Arcidiocesi di Arles: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Cronotassi dei Vescovi: link |
m →Storia: link |
||
Riga 34:
==Storia==
La diocesi di Arles è stata una delle sedi della [[Chiesa cattolica]] più antiche e venerabili della [[Gallia]]. La data dell'erezione della diocesi non è nota, ma in ogni caso risale all'inizio dell'instaurazione della Chiesa cattolica in Gallia. Secondo la tradizione [[Trofimo di Arles|san Trofimo]] avrebbe [[evangelizzazione|evangelizzato]] la città di [[Arles]] e ne sarebbe divenuto il primo pastore tra il [[220]]
Storicamente la traccia più antica risale al [[III secolo]]. Si tratta di una lettera di [[Tascio Cecilio Cipriano|Cipriano]], vescovo di [[arcidiocesi di Cartagine|Cartagine]], indirizzata a [[papa Stefano I]] per invocare la difesa dei [[cristianesimo|cristiani]] pentiti della città di Arles, dopo le [[Persecuzione dei cristiani nell'impero romano|persecuzioni]] di [[Decio]], nella quale è nominato il primo vescovo storicamente accertato, Marciano, del quale Cipriano chiede al papa, su rapporto di san Faustino, [[arcidiocesi di Lione|vescovo di Lione]], la deposizione per la sua adesione allo [[scisma]] di [[antipapa Novaziano|Novaziano]]. Questa lettera è datata [[254]].
Pur essendo una semplice ''civitas'' della provincia della [[Gallia Viennense]], nel corso del [[IV secolo]] crebbe l'importanza della sede di Arles. In questo secolo vi furono celebrati due importanti concili: il [[concilio di Arles (314)|concilio]] del [[314]], sotto la presidenza del vescovo Marino, per condannare il [[donatismo]]; e quello del [[Concili di Arles|353]], quando il vescovo [[Saturnino
Fu solo agli inizi del [[V secolo]] che anche nella [[Gallia]] iniziò ad instaurarsi il sistema [[Metropolia|metropolitano]], già largamente diffuso nelle province orientali dell'Impero. Nel [[417]] [[papa Zosimo]] conferì l'autorità metropolitana al [[vescovo]] di Arles sulle province della [[Gallia Viennense]] e della [[Gallia Narbonense|Gallia Narbonense I e II]].<ref>Documentazione in ''Gallia christiana novissima'', coll. 21-24, nn. 27-41.</ref> Tale decisione fu contestata dai vescovi di [[Arcidiocesi di Narbona|Narbona]] e di [[arcidiocesi di Marsiglia|Marsiglia]], che facevano valere il concetto che nessun vescovo di una determinata provincia poteva essere ordinato dal vescovo di una provincia straniera; e dai vescovi di [[Arcidiocesi di Vienne|Vienne]], che rivendicavano il diritto metropolitico per il fatto che la città era stata la capitale della provincia Viennense. Questi argomenti furono riconosciuti da [[papa Bonifacio I]] che, nel [[420]], dichiarò che il primato concesso al vescovo [[Patroclo di Arles]] era a titolo puramente personale ed attribuì le funzioni di metropolita all'arcivescovo di [[arcidiocesi di Vienne|Vienne]].
|