Danilo Abbruciati: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 27 aprile
|AnnoMorte = 1982
|Attività =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , uno dei boss dell'organizzazione mafiosa romana [[Banda della Magliana]]
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===La Banda della Magliana===
{{vedi anche|Banda della Magliana}}
Tornato di nuovo libero, nel luglio del [[1979]], Abbruciati trova una situazione del tutto nuova tra le strade della capitale, una nuova banda di criminali, infatti, sta mano a mano prendendo il controllo dei traffici illeciti della città: la [[Banda della Magliana]]. Grazie all'incontro con i vecchi amici del Testaccio, Abbruciati entra in contatto con i boss di quel nascente clan, [[Enrico De Pedis]] e [[Franco Giuseppucci]], con i quali riallaccia vecchi rapporti di collaborazione e inizia a lavorare con loro (e assieme
Come poi riferirà anni dopo, un altro dei capi della Magliana, [[Maurizio Abbatino]], interrogato dagli inquirenti nell'istruttoria del processo che vedrà alla sbarra tutta quell'organizzazione malavitosa romana, nel [[1992]]: "''prima dell'omicidio di Franco Giuseppucci, avevano cominciato a gravitare intorno alla nostra banda, più precisamente nell'orbita di "Renatino" (De Pedis, ndr), Paolo Frau e Danilo Abbruciati. Quest'ultimo era stato uno dei boss della malavita romana, ma, a seguito dell'emergere della nostra banda e dei cambiamenti che ciò induceva nell'ambiente malavitoso, si era trovato "cane sciolto", per questo motivo si era avvicinato a De Pedis, cercando di rientrare nel giro, insieme al Frau che era il suo "tirapiedi"''."<ref name="ordinanza">[https://nottecriminale.wordpress.com/2011/11/14/banda-della-magliana-la-vera-storia-in-esclusiva-l%E2%80%99intera-ordinanza-di-sentenza/ Banda della Magliana: la vera storia. In esclusiva, l'intera ordinanza di sentenza]</ref>
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Un profilo criminale a tutto tondo quindi, quello di Abbruciati, che poteva godere del rispetto da parte degli altri malavitosi che lo temevano e che avrebbero pagato a duro prezzo qualsiasi affronto nei suoi riguardi. Come, ad esempio avvenne a due esponenti della criminalità romana, Roberto Belardinelli (detto Bebbo) e Massimo Barbieri. Con il primo il motivo del contendere fu una banale rissa in un locale notturno capitolino, nel corso della quale Abbruciati esplose alcuni colpi di pistola all'indirizzo del Belardinelli che si dette alla fuga e che, come spiega Fabiola Moretti interrogata dal giudice istruttore, iniziò una guerra personale contro Abbruciati che trovò la fine con un morto ammazzato e innocente. La Moretti spiega che ''Bebo sparò raffiche di mitra contro le auto parcheggiate in via dei Ponziani. Infine sequestrò Oscaretto Meschino, per farsi dire, a suon di botte, dove potesse trovare Danilo. Infine una mattina che Danilo doveva incontrare Umbertino Cappellari sulla via del Mare dove, all'altezza della deviazione per Fiumicino, questi aveva un magazzino di lampadari, Bebo Belardinelli si trovò sul posto e uccise Umbertino, sotto gli occhi del figlio Pino, tossicodipendente: per sua fortuna Danilo era arrivato in ritardo all'appuntamento, sicché al suo posto morì il Cappellari.''
Lo scontro con Massimo Barbieri fu causato, invece, da un festino organizzato da quest'ultimo
===La morte===
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