Viva Zapata!: differenze tra le versioni
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Díaz è finalmente rovesciato e Madero prende il suo posto, ma Zapata è sgomento per scoprire che nulla sta cambiando. Madero offre a Zapata una terra tutta sua mentre non riesce ad agire per distribuire la terra ai contadini che ha combattuto per porre fine alla dittatura. Zapata rifiuta l'offerta e non cerca guadagni personali. Nel frattempo, l'inefficace ma ben intenzionato Madero si fida del traditore generale [[Victoriano Huerta]]. Huerta prima prende prigioniero Madero e [[Dieci giorni tragici| poi lo fa assassinare]].
Steinbeck raffigura nel film l'allettante potere militare e politico, che corrompe gli uomini, mentre diventa chiaro che ogni nuovo regime non è meno corrotto e egoista di quello che ha sostituito, Zapata rimane guidato dal suo desiderio di restituire ai contadini le loro terre recentemente derubate, mentre rinuncia ai suoi interessi personali. Suo fratello si imposta come un piccolo dittatore, prendendo ciò che vuole senza riguardo per la legge, ma Zapata rimane un leader ribelle di alta integrità. Sebbene sia in grado di sconfiggere Huerta dopo l'assassinio di Madero, a causa della sua integrità, Zapata perde suo fratello e la sua posizione.
Anche se alla fine Zapata stesso viene attirato in un'imboscata e ucciso, il film suggerisce che la resistenza dei "campesinos" non finisca. Si vocifera che Zapata non sia mai morto, ma continua invece a combattere dalle colline, dando ai "campesinos" un senso di speranza. Come diverse scene suggeriscono, nel corso degli anni i "campesinos" hanno imparato a guidare se stessi piuttosto che guardare gli altri per guidarli.
== Riconoscimenti ==
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