Joseph Wirth: differenze tra le versioni
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=== Epoca imperiale ===
Joseph Wirth nacque a [[Friburgo in Brisgovia]] nel [[1879]], figlio del caposquadra Karl Wirth
Nel [[1908]] accettò un lavoro come professore in una scuola secondaria nella sua città natale. Nel [[1909]] fu uno dei fondatori del ''Vinzenzvereins'', un'organizzazione cattolica di aiuto per le classi disagiate. A questo periodo risale la sua iscrizione al Zentrumspartei - Partito di Centro -, per il quale sedette dal [[1912]] in Consiglio comunale. Un anno dopo si trasferisce alla ''Badische Ständeversammlung'', la dieta del [[Baden (stato)|Baden]]. Nel [[1914]] divenne infine membro del [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]]. Dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], risultato inabile per il servizio militare, entrò nella [[Croce Rossa tedesca|Croce Rossa]], per la quale lavorò fino al [[1918]] come infermiere sul fronte occidentale.
=== Repubblica di Weimar ===
Joseph Wirth accolse con favore la [[Rivoluzione di novembre]] del [[1918]], anche se aveva condiviso per un anno la [[Burgfriedenspolitik]]<ref>letteralmente ''Politica della tregua'', secondo la quale i partiti non al governo in Germania decisero di bloccare manifestazioni e forme di opposizione durante il periodo bellico.</ref> del Cancelliere [[Theobald von Bethmann-Hollweg]]. Nel [[1918]] Wirth fu anche ministro delle finanze del Baden.
In seguito alle dimissioni di [[Matthias Erzberger]], fu nominato cancelliere [[Hermann Müller]] di Friburgo, che lo nominò proprio successore come ministro delle finanze. Durante il successivo governo [[Konstantin Fehrenbach|Fehrenbach]], Wirth si occupò del tema delle riparazioni di guerra.
Nel maggio [[1921]], in qualità di portavoce del centro sinistra prestò giuramento - all'età di 41 anni - come più giovane Cancelliere tedesco, record tuttora vigente. In un primo momento mantenne anche la carica di ministro delle Finanze. Il suo governo si è basò sulla cosiddetta ''[[Coalizione di Weimar|Weimarer Koalition]]'' (Coalizione di Weimar) dei partiti centristi: [[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]], [[Partito di Centro Tedesco|Zentrum]] e [[Partito Democratico Tedesco|DDP]]. Il Governo Wirth I decise in breve tempo per l'adozione
Il 20 marzo [[1921]] si era tenuto in Alta [[Slesia]] una referendum sul mantenimento della regione in seno alla Germania, in cui una maggioranza del 60% optò per rimanere nei confini preesistenti. La [[Società delle Nazioni]] aveva infatti previsto come possibilità all'interno del [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] la distribuzione della regione - industrialmente molto importante - tra [[Germania]] e [[Polonia]]. Come segno di protesta da parte del governo tedesco contro la decisione, irrispettosa del concetto di [[Autodeterminazione dei popoli]], il primo governo Wirth rassegnò le dimissioni nell'ottobre 1921.
Il Presidente del Reich, [[Friedrich Ebert (padre)|Friedrich Ebert]] chiese comunque la disponibilità a Wirth per la formazione di un nuovo esecutivo ed il 26 ottobre [[1921]], il Gabinetto Wirth II era nuovamente al lavoro. Il cambiamento più importante all'interno dell'organico si registrò nel campo della politica estera: il ministro degli Esteri [[Friedrich Rosen]] venne - dopo un breve periodo gestito ''ad interim'' dallo stesso Wirth - sostituito da [[Walther Rathenau]]. Nel mese di aprile del [[1922]], una delegazione tedesca, guidata da Wirth e Rathenau presenziò per la prima volta alla [[Conferenza Internazionale Economica]] di [[Genova]]. Il 16 di aprile, a margine della Conferenza Internazionale la stessa delegazione stipulò inoltre il cosiddetto [[Trattato di Rapallo (1922)|Trattato di Rapallo]]. Il trattato aveva come scopo la ripresa delle relazioni diplomatiche ed economiche tra i due stati, Germania e Unione Sovietica, così come il definitivo regolamento delle questioni lasciate aperte dal conflitto mondiale da poco concluso. Tale accordo con l'[[Unione Sovietica]] scatenò l'ira dell'estrema destra tedesca: il 24 giugno 1922 Walther Rathenau fu vittima di un assassinio politico. In reazione a ciò, Wirth si recò al Reichstag e disse, al termine di un appassionato discorso, le ancor oggi note parole:
{{Citazione|C'è il nemico, che versa il suo veleno nelle ferite di un popolo. - C'è il nemico - e non ci sono dubbi: questo nemico è a destra!<ref>orig. ted.:''a steht der Feind, der sein Gift in die Wunden eines Volkes träufelt. – Da steht der Feind – und darüber ist kein Zweifel: dieser Feind steht rechts!''</ref>|Joseph Wirth: ''Der Reichskanzler anläßlich der Ermordung des Reichaußenministers Walther Rathenau''. Discorso al Reichstag, 25 giugno 1922<ref>Joseph Wirth (Zentrum): ''Der Reichskanzler anläßlich der Ermordung des Reichaußenministers Walther Rathenau''. In Reichstag (236ª Assemblea), 25 giugno 1922. In: ''Verhandlungen des Reichstags. Stenographische Berichte. I. Wahlperiode 1920''. Bd. 356. Berlin 1922, pagg. 8054–8058 ([http://www.dhm.de/lemo/html/dokumente/wirth/index.html online]).</ref>}}
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=== Gli anni dell'esilio ===
Wirth acquistò una villa a [[Lucerna]] e viaggiò per colloqui con i vertici politici di Francia e Gran Bretagna. Durante un viaggio lungo la costa orientale degli Stati Uniti, tenne lezioni per spiegare i metodi del regime nazista presso le [[Università Harvard|Università di Harvard]], dove ha incontrato
=== Bundesrepublik ===
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