la realtà fisica del soggetto. Età, aspetto, etnia, titolo, ceto sociale, sesso smettono quindi potenzialmente di costituire un vincolo. Questi aspetti decostruttivi sono stati analizzati e descritti in primo luogo da [[Elizabeth Mary Reid]], nella sua tesi di [[dottorato]]<ref>Elizabeth Mary Reid, ''Electropolis: communication and community on internet relay chat Melbourne'', Department of History, University of Melbourne, 1991</ref>, e nei suoi lavori successivi.
 
== Tipologie ==