Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni
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==L'inchiesta==
Tale inchiesta, che prese avvio a seguito dell'ordinanza fiume (oltre 350 pp) del 23 settembre [[2006]] del [[giudice per le indagini preliminari]] Paola Belsito,<ref name="lastampa.it">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp Fonte: La Stampa "I nomi di tutti gli arrestati e i capi di imputazione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp |data=17
Tra gli arrestati, [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] (arrestato anche in relazione al [[Caso Abu Omar|sequestro di Abu Omar]]), ex numero 2 del [[SISMI]], [[Giuliano Tavaroli]], ex direttore della Security del Gruppo Telecom Italia, ed [[Emanuele Cipriani]], investigatore che da anni ha aperto una fiorente società di investigazioni a [[Firenze]], la ''Polis d'Istinto'' (i cui uffici sono in un appartamento della nuora di [[Licio Gelli]], del cui marito Cipriani è amico), oltre ad alcuni membri del [[Tiger Team]], il gruppo di [[hacker]] gestiti da Tavaroli.
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==La chiusura delle indagini==
A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato [[Telecom]]. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della security [[Giuliano Tavaroli]]. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto di stato, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, [[Giuliano Tavaroli|Tavaroli]] si difende scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html Fonte: La Repubblica, 21.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 1 "E Tronchetti mi disse: le abbiamo chiesto troppo"]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 2 "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai DS"]</ref>. Dagli stralci degli interrogatori di [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]], ormai accessibili presso la Procura della Repubblica di Milano, si rileva che Mancini si difende scaricando le responsabilità sui superiori e chiamando in causa il Generale Pollari.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/mancini-telecom/mancini-telecom.html Fonte: La Repubblica, 25.07.2008, "Mancini racconta la sua verità: Pollari riferiva a Tronchetti"]</ref>.
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====Seconda udienza (23.04.2009)====
<ref>[http://www.lastampa.it:80/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp Fonte: La Stampa, 23-4-2009, "Intercettazioni, centinaia al processo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090426041553/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200904articoli/43071girata.asp |data=26 aprile 2009 }}</ref> Rappresenta la prima vera udienza preliminare. Si terminano di raccogliere le ultime costituzioni di parte civile e si ascoltano le prime eccezioni degli avvocati degli imputati. Da alcune parti offese è stata formulata la richiesta di citazione come responsabili civili dei ministeri dell'Interno, della Difesa e dell'Economia, in quanto le indagini hanno rivelato che informazioni riservate sul conto di alcune parti offese erano state fornite o dai poliziotti o dai carabinieri o dai finanzieri che sono coinvolti nell'inchiesta. Per consentire ai legali degli imputati di esaminare le richieste di costituzioni di parte civile viene concesso un mese. Pertanto la seconda udienza viene rinviata al 22 maggio, cancellando le cinque udienze già previste per l'incidente probatorio prima di tale data.
====Decima udienza del 2-10-2009====
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La sentenza d'Appello viene pronunciata il 13-12-2016 con la conferma della condanna a 5 anni per Marco Bernardini ed Emanuele Cipriani. Vengono inoltre liquidate le provisionali per i danni di natura civilistica a quattro parti civili (dipendenti di Telecom, Pirelli e Coca-Cola Italia) che precedentemente erano state escluse, senza alcuna valida motivazione, dal giudice di ''prime cure''.
== Le sentenze ==
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*{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=gJjjE8gUT4w|titolo=Intervista a Peter Gomez sul caso Telecom - 20.02.2010}}
{{portale
[[Categoria:Scandali in Italia|Telecom-Sismi]]
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