Michele II l'Amoriano: differenze tra le versioni

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|Attività2 = generale
|Nazionalità = bizantino
|PostNazionalità = , fu [[Imperatore bizantino|Basileus dei Romei]] (Imperatore d'Oriente) dal dall'[[820]] fino al all'[[829]] ed iniziatore della [[Dinastia Amoriana|dinastia degli Amoriani]]
|Didascalia = Moneta di Michele II l'Amoriano con il figlio [[Teofilo (imperatore)|Teofilo]].
}}
 
== Carriera militare, politica ed ascesa al trono imperiale ==
Nato nel 770 ad [[Amorio]] in [[Frigia]], Michele proveniva da una famiglia di contadini-soldati che avevano ricevuto terre dall'Impero come ricompensa per il lungo servizio militare offerto. Secondo quanto riportato da [[Teofane Confessore|Teofane]], la famiglia di Michele era legata alla setta degli [[Athinganoi]], la quale poteva contare su numerosi adepti in quell'era.
 
Emulando la lunga tradizione familiare Michele fece carriera nell'[[esercito]]: partendo da soldato semplice arrivò a ricoprire, durante il regno di [[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]], l'incarico di [[spatharios]] del generale [[Bardanes Tourkos]]. In segno di stima, il suo generale gli concesse la mano di sua figlia [[Tecla (imperatrice)|Tecla]], mentre un'altra delle sue figlie fu data in sposa per le stesse ragioni all'altro ''spatharios,'' [[Leone V l'Armeno|Leone]]. L'amicizia con il suocero ebbe vita breve: nell'803 Bardanes Tourkos appoggiò una cospirazione contro l'imperatore regnante, il suddetto Niceforo I, a cui rimasero invece fedeli sia Michele che Leone. Come ricompensa, Niceforo I donò a Leone una lussuosa villa a [[Costantinopoli]] nominandolo anche ''Comes Foederatum'' (in greco κόμη των φοιδεράτων), ovvero Capo dei Federati, soldati di origine barbarica ormai integrati nell'Impero e che volontariamente si arruolavano nell'esercito bizantino sotto il comando di un generale bizantino. Michele invece, per le stesse ragioni, fu da Niceforo I nominato ''Conte della Tenda'' (in greco κόμης της κόρτης), ovvero responsabile notturno della tenda imperiale allestita negli accampamenti militari, in tempi di guerra.
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La duratura amicizia tra l'imperatore Leone V ed il Domestico degli ''Excubitori'' volse a termine quando il primo decise di divorziare dalla moglie, cognata del secondo: tra i due sorse un clima di sfiducia ed antipatia reciproco che culminò, nella [[Vigilia di Natale]] dell'820, con l'arresto di Michele. L'imperatore, condannatolo a morte, posticipò l'esecuzione a data da destinarsi dopo il Natale, ma Michele riuscì a mettersi in contatto con gli altri cospiratori ed a farsi liberare nella notte stessa. Senza perdere tempo, insieme si precipitarono nella Cappella di Santo Stefano a Costantinopoli, dove l'imperatore Leone V stava formalmente presenziando alla Santa Messa: sotto gli occhi attoniti dei presenti, l'imperatore fu assassinato dai cospiratori. Pare che Michele non avesse avuto nemmeno il tempo di rimuovere le catene della prigionia dalle proprie caviglie: malgrado le condizioni inadeguate, tutti i cospiratori lo acclamarono imperatore.
 
Al patriarca di Costantinopoli Teodato I non rimase che incoronare formalmente il nuovo sovrano, nel giorno di Natale successivo, che assumerà il nome di Michele II. Nonostante fosse di confessione [[iconoclastia|iconoclasta]], l'imperatore si dichiarò da subito tollerante con tutte le [[religione|fedi]] professate nell'impero, inclusa quella cristiana [[Iconodulia|iconodula]].
 
Dal dicembre dell'821 fu alle prese con il tentativo d'usurpazione messo in atto da [[Tommaso lo Slavo]], il quale era stato insieme a Leone e Michele uno ''spathario'' di Bardanes Tourkos: dopo una decisiva battaglia ad Arcadiopoli (odierna [[Lüleburgaz]]) ottenuta nell'ottobre dell'823, Michele II poté finalmente porre fine al tentativo di usurpazione
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Dalla seconda sposa [[Eufrosina (imperatrice)|Eufrosina]] non ebbe alcun figlio.
 
== Note ==
<references/>